BERNA – AMBRÌ
3-2
(0-1, 1-0, 2-0)
Reti: 00’20 D’Agostini (Hietanen) 0-1, 19’05 Heim (Pestoni) 0-2, 27’34 Henauer (Jeffrey) 1-2, 47’21 Scherwey (Fahrni, Henauer) 2-2, 53’02 Untersander (Jeffrey, Fahrni) 3-2
Note: PostFinance Arena, 13’338 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hürlimann; Schlegel, Gnemmi
Penalità: Berna 4×2′, Ambrì 4×2′
Assenti: Peter Regin, Diego Kostner (infortunati), Brandon Kozun (ammalato), Petr Cajka, Joel Neuenschwander (Ticino Rockets), Jannik Fischer (sovrannumero)
BERNA – È una sconfitta amara quella incassata dall’Ambrì Piotta in casa del Berna, dove i biancoblù non sono riusciti a capitalizzare un’ottima prestazione costruita sulle fondamenta di un primo tempo praticamente dominato, ma a fare difetto per gli uomini di Cereda è stata la mancata capacità di trovare quelle reti in più che avrebbero affossato gli orsi.
Sul piano della prestazione i leventinesi hanno infatti poco da rimproverarsi, a partire dall’ottimo periodo iniziale che aveva portato alle segnature di D’Agostini e Heim, a cui ha fatto seguito una prova ben strutturata e raramente in affanno – se non in quella delicata fase di doppia inferiorità numerica – ma che ha visto l’Ambrì mancare troppe volte l’appuntamento con un terzo gol che sarebbe stato importantissimo.
Wüthrich è stato bravo in diverse occasioni – ed aiutato dal palo su un bel tocco di Zwerger, salvato due volti dai ferri invece Conz – mentre in altre circostanze sono stati i giocatori ospiti a peccare della necessaria concretezza per dare una scossa decisiva all’incontro. L’Ambrì ci ha comunque provato con grandissima costanza, con i vari Pestoni (che partita la sua!), D’Agostini, McMillan e altri ancora a sollecitare con frequenza il portiere locale, tenendo così sempre sul chi vive un Berna che con il passare del tempo è comunque cresciuto.
Nel finale gli orsi hanno forse potuto contare anche su un po’ più di energia – il Berna venerdì non ha giocato – con la squadra di Lundskog capace di riportare in equilibrio la sfida in termini di gioco nella frazione centrale, per poi trovare le due fiammate decisive nel terzo tempo.
A fare particolarmente male all’Ambrì è stato logicamente il gol del 2-2 di Scherwey, arrivato dopo che Zwerger aveva mancato una ghiotta opportunità davanti al portiere avversario. In quel frangente la squadra di Cereda ha incassato il colpo, ha barcollato per qualche minuto ed ha pagato concedendo anche la segnatura decisiva ad Untersander.
Difficile poi nel finale cercare di raddrizzare ancora la barca, con meno benzina nel serbatoio ed un Berna bravo a chiudere ogni spazio in una prolungata fase a 6-contro-5, che ha visto D’Agostini e compagni far circolare bene il disco senza però trovare un pertugio da sfruttare.
Quella di sabato è dunque stata una partita su cui l’Ambrì può recriminare, conscio però di aver fornito una prova sicuramente sufficiente per legittimare il ritorno in Leventina con almeno un punto. Con un po’ più di killer instinct il bottino sarebbe potuto essere anche pieno, ma la solida base posata nel primo tempo reclamava comunque qualche gol in più per poter tenere in piedi le ambizioni di vittoria.
La squadra di Cereda esce ad ogni modo in maniera positiva dal weekend, con l’importante vittoria del derby ed una prova convincente sul piano del gioco alla PostFinance Arena. Il doppio turno ha inoltre restituito ai biancoblù un D’Agostini che sembra già tornato come nuovo – anche se comprensibilmente sabato il meglio lo ha mostrato nella prima metà di gara – ed un Pestoni che è in uno stato di forma che non gli vedevamo toccare da anni.
Considerato lo scossone rappresentato dagli infortuni di Kostner e Regin e la bandiera bianca alzata anche da Kozun, la squadra ha risposto bene ad un rimescolamento del lineup che ha risparmiato un solo blocco, ed in vista anche dei futuri rientri il gruppo ha avuto una risposta molto positiva.
La trasferta di Berna ha insomma avuto un epilogo amaro, ma ha anche fornito tante indicazioni positive.
IL PROTAGONISTA
Inti Pestoni: È ampiamente il miglior giocatore in pista, titolo che inizialmente ha dovuto dividere con D’Agostini, ma il ticinese ha avuto una costanza impressionante sull’arco dei 60 minuti ed anche nel terzo tempo ha trovato diverse giocate che avrebbero potuto cambiare la partita. Sul tabellino ci è finito per quel contropiede ben imbastito con Heim, ed in generale ha confermato un ottimo stato di forma che ora perdura da alcune settimane.