LUGANO – Scontro d’alta classifica sabato sera tra il Lugano terzo in graduatoria che ospitava il Davos quarto. La partita ha mantenuto le promesse per gli oltre 6’000 tifosi presenti alla Resega, che hanno vissuto una sfida equilibrata, intensa ed emozionante.
Alla fine – viene da dire “come sempre”, di questi tempi – l’hanno spuntata i bianconeri, che hanno così inanellato il sesto successo pieno consecutivo, continuando a cavalcare quello che per loro è un vero “magic moment”.
“Sì, credo che tante cose stiano andando bene, le partite stanno girando dalla nostra parte”, ci racconta Matteo Romanenghi. “Noi facciamo il nostro, applichiamo il sistema che ci chiede l’allenatore e soprattutto giochiamo fino alla fine, per 60 minuti. È questo il nostro segreto”.
Matteo Romanenghi, riuscite spesso a decidere le sfide a vostro favore nel terzo tempo. È il risultato di un’ottima gestione delle forze grazie a una rotazione regolare dei quattro blocchi?
“Sicuramente anche questo è un fattore, inoltre nel terzo tempo riusciamo a compattarci tutti assieme e cerchiamo veramente di dare tutto quello che ci rimane… È quello che ci fa vincere le partite”.
È il miglior inizio di stagione da anni. Che aria si respira in spogliatoio?
“L’aria in spogliatoio è ovviamente buona, siamo rilassati e quindi non c’è nessun tipo di pressione. Siamo in vetta e dunque è tutto molto meglio se vinciamo ogni partita”.
Sei uscito da un weekend giocato su un buon livello, ma ancora ti manca la soddisfazione personale… È una cosa che ti pesa non essere ancora riuscito a segnare in National League?
“Dire che non mi pesa sarebbe una bugia, ma cerco comunque ogni partita di dare il massimo e di fare quello che l’allenatore mi chiede. Sono sicuro che continuando così, giocando dei buoni minuti, il gol arriverà”.
Ora vi aspetta una doppia sfida a Zurigo. Martedì incontrerete un Kloten in crisi nera, ma sarà importante riuscire a tenere la concentrazione alta…
“Credo che proprio per questa ragione sarà ancora più importante… Sappiamo che le squadre in crisi danno ancora di più, quindi dovremo essere attenti a non cadere nelle loro provocazioni e a non farci distrarre dal loro ambiente in pista”.