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Ambrì Piotta

Ambrì battuto al debutto, ma l’accento è sugli aspetti positivi

Biancoblù sconfitti di misura dopo un match giocato alla pari contro lo Zugo. Decisiva un’incertezza ad inizio terzo tempo, primo gol della stagione di Kubalik

Ambrì battuto al debutto, ma l’accento è sugli aspetti positivi

AMBRÌ – ZUGO

1-2

(0-0, 1-1, 0-1)

Reti: 21’08 Martschini (Zgraggen, Zryd) 0-1, 31’37 Kubalik (Zwerger, Guerra) 1-1, 43’25 Suri 1-2

Note: Valascia, 6’027 spettatori. Arbitri Massy, Mollard; Castelli, Kovacs
Penalità: Ambrì 3×2′, Zugo 5×2′

AMBRÌ – Al termine di una partita giocata in tutto e per tutto alla pari dello Zugo – anche sul piano tecnico, visto il ghiaccio in formato estivo – l’Ambrì Piotta può ritenersi soddisfatto di quanto mostrato al debutto stagionale, e nel concreto i ragazzi di Cereda indubbiamente avrebbero meritato almeno un punticino.

Uscire a mani vuote dalla sfida della Valascia lascia sicuramente del rammarico ma, complice il fatto che fosse la prima partita di un lungo cammino, a fine gara ci si concentra giustamente sui fattori positivi, come l’attitudine e la grande energia portata in pista.

Tanti però anche gli elementi da rivedere e “smussare”, come delle incertezze strutturali che di tanto in tanto hanno permesso agli ospiti di tagliare in due la squadra leventinese in transizione (difetto questo già visto durante l’estate). L’unico vero errore l’Ambrì lo ha però commesso sul gol decisivo firmato da Suri, che ha approfittato delle incertezze biancoblù – Jelovac, ma non solo – per farsi strada sino al cospetto di Conz, per poi mettere la firma sul definitivo 2-1.

Complessivamente la squadra di Cereda ha però dato parecchi segnali positivi, soprattutto in termine di fedeltà al sistema di gioco, applicato quasi alla lettera e fondamentale per sopravvivere senza troppi patemi d’animo a quei frangenti in cui lo Zugo ha provato ad alzare il ritmo. Ne è stato un esempio il primo tempo, iniziato bene da un Ambrì che con il passare dei minuti ha dovuto lasciare il volante a Stalberg e compagni, che si sono però trovati confrontati con dei leventinesi bravi nell’adattarsi al cambio di passo.

La loro miglior fase i biancoblù – in pista davanti a oltre 6’000 spettatori – l’hanno però vissuta dalla mezz’ora sino alla seconda sirena, quando sono riusciti a mettere davvero sotto pressione la porta di Stephan e a trovare il meritatissimo gol del pareggio con un bel tiro al volo di Kubalik, che aveva così risposto al punto trovato da Martschini ad inizio periodo.

In quel frangente l’Ambrì avrebbe potuto anche trovare una seconda rete, ma un po’ d’imprecisione – comune denominatore di entrambe le squadre – ed una certa mancanza di cattiveria nello slot hanno impedito a Novotny e compagni di trovare il classico rimbalzo favorevole che tipicamente può risolvere una sfida del genere.

Proprio Novotny era l’osservato speciale della serata e – considerando il contesto in cui ha giocato – l’impressione che ha destato è stata davvero buona. Con sole quattro partite nelle gambe e dopo essere arrivato in Ticino giovedì sera, il veterano si è distinto per una presenza fisica che per l’Ambrì potrebbe diventare un bene molto prezioso, oltre che per un pattinaggio sicuramente non lento come alcuni potevano temere.

Naturalmente per lui si tratterà ora di prendere le misure con gli avversari e di conoscere meglio compagni e sistema di gioco, ma la sua presenza in pista e agli ingaggi si è sentita ad ogni cambio, e questo può fare ben sperare.

È invece mancato un po’ nell’occasione Matt D’Agostini, forse l’unico tra i “protagonisti attesi” a non brillare particolarmente. Ottima invece la prestazione di Kubalik e Zwerger, con quest’ultimo perfettamente recuperato semplicemente eccezionale nei movimenti. Da apprezzare anche la linea di Bianchi, Kostner e Trisconi, che già da questa prima sfida è tornata a garantire tantissima energia, mentre per il secondo blocco è sembrato mancare un elemento un po’ più tecnico come Hofer, anche se Kneubuehler non ha giocato una brutta partita. L’austriaco potrebbe già tornare a giocare sabato sera a Davos.

Un po’ meno convincente il tentativo di recuperare il risultato nel finale di partita, con un powerplay ed una fase a 6-contro-5 che hanno rappresentato gli unici due momenti di vera permanenza dell’Ambrì nel terzo offensivo.

Per ottenere un risultato positivo ci è comunque mancato davvero poco, anche se l’elemento che ha separato le due squadre venerdì – saper sfruttare gli errori avversari – è una caratteristica che l’Ambrì dovrà acquisire il prima possibile per riuscire a racimolare punti nelle partite più intricate.

Per questa prima serata può però andare bene così. I biancoblù ripartiranno dagli applausi della Valascia ma anche da quelli di coach Luca Cereda, che a fine secondo tempo aveva manifestato il suo apprezzamento per quanto messo in pista dai suoi ragazzi. Poi è mancata un po’ di continuità, ma questo è un periodo in cui bisogna concentrarsi su ciò che ha funzionato.


IL PROTAGONISTA

Dominic ZwergerLa partita di venerdì si è giocata su un ghiaccio davvero al limite, a causa delle alte temperature che ancora caratterizzano le serate della Valascia.

Uno dei pochi giocatori ad essere comunque riuscito a giocare “di fioretto” è stato l’austriaco dei biancoblù, capace di mostrare subito dei numeri come se dallo scorso anno il campionato non si fosse mai fermato. Ha fornito l’illuminante assist a Kubalik e non a caso è stato l’attaccante più impiegato da Cereda.


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HIGHLIGHTS

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