DAVOS – AMBRÌ
5-3
(1-0, 4-0, 0-3)
Reti: 13’48 Baumgartner (Marc Wieser, Palushaj) 1-0, 23’20 Corvi (Ambühl, Jung) 2-0, 25’09 Frehner (Egli, Stoop) 3-0, 33’45 Nygren (Corvi, Nussbaumer) 4-0, 39’08 Kienzle (Marc Aeschlimann, Stoop) 5-0, 41’45 Ngoy (Kneubuehler) 5-1, 44’23 Nättinen (Flynn, Zwerger) 5-2, 54’29 Zwerger 5-3
Note: Eishalle Davos, porte chiuse. Arbitri Mollard, Di Pietro; Altmann, Wolf
Penalità: Davos 4×2′, Ambrì 7×2′
Assenti: Matt D’Agostini, Tommaso Goi, Elias Bianchi, Isacco Dotti, Michael Fora (infortunati), Dario Rohrbach, Viktor Östlund (Ticino Rockets), Elia Mazzolini, Petr Cajka (sovrannumero) Stanislav Horansky (Olten)
DAVOS – Se dopo l’entusiasmo tipico del rientro da una quarantena è vero che fa seguito un periodo più difficile, l’Ambrì Piotta ha vissuto sulla propria pelle questa regola non scritta durante il secondo tempo di Davos, quando i leventinesi hanno perso concentrazione ed anche un po’ di esplosività pagando a caro prezzo i loro errori con addirittura un passivo di quattro reti.
Se è però anche vero che la ripartenza dopo uno stop imposto dal coronavirus deve cominciare dal basso, ecco che la prova contro i grigionesi può comunque rappresentare un tassello importante, alla luce di un buon primo tempo – finito immeritatamente in svantaggio – ed un terzo periodo in cui la squadra di Cereda non ha abbassato la testa, ed ha fatto venire anche qualche piccolo dubbio ad Ambühl e compagni.
Questo non significa però dover nascondere sotto il tappeto gli errori che hanno portato il risultato sin sul 5-0, a partire da quelle due reti concesse praticamente in shorthand (sulla seconda di Frehner la penalità di Canova era scaduta solo un secondo prima), passando per alcuni automatismi nelle coperture difensive ancora arrugginiti, ed arrivando ad una mancanza di concretezza che – se ovviata – nel primo tempo avrebbe potuto indirizzare il match su rotte meno burrascose.
È stato infatti un peccato vedere la partita sfuggire velocemente dalle mani degli ospiti nel periodo centrale, soprattutto dopo che i biancoblù avevano reagito alla prima rete di Baumgartner con due buone fasi di boxplay, utili a mantenere il punteggio sull’1-0 alla prima sirena. Nella frazione centrale l’Ambrì ha però perso principalmente concentrazione e compattezza tra i reparti, ma nonostante il risultato pesantissimo non ha lasciato per strada la propria personalità.
I biancoblù vorranno dunque concentrarsi maggiormente sugli aspetti positivi che sono venuti a galla da questa prova, perché visto il contesto – ovvero il recente lungo periodo di inattività – era normale che pure qualche importante magagna venisse a galla in maniera evidente.
L’Ambrì Piotta dovrà allora provare a ripartire dalle reti di Nättinen e Zwerger – che hanno rotto un digiuno rispettivamente di quattro e sette partite – nella speranza che possano mostrare la via sul fronte offensivo, a cui sarà presto chiamato a contribuire anche un Perlini propositivo ma con la mira ancora sbilenca (bilancio di -4 nell’occasione per lui) oppure Müller, a segno una sola volta nelle ultime 17 partite. Da inizio gennaio i biancoblù sono la squadra che ha avuto più difficoltà a segnare con 23 gol in 13 partite, ovvero solo 1.7 ad incontro, ed è chiaro che il trend dovrà presto migliorare per vedere i propri sforzi tradotti in punti in classifica.
Trovare quelle tre reti nell’ultima frazione rimane dunque importante, perché rientrare in Leventina senza mostrare una reazione sarebbe stato molto più preoccupante, mentre un epilogo del genere ha permesso comunque di portarsi sul bus qualche sensazione positiva per ricostruire automatismi e sensazioni resi opachi dall’emergenza sanitaria.
La squadra di Cereda dovrà però ricostruire la sua solidità in fretta, visto che dietro l’angolo ci sono tre partite in quattro giorni ed il Berna – che sarà alla Valascia sabato – inizia a vedere il decimo posto più da vicino. Anche nelle annate “normali” l’Ambrì non si è però mai lasciato distrarre dalla classifica, ed ha mantenuto la concentrazione sul lavoro necessario per migliorare. Questo è proprio ciò che la squadra è chiamata a fare dopo l’altalenante prova di Davos.
IL PROTAGONISTA
Benjamin Baumgartner: Sblocca la sfida firmando quella prima rete proprio quando l’Ambrì si stava rendendo protagonista di un buon avvio di partita, e bussa poi nuovamente alla porta leventinesi con addirittura otto tiri in porta.
Non riesce a segnare una seconda volta, ma giocare una partita di sostanza e vince anche una decina di ingaggi.