LANGENTHAL – Non è un segreto che Sandro Zurkirchen la prossima stagione andrà ad accasarsi a Losanna, compagine dalle elevate ambizioni. Arrivato da Zugo quattro stagioni or sono, il numero 39 lascerà dunque l’Ambrì Piotta dopo essersi congedato dai biancoblù con uno shutout nella sfida decisiva della Schoren.
“Per me è qualcosa di grandioso, così come per la squadra”, afferma lo svittese. “I ragazzi hanno lavorato duramente e hanno tirato fuori la grinta necessaria per vincere. Abbiamo meritato questa vittoria. È evidente che non si è trattata di una stagione semplice per me, e credo che lo stesso valga per tutti i miei compagni… Anzi, molto probabilmente è stata la stagione più complicata della carriera di ognuno di noi. A partire da settembre ci abbiamo provato a lungo, ma mai siamo riusciti ad esprimerci sui livelli che tutti si aspettavano e abbiamo finito per ritrovarci in questa situazione. Ad ogni modo contro i bernesi siamo stati bravi ad attenerci ai nostri piani: ognuno si è impegnato a restare positivo e fiducioso, e alla fine l’obiettivo (minimo) è stato raggiunto: siamo riusciti a salvare il club”.
Sandro Zurkirchen, questa vittoria è stata una vera e propria liberazione dopo una stagione così tribolata…
“C’era una pressione enorme su di noi, già a partire da Gara 1, mentre il Langenthal ha mostrato di essere una buona squadra e ci ha reso la vita difficile. Noi però siamo stati bravi ad attenerci ai nostri piani e credo che tutto sommato la vittoria di Gara 4 – e quella della serie in generale – sia più che meritata”.
Eri arrivato in Leventina molto giovane e sei maturato parecchio… C’è un ricordo particolare che ti porterai a Losanna?
“Porterò con me ogni singolo momento che ho vissuto in questo club, è stato un piacere e soprattutto un onore giocare per l’Ambrì Piotta. Sono cresciuto molto sia come persona, che come giocatore… Grazie alla possibilità che mi è stata data in queste quattro stagioni sono diventato un portiere titolare e rispettato, e l’obiettivo personale è di continuare in questa direzione. Naturalmente vi sono ancora margini di miglioramento, come l’aspetto mentale ad esempio, e questi saranno i miei intenti in vista della prossima stagione a Losanna”.
Qual è stato invece il momento più basso della tua stagione?
“Credo di aver iniziato il campionato nel migliore dei modi, anche grazie ad una buona preparazione che ho svolto nel corso dell’estate. Ero davvero pronto per affrontare la stagione con il giusto spirito. Poi però, soprattutto a partire dalla fine del mese di gennaio, siamo entrati in un circolo vizioso e io ho faticato enormemente ad esprimermi sui livelli che mi ero prefissato. Non sono riuscito ad aiutare i miei compagni come avrei voluto e credo che quello sia stato il momento più brutto della mia carriera, sino a questo momento”.
C’è qualcosa in particolare che vorresti dire ai tifosi biancoblù?
“Voglio solo dire loro grazie per tutto il supporto ed il sostegno mostrato nei miei confronti in questi quattro anni. Ho amato profondamente l’atmosfera della Valascia e i fans, capaci di incitarci come pazzi. Questo è il ricordo più bello che mi porterò dietro”.