LUGANO – Dopo un primo anno a Zurigo tra alti e bassi, per Inti Pestoni quella che inizierà tra meno di un mese sarà una stagione importante. Lo stesso vale per gli ZSC Lions che, dopo due brucianti eliminazioni consecutive ai quarti di finale, sono decisi a fare un passo avanti dopo diverse regular season ai vertici nazionali.
“Se guardiamo al risultato, venerdì alla Resega non è andata benissimo – ci spiega Pestoni – ma nel corso di questa settimana abbiamo lavorato duro e forse c’era anche un po’ di stanchezza nelle nostre gambe… Dopo quella di riscaldamento contro il GCK questa era sostanzialmente la nostra prima partita tutti assieme, sicuramente possiamo esprimerci molto meglio con il sistema di gioco che vuole l’allenatore. Contro il Lugano abbiamo fatto tanti errori, che ci hanno ricordato che sono boxplay e powerplay che vincono le partite. Ci sono diverse cose da imparare da questa prima uscita, meglio commettere tanti errori adesso che nel corso della stagione”.
Inti Pestoni, sono arrivati tre stranieri nuovi, è cambiato il DS… C’è tanta voglia di rivalsa a Zurigo…
“Sì, percepiamo chiaramente la volontà di cambiare rotta e fare uno step in più, che per noi significa arrivare almeno alla semifinale. Ci sono stati tanti cambiamenti, ma per il momento tutto va per il verso giusto… Il direttore sportivo sta facendo un gran lavoro, penso abbia preso degli ottimi giocatori e la squadra per fare bene sicuramente c’è. Dobbiamo però mettercela tutta, far integrare i nuovi arrivati nel sistema di gioco e poi starà a noi riuscire a vincere”.
Come è stato ricevuto in spogliatoio il cambio di capitano da Seger e Geering?
“Al momento dell’annuncio sono stato preso alla sprovvista, non avrei mai pensato che potesse avvenire un cambiamento del genere. Credo però che Seger possa aiutare molto Geering in questo passaggio di consegne durante il corso della stagione… Lui ha accettato la decisione da grande professionista, mentre Geering credo sia assolutamente la persona più indicata nel nostro spogliatoio per rivestire questo ruolo”.
Lo scorso mese di ottobre eri stato messo fuori squadra per recuperare la condizione… Cosa hai imparato da quell’esperienza?
“Come ho sempre detto, in fin dei conti avevo deciso di trasferirmi ai Lions proprio per questo, per imparare davvero come si lavora… Con questo non voglio dire che ad Ambrì non lo si faccia, anzi, ma evidentemente a Zurigo sono un po’ più attrezzati e ho notato tanto la differenza. Anche solo arrivando in spogliatoio ci si accorge quanto tutti siano lì per lavorare seriamente, e dai miei compagni di squadra sinora ho potuto imparare tanto. Penso comunque di aver lavorato nella giusta direzione negli ultimi due anni, ora spero che le cose vadano bene”.
Nonostante alcune difficoltà, a Zurigo sei molto ben voluto e sei stato scelto anche per presentare la nuova maglia ai tifosi…
“Sì, questo assolutamente. Quando discutevo con gli ZSC Lions sulla possibilità di raggiungerli sono sempre stato molto sincero, avevo ammesso di essere un lazzarone e affermato che volevo andare a Zurigo per lavorare. Lo scorso anno, quando avevano deciso di lasciarmi fuori, il loro discorso era stato molto chiaro ma la fiducia in me non è mai mancata… Quanto successo era nell’ottica di aiutare sia me che la squadra, perchè sperano che in futuro possa dare una mano al club… Lo Zurigo crede in me, questo mi dà fiducia e mi aiuta a dare sempre di più sul ghiaccio”.