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Lugano

Al Lugano la soddisfazione di chiudere con un mezzo sorriso

Una doppietta di Sekac manda in vacanza un Bienne fragile. Per la squadra di Krupp ora ci sarà la lunga attesa in vista dell’eventuale playout contro l’Ajoie

(Photobrusca & Luckyvideo)

Al Lugano la soddisfazione di chiudere con un mezzo sorriso

LUGANO – BIENNE

4-2

(2-0, 0-1, 2-1)

Reti: 07’51 Fazzini (Sekac, Arcobello) 1-0, 19’59 Sekac 2-0, 22’55 Sablatnig (Rajala, Cunti) 2-1, 46’46 Sekac (Zohorna, Zanetti) 3-1, 53’09 Kneubuehler (Cunti, Dionicio) 3-2, 58’21 Canonica (Peltonen) 4-2

Note: Cornèr Arena, 5’218 spettatori
Arbitri: Wiegand, Hungerbühler; Fuchs, Hughet
Penalità: Lugano 2×2, Bienne 2×2

Assenti: Joren van Pottelberghe (infortunato), Adam HuskaLiekit ReichleMirco MüllerDaniel CarrMarco Müller (sovrannumero), Leandro Hausheer (Coira)

LUGANO – La piccola soddisfazione di chiudere con tre punti la regular season non può certo mitigare tutto quello che fino a qui si era visto sul ghiaccio della Cornèr Arena e oltre, anzi non fa altro che aumentare i rimpianti verso la serata di Ginevra pensando a che avversario sabato sera i bianconeri si sono ritrovati davanti.

Il Bienne che quindi se ne va in vacanza dopo aver subito il 4-2 da un Lugano modificato e tutt’altro che brillante sul piano del gioco è stato infatti una squadra che nemmeno lontanamente ha dato l’impressione di essere scesa in Ticino per giocarsi quella che era praticamente una finale da dentro o fuori, ma ha invece confermato pure di essere arrivato al termine di una stagione sofferta e tribolata quasi quanto quella dei bianconeri.

Quasi, perché perlomeno la squadra di Martin Filander ha scampato il pericolo dei playout, mentre il Lugano di Uwe Krupp tra al massimo due settimane scarse saprà se dovrà giocare la serie contro l’Ajoie, sempre appunto che il Visp superi il Turgovia in semifinale di Swiss League e acceda all’ultimo atto.

Certo anche per i bianconeri non sarà stato facile impostare questa partita, sapendo che per loro in palio non c’era più nulla se non quel pizzico di amor proprio da dimostrare di fronte agli irriducibili tifosi che comunque sono arrivati alla Cornèr Arena, ma alla fine Fazzini e compagni hanno saputo con buon carattere tirare fuori quelle ultime risorse per togliersi questa piccola soddisfazione e andare in pausa con un peso in meno sulle spalle.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Di quanto fosse difficile preparare questo match lo ha confermato anche lo stesso topscorer del Lugano: “Krupp ha fatto un discorso molto intenso, voleva che fosse una partita come questa a dimostrare chi ha carattere e chi no”. Va dato atto al tecnico tedesco di averci tenuto a questa partita, anche con quel time-out a metà incontro quando il Lugano stava marcando male in difesa e il Bienne si era creato qualche occasione ravvicinata dopo il 2-1 in entrata di tempo.

In quei frangenti i bianconeri si sono aggrappati alle parate di un ottimo Niklas Schlegel, rispolverato con Pulli per l’occasione da Krupp e che ha tenuto in piedi la squadra nel difficile secondo periodo, difendendosi molto bene su tanti attacchi ravvicinati dei seeländer e dimostrando in generale di esserci ancora, segnale molto importante in vista della serie contro l’Ajoie.

Esaurite le cartucce migliori, il Bienne infine è stato controllato abbastanza agevolmente dal Lugano, seppure anche i bianconeri sul piano dell’esecuzione abbiano commesso moltissimi erroriDahlström, Alatalo, Thürkauf tra i più imprecisi – e trascinati dalla coppia di cechi i bianconeri hanno portato fino in fondo questa vittoria, per una volta evitando di farsi rimontare, nel contempo facendo indirettamente la soddisfazione dell’Ambrì Piotta, qualificatosi ai play-in evitando il Ginevra.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Anche questo aggiunge l’ennesima beffa – anche se piccola in confronto a tutto quello che hanno subito – ai tifosi bianconeri, che hanno assistito a una serata un po’ surreale, distaccata, con i fischi finali di gran parte della pista a cui goffamente qualcuno nelle sale tecniche ha cercato di far fronte alzando a dismisura il volume della musica, l’ennesima immagine di una gestione grottesca di tutto quanto è andato storto in questa stagione.

Ci sarà tempo per riflettere in questi giorni, per prepararsi mentalmente a una sfida ricca di insidie e di pericoli, e a cui praticamente nessun giocatore bianconero è veramente abituato. Ci sarà da soffrire, sia in attesa che sul ghiaccio.


IL PROTAGONISTA

Jiri Sekac: Ancora una volta il ceco ha dimostrato di esserci anche in questi momenti e di saper essere trascinante nei momenti difficili. La sua doppietta ha affossato il fragile Bienne, ma oltre a questo per tutta la partita si è sbattuto in duelli fisici e nel recupero di tantissimi dischi, risultando il bianconero più efficace e in vista della partita.


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