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Ambrì Piotta

All’Ambrì mancano gli acuti per mettere in difficoltà il Friborgo

I biancoblù iniziano male ma riescono poi a portare equilibrio nel gioco e a trovare la rete. Il 3-1 vanifica però gli sforzi, all’Ambrì manca l’incisività dei singoli

All’Ambrì mancano gli acuti per mettere in difficoltà il Friborgo

FRIBORGO – AMBRÌ

3-1

(2-0, 1-1, 0-0)

Reti: 8’01 Rossi (Schmid, Gunderson) 1-0, 11’28 Mottet (Gunderson, Desharnais) 2-0, 27’42 Heim (Pestoni) 2-1, 36’14 Mottet (Gunderson) 3-1

Note: BCF Arena, 8’934 spettatori
Arbitri: Stricker, Kaukokari; Huguet, Bugy
Penalità: Friborgo 3×2′, Ambrì 4×2′

Assenti: Diego KostnerMatt D’Agostini (infortunati), Tobias Fohrler (ammalato), Petr CajkaJoel NeuenschwanderPatrick Incir (Ticino Rockets)

FRIBORGO – La trasferta di Friborgo si presentava come un compito tutt’altro che semplice per l’Ambrì Piotta, che in casa della capolista ha cercato a lungo gli argomenti per riuscire a mettere in difficoltà gli avversari, ma in definitiva gli uomini di Cereda hanno pagato le troppe imprecisioni del primo periodo e non sono poi riusciti ad andare oltre lo step di riportare il gioco su un certo equilibrio.

Solamente dal periodo centrale i biancoblù hanno infatti iniziato a portare sul ghiaccio una prestazione sufficientemente strutturata – dopo quella quasi perfetta di venerdì contro i Lions – ma a quel punto vi era già una salita importante da scalare, ovvero quella risultata da un avvio di gara contraddistinto da troppe leggerezze e anche da una certa dose di nervosismo.

Le prime due penalità della serata sono state pagate a carissimo prezzo con le segnature di Rossi e Mottet, ed in particolare il secondo è stato a lungo una vera spina nel fianco per la squadra leventinese, con il suo classico atteggiamento esuberante che ha provocato più di un grattacapo.

Al rientro sul ghiaccio l’Ambrì è riuscito a ritrovare una certa solidità, i pericoli dalle parti di Conz si sono ridotti – troppi i dischi mal gestiti nei primi 20 minuti, di cui un paio pericolosi anche durante un powerplay – e gradualmente i leventinesi sono cresciuti, sino al bel polsino di Heim che ha battuto Berra tra i gambali.

A quel punto i biancoblù avevano meritatamente dimezzato lo scarto, ma una decina di minuti più tardi Mottet ha sfruttato il traffico davanti a Conz per infilare un terzo gol pesantissimo, che ha un po’ vanificato gli sforzi profusi dai leventinesi nel periodo centrale.

Cereda ha cercato immediatamente di reagire, invertendo dapprima Kneubuehler e McMillan, e portando poi Regin al centro di Pestoni e Zwerger, mentre Kozun e lo stesso numero 11 hanno giostrato con Grassi. Delle mosse che a tratti hanno portato anche a delle scintille, ma in definitiva alla prestazione dei leventinesi sono continuati a mancare quegli acuti necessari per scalfire i destini della sfida.

L’ultima frazione è così passata velocemente, senza che l’Ambrì riuscisse a rimettere in dubbio l’esito finale di un match in cui il Friborgo ha saputo sfruttare bene i suoi momenti favorevoli.

I leventinesi – che con il ritorno di Regin si sono decisamente comportati meglio agli ingaggi vincendone il 55% – iniziano invece ad evidenziare il bisogno di aggiungere qualche arma in più al loro arsenale, come un powerplay che per efficacia è ancora l’ultimo della lega e degli stranieri che sinora hanno prodotto solamente nove gol, dato anche questo sul fondo della graduatoria.

Guardando complessivamente al weekend abbiamo infatti visto un Ambrì Piotta che ha giocato una solida partita contro gli ZSC Lions ed ha comunque mantenuto aperta la sfida di Friborgo, ma la sola rete segnata si è tradotta in nessun punto da aggiungere alla classifica.

In termini complessivi i biancoblù non devono dunque farsi troppi pensieri, ma al lavoro che fa da fondamenta al gioco è sicuramente necessaria qualche ingrediente ed individualità trascinante in più, per aggiungere quella scintilla di imprevedibilità che ti può far ingranare una marcia in più.


IL PROTAGONISTA

Killian Mottet: Ci sono anche state fasi della partita in cui si è visto poco, ma in altre si è confermato una vera peste e, oltre alla doppietta, ha rappresentato una vera spina nel fianco per i leventinesi. In pista con la solita energia, sia che si tratti di lottare alle assi che di andare alla conclusione da ogni posizione lui è sempre in prima linea, ed anche stavolta ha lasciato il segno.


HIGHLIGHTS

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