LUGANO – AJOIE
5-1
(1-1, 2-0, 2-0)
Reti: 3’13 Morini (Alatalo, Riva) 1-0, 8’50 Eigenmann (Devos, Huber) 1-1, 25’07 Morini (Alatalo, Arcobello) 2-1, 34’49 Arcobello (Morini, Alatalo) 3-1, 41’09 Thürkauf (Boedker, Loeffel) 4-1, 56’20 Fazzini (Arcobello) 5-1
Note: Corner Arena, 4’596 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Fluri; Obwegeser, Cattaneo
Penalità: Lugano 2×2′, Ajoie 4×2′
Assenti: Niklas Schlegel, Davide Fadani, Raphael Herburger, Loic Vedova, Daniel Carr (infortunati), Leland Irving (sovrannumero), Shane Prince (non schierabile)
LUGANO – Certe partite rischiano di trasformarsi in vere e proprie trappole. Mettici che l’Ajoie viene spesso preso un po’ alla leggera, che il cambio in panchina ha rivitalizzato i giurassiani e che sulla loro panchina c’è un Julien Vauclair che di fronte alla sua ex squadra ed ex tifosi voleva assolutamente ben figurare.
Il Lugano, tra le cui fila ha debuttato Justin Abdelkader per un Carr a riposo – postumi del periodo olimpico, caratterizzato anche dal contagio da Covid, come spiegato da Hnat Domenichelli alla RSI – si è quindi trovato di fronte un Ajoie ovviamente inferiore come sempre sul piano tecnico ma che alla Cornèr Arena era deciso a tutto pur di mettere in difficoltà la squadra di McSorley.
Privi anche di Herburger e Vedova, ma con i rientri di Herren e Riva, i bianconeri già nel primo periodo hanno controllato la fase offensiva, trovando però una sola rete pareggiata oltretutto dallo sforzo ospite, che in una delle poche incursioni davanti a Fatton è riuscito ad impattare la sfida.
E nonostante il disco stesse per il 90% del tempo sulle palette dei padroni di casa, non è stato affatto semplice per Arcobello e compagni impensierire con regolarità il giovane Aeberhard, protetto con un vero e proprio muro da parte della sua difesa. Il Lugano ha così dovuto ritrovare il buon vecchio “disco sulla porta e sgomitare” per battere il giovane portiere ospite, tanto che tutte le prime tre reti sono arrivate proprio in quella maniera, a ricordare come sia necessario sporcarsi le mani anche per avere la meglio su avversari che partono da sfavoriti.
Un po’ il Lugano ha voluto comunque dimostrare di volersi complicare la vita, sedendosi e smettendo di mettere pressione dopo aver trovato le reti, mentre la squadra di Vauclair continuava con una strenua e incredibilmente fastidiosa marcatura a uomo che qualche problema ha pur causato a dei bianconeri a volte un po’ colpevolmente sorpresi da questa energia continua.
Con il passare dei minuti però è apparso chiaro che l’Ajoie non avesse una scorta infinita di energia per garantire quel pattinaggio indiavolato a lungo e difatti dopo la rete del 4-1 di Thürkauf in entrata del periodo conclusivo il Lugano ha preso possesso della partita in maniera meno incisiva ma più tranquilla, cercando di gestire il disco prendendosi meno rischi possibili, sia sul piano del risultato che di quello fisico, pur lasciando ancora qualche tentativo agli ospiti per impensierire Fatton, soprattutto in power play ma comunque con molto meno ardore rispetto ai minuti iniziali.
I bianconeri hanno così controllato agevolmente abbellendo il risultato fino al 5-1, in una partita che dopo qualche rischio di “infangata” Arcobello e compagni hanno dominato largamente, ed è bastato attendere con pazienza per poter affondare i colpi e mettere la parola fine prima del tempo.
Difficile per ora farsi un’idea su Abdelkader, l’americano si è notato in qualche occasione per un buon lavoro nello slot, ma per il momento e nelle prossime settimane va cercata la migliore condizione fisica possibile. E chissà che giovedì non possa già essere l’occasione di testare anche l’ultima sorpresa, quel Shane Prince arrivato all’ultimo momento dalla KHL.
IL PROTAGONISTA
Santeri Alatalo: Ha giocato una marea di dischi il difensore finlandese, il quale ha capito che i suoi appoggi nel traffico potevano rivelarsi decisivi. E difatti le prime due reti – doppietta di Morini – sono arrivate proprio grazie ai suoi dischi lanciati dalla linea blu. Oltre a questo Alatalo è stato assieme a Arcobello la principale fonte di gioco dei bianconeri, grazie alla sua capacità di eludere il forecheck avversario.