SURSEE – Luca Cereda è al lavoro per costruire il suo Ambrì Piotta, e lo sta facendo introducendo un sistema di gioco i cui tratti distintivi si sono già evidenziati durante il torneo di Sursee, occasione utile anche per iniziare a forgiare il carattere della squadra, che sarà un altro elemento fondamentale per i biancoblù.
“Credo che abbiamo giocato due partite ad un buon ritmo”, ci spiega il difensore Nick Plastino, chiamato a riflettere su quanto fatto nell’ultimo weekend. “Contro il Mannheim la sfida è stata dura e molto più fisica rispetto a quella contro i cechi, che hanno però saputo metterci in difficoltà controllando spesso il disco. Domenica ci abbiamo messo un po’ a trovare il nostro gioco, ma con il passare dei minuti ci siamo ricomposti ed abbiamo reagito bene… Complessivamente trovo che il torneo sia stato positivo nell’ambito del lavoro che vogliamo portare avanti”.
Tra le risposte che questo mese di agosto dovrà portare c’è anche quella relativa al partner dello stesso Plastino, che nelle due uscite più recenti è stato Zgraggen. “Jesse è stato per me un ottimo compagno. L’intesa tra noi due è stata buona, ed il fatto che lui sia un left naturalmente ci permette di compensarci. È però ancora molto presto per individuare davvero le coppie ideali da mandare in pista in difesa… La cosa migliore durante il preseason è lasciare che il tempo e l’esperienza che accumuliamo assieme facciano il loro lavoro, dopodiché si potrà capire se la chemistry tra due giocatori c’è davvero oppure se si devono provare altre soluzioni”.
Le partite contro Mannheim e Litvinov hanno comunque permesso di fare passi avanti a livello collettivo per quel che riguarda la costruzione di un nuovo sistema. “Tutto inizia con il nostro forecheck, e come difensore ho potuto apprezzare l’intensità con cui gli attaccanti mettono pressione sul portatore del disco avversario”, ci spiega Plastino. “Questa è una delle ragioni per cui a Sursee siamo riusciti a toglierci qualche soddisfazione… Tanto merito va ai nostri attaccanti, che stanno riuscendo ad applicare il sistema che vogliamo attuare facendosi sempre trovare pronti attorno alla porta avversaria, e questo fa una grande differenza”.
Tutto da costruire è anche il powerplay. Le tante penalità fischiate nel corso del weekend hanno permesso ai biancoblù di fare diverse prove in questo senso, risultate in alti e bassi ma anche in cinque reti in superiorità numerica.
“Quando si riesce a segnare ci si sente immediatamente bene, anche se resta tanto lavoro da fare. In queste due partite sono state fischiate tantissime penalità, dunque le opportunità per fare pratica non sono mancate, ma credo che il powerplay sia il perfetto esempio di un esercizio su cui si deve semplicemente continuare a lavorare per poter migliorare. Sappiamo che i risultati non possono arrivare istantaneamente e siamo consapevoli che ci vorrà del tempo per vederlo funzionare come vogliamo”.
Ci ha invece messo poco tempo lo stesso Nick Plastino a portare il suo compagno Jeff Taffe in biancoblù: “Non lo conoscevo sino a un anno fa, ma era probabilmente il nostro miglior giocatore allo Slovan Bratislava. Grazie al suo arrivo c’è stata un’iniezione importante di esperienza, ma d’altronde il suo curriculum parla da solo. Quando ho saputo che la squadra stava cercando un centro l’ho chiamato immediatamente, facendo in pratica da tramite come D’Agostini ha fatto per me (ride, ndr). Il mondo dell’hockey è davvero molto piccolo e tante cose succedono ancora grazie al passaparola!”.