LOSANNA – AMBRÌ
3-2
(0-2, 3-0, 0-0)
Reti: 3’48 Gautschi (Kubalik, Fora) 0-1, 5’45 Kostner (D’Agostini, Plastino) 0-2, 20’50 Jeffrey (Froidevaux) 1-2, 21’44 Herren (Mieville) 2-2, 32’52 Danielsson (Nodari) 3-2
Note: Malley 2.0, 4’789 spettatori. Arbitri Koch, Wehrli; Altmann, Kaderli
Penalità: Losanna 6×2′ + 1×10′, Ambrì 5×2′
LOSANNA – Questa è una sconfitta che fa male. L’Ambrì Piotta aveva la grande occasione di affossare definitivamente il Losanna in una crisi profonda, ma alla terza sirena la squadra di John Fust ha potuto festeggiare una vittoria che condanna invece verosimilmente i biancoblù alla serie contro il Kloten, mentre i ragazzi di Luca Cereda possono solo recriminare su quello che sarebbe potuto essere se fossero riusciti ad esprimersi per 60 minuti come nei primi 20.
Ai leventinesi non è infatti bastato dominare la prima frazione di gara per indirizzare la stessa sui binari giusti, questo nonostante il parziale di 2-0 ed una grande energia messa in pista lasciassero ben sperare. L’Ambrì ha infatti azzerato ogni velleità del Losanna vincendo praticamente ogni battaglia del primo tempo e costringendo i vodesi ad inseguire sistematicamente disco ed avversari, tanto da indurre Nodari e compagni a ben cinque penalità minori.
Due di questi episodi sono però stati il proverbiale “inizio della fine” per l’Ambrì Piotta. Dopo 11 minuti i biancoblù hanno infatti perso capitan Fora (colpo alla spalla) in seguito ad un duro – ma non scorretto – check di Danielsson, mentre a soli 6 secondi dalla sirena Kubalik ha pagato la sua giovane età reagendo ingenuamente ad una provocazione di Gobbi.
Il Losanna ha così potuto riordinare le idee nella pausa e ritornare in pista forte di un powerplay, fase che Jeffrey ha impiegato solamente 50 secondi a sfruttare. Nemmeno il tempo di rendersi conto di come il match fosse improvvisamente cambiato, ed ecco che Herren ha trovato il 2-2, lasciando anche temere il peggio visto che sull’azione Conz è rimasto per qualche preoccupante secondo disteso sul ghiaccio.
Nonostante qualche smorfia di dolore il portiere ha potuto continuare, ma l’Ambrì non è più tornato ad essere quello del primo tempo. Il logico pensiero va dunque a quei quattro powerplay praticamente consecutivi non sfruttati, che avrebbero potuto (e dovuto) produrre il 3-0, e chissà che poi le cose non si sarebbero sviluppate diversamente.
Gli unici gol sul conto leventinese sono invece rimasti quelli firmati da Gautschi in shorthand dopo 3’48 – grazie ad uno stupendo lavoro preparatorio di Kubalik – e di Kostner in powerplay due minuti più tardi. Due fiammate che avevano messo in ginocchio il Losanna e l’intera pista di Malley, che aveva duramente fischiato la squadra di casa prima di ammutolirsi praticamente per tutto il primo tempo.
Il colpo psicologico provocato dall’infortunio del proprio capitano e dalle due reti arrivate nei primi 1’44 di gioco del periodo centrale è però stato fatale all’Ambrì, che sul fronte offensivo è stato praticamente inesistente sino alla seconda sirena – nonostante due ghiotte chance, pur estemporanee, per Emmerton e Zwerger – a maggior ragione dopo il 3-2 firmato su rebound da Danielsson.
Poco convinta anche la reazione nel terzo tempo, quando l’unico vero pericolo per la porta di Stepanek – preferito un po’ “polemicamente” a Zurkirchen e Huet – è stato quel tiro di D’Agostini ad un paio di secondi dal termine. Troppo poco, ma la squadra di Cereda non ha più saputo accendere la luce e reagire alle avversità, ed anche la prima linea è stata trascinata in un marasma di imprecisione e scarsa lucidità.
Esame bocciato, dunque, anche se l’Ambrì Piotta ci ha mostrato che le cose sarebbero potute andare diversamente. Il dominio della prima frazione aveva saputo dare continuità alle prestazioni più recenti, ma la squadra ha pagato una certa inesperienza e mancanza di malizia nel momento chiave della sfida.
Nonostante l’importante occasione mancata, non è comunque il caso di cadere nei drammi. La strada verso la salvezza, si sa, per l’Ambrì Piotta era e continuerà ad essere dura e in salita, e lo sarebbe stata anche in caso di vittoria martedì sera. È però anche chiaro che ora Luca Cereda avrà un’altra situazione delicata da gestire in spogliatoio, memore di come in passato la squadra abbia faticato a digerire le delusioni. Nel frattempo, c’è da sperare che per Fora non si tratti di nulla di grave…
IL PROTAGONISTA
Nicklas Danielsson: Lo svedese aveva già rappresentato un’autentica spina nel fianco in quella sfida di playout che aveva visto opposti Ambrì Piotta e Rapperswil alcuni anni or sono, e martedì sera è sembrato di rivedere proprio quel Danielsson, capace di far saltare i nervi ai biancoblù.
Il giocatore, che tra poche settimane lascerà Losanna per tornare in patria, è stato al centro di alcuni episodi chiave, su tutti la spallata che ha messo KO Fora, ed il game winning goal alla mezz’ora. Ha evidenziato grande personalità, elemento che all’Ambrì Piotta è mancato per reagire alle avversità.