KLOTEN – AMBRÌ
6-2
(0-0, 4-0, 2-2)
Note: SWISS Arena, 4’139 spettatori. Arbitri Mandioni, Massy; Gnemmi, Obwegeser
Penalità: Kloten 7×2′, Ambrì Piotta 5×2′
KLOTEN – Ora è davvero tempo di preoccuparsi, e seriamente anche. L’Ambrì Piotta sul ghiaccio di Kloten ha offerto una prestazione sconcertante, figlia di una gestione tecnica che evidenzia ancora una linea precisa da seguire, così come ad immagine di un gruppo di giocatori che oramai pare aver perso ogni sorta di identità. I leventinesi stanno precipitando ed urge assolutamente una soluzione.
Contro degli aviatori che con questa vittoria si possono considerare ufficialmente in vacanza – il Friborgo ora è condannato matematicamente alla serie di playout – la squadra di Dwyer si è resa protagonista di un “disastro perfetto”, unendo in un mix letale tutti i possibili errori che si possono immaginare.
I biancoblù sono infatti durati solamente mezz’ora, ma di fatto la partita il Kloten l’ha presa in mano già dopo una manciata di minuti, quando aveva saputo reagire ad un buon inizio dell’Ambrì alzando il ritmo delle operazioni alla prima penalità ospite. Il “momentum” favorevole è però stato un gentile omaggio leventinese, con quei due minuti di doppia superiorità numerica seguiti da un powerplay “semplice” che non hanno portato a nessun tiro pericoloso (!) e, anzi, hanno dato grande carica agli aviatori.
Lenti, prevedibili e fondamentalmente senza idee, Emmerton e compagni hanno nuovamente dimostrato in quel frangente di essere una squadra senza carattere, reagendo ai momenti di difficoltà semplicemente abbassando il capo, e non con quella rabbia di chi vuole finalmente cambiare le cose. Il primo passo in questo senso sarebbe però quello di iniziare a odiare le sconfitte, ma con 14 KO nelle ultime 16 partite (!) la squadra appare arrendevole proprio nel peggior momento della stagione.
Anche sabato sera tutti gli indizi che lasciavo presupporre ad un crollo verticale erano lì da cogliere e, dopo un inizio di periodo centrale in cui l’Ambrì ha perso visibilmente struttura sin dai primi minuti, la partita si è chiusa nel giro di una trentina di secondi.
È infatti bastato dimenticare Bieber tutto solo nello slot ed un puck perso malamente da Fuchs per dare una precisa direzione alla partita, e da quel momento l’Ambrì con la testa ha perso il contatto con la partita. Grassi con una doppietta ha messo in cassaforte il match, insaccando al cospetto di Zurkirchen ed approfittando poi di un brutto errore in impostazione di Sven Berger.
Nel frattempo in fase offensiva la squadra di Dwyer è stata pressochè inesistente, ed il bilancio di 21 tiri a 6 nel periodo centrale ben rispecchia la ventina di minuti di sbandamento totale degli ospiti. La risposta del coach canadese è stata quella di mescolare per l’ennesima volta tutte (!) le sue linee, dopo che già dal principio la squadra si era presentata in pista con un nuovo assetto, per permettere i rientri di D’Agostini, Guggisberg e Berthon.
Se inizialmente queste sei partite di playout erano viste come un’occasione per ritrovare se stessi, ora il tempo inizia inesorabilmente e pericolosamente a scarseggiare. Dwyer non ha ancora trovato il suo lineup tipo, diversi giocatori si trovano proiettati da un ruolo a un altro diametralmente opposto in un battibaleno, il tutto in un clima da “mese di agosto” in cui ci si allena con oltre 30 giocatori in pista. Agli occhi di chi osserva da fuori e con in arrivo le partite che dovranno salvare il club, questa appare come pura follia.
A poco o nulla serve addentrarsi nel terzo tempo, se non per segnalare il primo gol in NLA del giovane Noele Trisconi, premiato dopo una serie di buone prestazioni. Il Kloten ha poi segnato altre due volte battendo Descloux – subentrato dopo due tempi a Zurkirchen – con Lemm e Cunti che hanno evidenziato una volta di più l’immobilismo dei ticinesi. In chiusura ha fissato lo score sul 6-2 Berthon, deviando un tiro di Collenberg.
Difficile spendere altre parole sulla situazione dell’Ambrì Piotta, se non per constatare che in dieci partite dirette Gordie Dwyer ha ottenuto solamente due vittorie, ed i frutti del suo lavoro faticano a vedersi. È ora lecito chiedersi se il canadese sia l’uomo giusto al momento giusto per condurre in porto una barca biancoblù che sta affondando…
La superiorità numerica dei leventinesi è però risultata in un disastro, e poi nel periodo centrale tutto è andato a catafascio. Due gol nel breve volgere di 37 secondi hanno chiuso la sfida, con l’Ambrì incapace di reagire e ancora una volta debolissimo a livello mentale di fronte alle avversità.
Finire in svantaggio non è una tragedia, ma questa squadra non ha il carattere e la leadership per reagire a testa alta alle difficoltà. A capo chino, l’Ambrì ha accettato una nuova sconfitta.