AMBRÌ – Il Lugano ha vinto il secondo derby stagionale, e così facendo è riuscito a pareggiare i conti nella speciale classifica delle stracantonali contro i cugini biancoblù. La truppa di Ireland ha fornito una prestazione solida, colpendo l’Ambrì con particolare cinismo nei momenti decisivi della sfida, come in occasione della rete in shorthanded di Lajunen, che ha tarpato le ali a Fora e compagni.
Se fino a metà partita il match ero stato caratterizzato da parecchio ritmo ed intensità, i bianconeri hanno poi saputo trovare due lunghezze di vantaggio e controllare la sfida nel terzo periodo, respingendo con efficacia i tentativi biancoblù, apparsi un po’ sottotono nel finale.
L’Ambrì avrebbe dovuto dare di più, insomma, come ci conferma Diego Kostner, autore dell’unica segnatura leventinese.
“Quanto fatto sul ghiaccio, a mio giudizio, non è stato assolutamente sufficiente per rientrare in partita. Ci abbiamo provato, ma non è bastato. Se vogliamo vincere dobbiamo lottare il doppio di quanto fanno i nostri avversari, e solamente in questo modo possiamo sperare di ottenere delle vittorie. Abbiamo iniziato male, anche se poi abbiamo raddrizzato il tiro nella seconda metà del primo tempo. A partire dal secondo, però, siamo calati e non abbiamo lavorato a sufficienza. Anche il powerplay è stato insufficiente: penso in particolar modo al momento in cui abbiamo potuto giostrare per tre minuti in superiorità numerica e, anziché andare in rete, ne abbiamo subita una. Queste sono cose assolutamente da evitare”.
Nei momenti in cui il ritmo è calato, il Lugano è stato abile ad approfittarne. L’Ambrì per esprimersi al meglio deve mantenere alto il livello di gioco…
“Sì, sicuramente. Abbiamo una squadra composta prevalentemente da giovani giocatori ed è per questa ragione che, se vogliamo vincere le partite, occorre che tutti diano il 100% per tutti i sessanta minuti”.
La rete dell’1-2 e quella dell’1-3 sono cadute in situazioni in cui stavate spingendo. Quanto ha influito psicologicamente sul resto della sfida questo fattore?
“Parecchio. La terza rete bianconera, in particolare, ci ha letteralmente tagliato le gambe. Ciò nonostante avremmo dovuto continuare a lottare a testa alta, anche se si è trattato di un gol pesante per il morale. C’era tempo a sufficienza per recuperare e su questo abbiamo sicuramente da recriminare”.
È arrivata un’altra rete in shorthand, la terza in due partite. Come ti spieghi questi frequenti svarioni?
“Onestamente è difficile dare una spiegazione. Sono situazioni che possono capitare, ma ultimamente il problema si sta presentando decisamente troppo spesso. Non dimentichiamoci che a Davos questi errori ci sono costati la partita… Anche contro il Lugano abbiamo subito un gol di questo tipo, che di fatto ci ha tagliato le gambe. Dobbiamo assolutamente migliorare sotto questo aspetto, ma sono sicuro che riusciremo ad imparare dai nostri errori”.
Contro il Lugano è arrivata la terza sconfitta consecutiva… Perdere ovviamente non fa bene, però riuscite comunque a giocare un bell’hockey e in alcune occasioni avreste meritato di più. Questo è qualcosa che vi carica in vista delle prossime sfide, oppure che vi scoraggia?
“Ci carica! Questa consapevolezza di giocare un buon hockey deve darci ancora più spinta per le partite che verranno. Sappiamo bene – e lo abbiamo ampiamente dimostrato – che possiamo giocarcela con qualsiasi squadra. Il nostro obiettivo è di essere pronti per la sfida di Bienne, perché siamo determinati a fare nostri i tre punti. A tutti i costi”.