LUGANO – In casa bianconera prevale la delusione per il risultato finale di Gara 7, con i Lions ad alzare la coppa di campione svizzero alla Resega dopo la rimonta dall’1-3 da parte del Lugano.
Delusione, ma dalle parole di Jean-Jeacques Aeschlimann arriva anche la consapevolezza che questo risultato, portato a termine dopo una tranquilla regular season (con qualche appannamento senza conseguenze) e dei playoff esaltanti, è una nuova prova che il Lugano è tornato stabilmente tra la cerchia dei top team. “È ovvio essere delusi dopo aver perso Gara-7 – esordisce il direttore amministrativo – ma bisogna anche guardare al percorso che ci ha portato fino a qui, che non è sempre stato facile, e questo prova la forza della squadra”.
Aeschlimann si riferisce ovviamente agli infortuni patiti prima dei playoff di Chiesa, Brunner e Bürgler, ma anche alle defezioni arrivate cammin facendo, le quali possono aver anche avuto effetto positivo sul gruppo. “Le assenze cui abbiamo dovuto far fronte hanno compattato ancor di più il gruppo, molti giocatori si sono caricati sulle spalle responsabilità che prima non erano loro. I ragazzi hanno infatti messo in pista uno spirito di sacrificio essenziale per arrivare fino alla partita decisiva del campionato”.
Una partita decisiva in cui i bianconeri sono sembrati scarichi delle energie necessarie per compiere il passo verso il successo, una mancanza di lucidità forse figlia degli sforzi fatti per poter essere alla Resega venerdì a giocarsi il titolo. “È un peccato che sia mancata la “benzina” necessaria proprio all’atto conclusivo, ma è anche comprensibile vedendo gli sforzi che ha dovuto fare la squadra per arrivare fino a qui. Dispiace moltissimo ma non ho nulla da rimproverare a questo gruppo fantastico”.
Al Lugano va quindi riconosciuto, nonostante la sconfitta di venerdì, di aver compiuto un tragitto verso la finale esaltante, dove tutti hanno dato il massimo per mettere in seria difficoltà gli ZSC Lions. “Alla squadra di Kossmann faccio i miei più vivi complimenti, ma vanno fatti anche e soprattutto al Lugano, ai giocatori, allo staff tecnico e a tutti coloro che hanno permesso di vedere una squadra simile sul ghiaccio”.
Parlando di staff tecnico, i meriti del coach Greg Ireland sono sotto gli occhi di tutti, il canadese ha tenuto in mano la squadra nei momenti più difficili, portandola attraverso le difficoltà fino all’atto conclusivo. “Ha grandi meriti in questo gruppo, è sempre stato positivo anche nei momenti difficili. È anche un grande comunicatore e questo punto unito alla calma che sa trasmettere ai giocatori ha permesso di vedere una squadra che ha sempre dato tutto sul ghiaccio comunque andassero le cose”.