BELLINZONA – Dopo averlo seguito a lungo, a fine maggio l’Ambrì Piotta ha comunicato l’avvenuto ingaggio per tre stagioni della giovane promessa austriaca Dominic Zwerger, attaccante che in WHL è riuscito a far registrare numeri interessanti e che, grazie alla licenza svizzera, era diventato uno dei desideri di diversi club di NLA.
I biancoblù la sua firma l’hanno costruita da lontano, vedendo infine pagare un lavoro di scouting iniziato ben prima che il nome del 20enne diventasse d’attualità alle nostre latitudini. Fondamentale in questo senso è stata l’attività portata avanti dal team manager Alessandro Benin, da alcuni anni impegnato anche come scout degli Everett Silvertips (l’ultimo club WHL di Zwerger) e così in grado di seguire da vicino il ragazzo e spiegargli nel tempo il progetto che si intende costruire in Leventina.
Al primo tentativo di portarlo in biancoblù lo scorso novembre Zwerger aveva risposto di volersi prendere del tempo per decidere il suo futuro, ma una volta terminata la stagione l’austriaco non ha più avuto dubbi: “I biancoblù non erano l’unica squadra interessata – ci spiega – ma durante le discussioni che abbiamo avuto mi hanno illustrato il programma che si vuole portare avanti in Leventina, ed ho subito capito che ciò che proponevano era perfetto per me. Trasferirmi ad Ambrì è la scelta giusta per poter continuare la mia crescita”.
“Sono un giocatore che punta molto sulla tecnica e sull’abilità di bastone”, continua quando interrogato sulle sue caratteristiche. “Amo riuscire ad effettuare delle giocate ed indubbiamente mi piace molto segnare, ma so anche giocare fisico quando è necessario”.
Dominic Zwerger, riuscire a reggere il salto di qualità dal punto di vista fisico sarà fondamentale per passare dalla WHL a una lega professionistica…
“Sicuramente. La lega in cui giocavo in Nordamerica richiedeva molto fisicamente, ma si trattava pur sempre di un campionato giovanile. Per riuscire a giocare contro degli uomini e dei professionisti dovrò lavorare molto in allenamento e in ogni partita… Dovrò dare sempre il meglio e se lo farò credo che le cose andranno bene. Viste le mie qualità tornare a giocare sulle piste grandi potrà aiutarmi molto, l’avere più spazio si traduce in più tempo a disposizione per fare ciò che si vuole”.
Nel 2013 hai preso una decisione importante, hai lasciato la famiglia e ti sei trasferito in Nordamerica…
“Quando ho preso quella decisione sapevo che sarebbe stata una scelta che avrebbe condizionato in maniera importante il resto della mia vita, ma oggi posso davvero dire che quella è stata la decisione migliore che abbia preso nella mia giovane carriera da giocatore. Durante il periodo oltre oceano credo di essere diventato uno sportivo migliore, e sono progredito anche come persona… Ora però sono felice di essere ritornato in Europa e di poter avere la famiglia al mio fianco durante la mia prima stagione da professionista, sarà un grande aiuto e sicuramente sarà divertente”.
In NLA potrai giocare senza essere considerato uno straniero… La tua decisione fatta anni fa di trasferirti in Svizzera si è tradotta in una grande opportunità…
“La prospettiva di venire a giocare in NLA è sempre stata nei miei pensieri sin dall’inizio, e per la mia futura carriera ero consapevole di quanto potesse essere importante ottenere la licenza svizzera e non essere così considerato un giocatore d’importazione. Per ottenerla ho dovuto disputare quattro stagioni in Svizzera prima di compiere 18 anni, e questa indubbiamente è stata una mossa intelligente e che mi aiuterà anche in futuro”.
L’ultima stagione per te è stata la migliore… Questo perché avevi un anno in più, oppure cambiare squadra ti ha aiutato?
“È chiaro che in una lega giovanile avere un anno in più può fare una certa differenza, ma credo che cambiare ambiente, squadra ed avere un nuovo coaching staff mi abbia aiutato molto. Con i Silvertips ho potuto progredire ancora di più come giocatore. Essere scambiato lo scorso mese di settembre è però stata un’esperienza dura… Non è facile dover lasciare all’improvviso una squadra con cui si è stati per tre anni, ed anche raggiungere un nuovo club dove non si conosce nessuno è una sfida. All’inizio è stata dura, ma poi tutto è andato per il meglio. Ad Everett la squadra è una grande famiglia e mi hanno accolto benissimo, è stato bello”.
Il tuo coach ai Silvertips era Kevin Contantine, che l’Ambrì lo conosce bene…
“Constantine mi ha dato parecchi consigli, mi ha spiegato come funzionano le cose qui in Svizzera e all’interno dell’Ambrì Piotta… Ha adorato il suo periodo passato in Ticino e sicuramente ha avuto un grande ruolo nel processo che mi ha portato a capire cos’è necessario fare per essere un giocatore di hockey professionista. La sua figura è stata di grande aiuto per me nel corso dell’ultimo anno. Non ha inoltre dimenticato di parlarmi della rivalità con il Lugano, mi ha spiegato che tutta la regione non vede l’ora che arrivino i derby e se penso al futuro questa è sicuramente una prospettiva eccitante. Ho inoltre già visitato la Valascia… È una pista un po’ vecchia, ma credo rispecchi la grande tradizione del club!”.
Ad Ambrì troverai invece un giovane coach, Luca Cereda…
“Ho sentito parlare molto di lui. So che è un coach davvero bravo e che ha intenzione di far giocare l’Ambrì Piotta dando fiducia ai giovani che se la meritano. Abbiamo già discusso un po’ quelli che sono i piani per il prossimo campionato, ma di fatto vuole ciò che tutti gli allenatori chiedono, ovvero di lavorare sempre duramente e di non avere paura di usare le proprie abilità”.
Non sei stato draftato, ma sei ancora giovane… Il tuo obiettivo rimane quello di tornare un giorno in Nordamerica?
“Ne ho discusso più volte con il mio agente ed in questo senso abbiamo sempre visto Ambrì come un’ottima opportunità, perché qui se si dà il meglio si può migliorare e giocare tanto. Naturalmente in Nordamerica c’è sempre quel grande sogno chiamato NHL, ma per ora mi concento sul prossimo campionato… Il mio obiettivo è quello di essere per i biancoblù un giocatore capace di dare un apporto costante e riuscire ad avere un impatto per aiutare la squadra a vincere”.