BIASCA – A margine del primo allenamento ufficiale della prima squadra abbiamo scambiato due parole con uno dei volti nuovi dell’Ambrì-Piotta targato 2013/2014: Alexandre Giroux. Il 32enne canadese ha giocato la sua ultima stagione in KHL con la Dinamo Riga, ottenendo 21 punti in 47 incontri, per poi finire l’annata a Kloten (4 partite, 5 punti).
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Ciao Alexandre, quali sono le tue sensazioni dopo essere tornato sul ghiaccio?
“È stato piacevole e davvero divertente andare sul ghiaccio coi ragazzi. Sono arrivato da poco e tra ambientamento e presentazione mi ci voleva tornare a fare un po’ di pratica”.
Sei arrivato da pochi giorni, come trovi il Ticino?
“È straordinario, non sapete quanto sia bello arrivare ed accorgersi che c’è davvero tutto: le montagne, il lago a Lugano, Bellinzona (magnifica anch’essa), ecc… ”.
È vero che Maxim Noreau ti ha aiutato ad ambientarti? Lo conoscevi già?
“No, non lo conoscevo ma mi sono messo in contatto telefonicamente con lui non appena ho firmato il contratto ad Ambrì. È vero, mi ha aiutato molto ed è bello avere qualcuno di riferimento che ti indichi dove trovare ciò che cerchi durante le prime fasi del trasloco”.
Hai avuto una brillante carriera in AHL, ma non hai mai sfondato in NHL… Come mai?
“È una questione di timing. In AHL potevo giocare nelle prime linee di attacco e molto liberamente, così avevo l’opportunità esprimere al meglio le mie qualità. In NHL invece venivo spesso inserito nella terza o nella quarta linea d’attacco, con meno di 7-8 minuti di gioco e con dei compiti ben precisi che non si adattavano particolarmente alle mie qualità. Ho comunque potuto giocare all’incirca 50 partite nel massimo campionato nordamericano ed ogni volta che tornavo in AHL ho sempre dato il massimo per venir ripescato in NHL, questo durante tutto l’arco della mia carriera”.
Hai firmato un contratto annuale, questo perché hai ancora il Nord America nella testa?
“No no, se potessi restare a giocare in Svizzera sino al termine della carriera sarei contento. Vedremo pian piano come procederà la stagione e alla fine decideremo sul futuro”.
Perché la scorsa stagione hai deciso di venire in Europa?
“Per me significava una nuova sfida. In AHL avevo vinto due volte il campionato e avevo ottenuto anche qualche titolo come miglior marcatore della lega e volevo qualcosa che mi stimolasse nuovamente. Per questo ho deciso di venire qui in Europa, dove ho scelto di giocare in KHL, anche se ho dovuto prima adattarmi. Successivamente sono poi venuto in Svizzera per il finale di stagione”.
Sappiamo che avevi delle offerte sia dalla KHL che dalla Svizzera, ed alla fine hai deciso di venire ad Ambrì. La tua esperienza a Kloten ti ha aiutato a prendere questa decisione?
“Sì, sicuramente. Non conoscevo il livello del vostro hockey ed ho potuto farmi un’idea. Al termine della stagione ho avuto diverse offerte dalla KHL, ma anche dalla AHL. Volevo però restare in Svizzera e quando l’Ambrì mi ha proposto questa offerta ne sono stato molto contento”.
Sai che l’Ambrì non è esattamente un top team, sei pronto per questa sfida?
“Sì, sono pronto. Non vedo l’ora di fare parte di questa squadra ed aiutarla a far sì che il vento cambi direzione”.
Come hai trovato la presentazione di domenica?
“È stato incredibile vedere tutti i tifosi riuniti, ci hanno trasmesso grande supporto e ora sta a noi dimostrar loro cosa siamo in grado di fare”.
Guarda la telecamera e lancia un messaggio ai tifosi biancoblù!
“Cercherò di imparare l’italiano entro la fine del campionato e magari per la prossima intervista proverò a parlarlo un pochettino. Iniio un corso proprio questa settimana. Comincio dicendo “Grazie mille”, con la promessa che proverò ad allenare l’italiano durante la stagione”.