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Interviste

Alatalo: “Solidità difensiva e sangue freddo, aver mostrato questi aspetti è importante”

Il difensore dopo la vittoria a Berna: “Non è stata forse una partita spettacolare o particolarmente attrattiva, ma contava solo vincere. In questo momento i punti sono fondamentali per noi, quindi va benissimo così”

(Photobrusca & Luckyvideo)

BERNA – Meglio di così era impossibile iniziare l’anno nuovo per il Lugano, che è andato ad imporsi in casa del Berna con una prestazione convincente che è valsa tre punti importanti. Anche il difensore Santeri Alatalo è soddisfatto.

“Non è stata forse una partita spettacolare o particolarmente attrattiva, ma contava solo vincere. In questo momento i punti sono fondamentali per noi, quindi va benissimo così”.

Decisiva la prestazione difensiva, con il Lugano particolarmente abile nel bloccare le linee di tiro centrali davanti a Schlegel…
“Esatto, il Berna ha spesso avuto il possesso del disco, ma noi eravamo quasi sempre ben posizionati al centro, coprendo a dovere le zone pericolose. Certo, hanno avuto le loro occasioni, ma ci ha pensato il nostro portiere a neutralizzare i tiri avversari. Schlegel ha giocato davvero molto bene, bisogna dirlo”.

Siete stati bravi e maturi nel gestire il vantaggio nel terzo tempo, senza mai dare l’impressione di andare in panico…
“Abbiamo lavorato molto su questo aspetto e la pausa natalizia ci ha aiutato in tal senso. Ci ha permesso di analizzare diverse cose e di mettere l’accento anche sull’aspetto mentale. Molte partite si decidono su questo, e in passato ci siamo complicati la vita proprio sotto questo punto di vista. Aver mostrato solidità difensiva e mantenuto il sangue freddo è sicuramente un segnale positivo”.

Sei uno dei leader di questo Lugano. Quando la squadra fatica, è più difficile staccare la spina una volta lasciato il ghiaccio?
“Si cerca di distrarsi, anche se è meno semplice in quei momenti, ma è davvero necessario staccare la spina. Non si può riflettere sull’hockey tutto il giorno. In pista, naturalmente, si analizzano i problemi, si discutono soluzioni e si cercano le cause delle difficoltà, ma quando arrivi a casa devi spegnere il cervello e dedicarti ad altro. Non è sempre facile, soprattutto perché spesso la gente ti fa domande anche fuori dal ghiaccio. Io, però, ho la fortuna di tornare a casa dai miei bimbi, che non sanno nulla di hockey, mi dicono che sono il migliore e questo mi basta per ricaricare le batterie e pensare ad altro”.

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