LANGENTHAL – A questo punto della stagione conta solamente vincere. Poco importa che l’Ambrì alla Schoren abbia giocato in maniera meno contratta rispetto a Gara 1, oppure che a trascinare la squadra ci abbiano pensato due giocatori – Trisconi e Stucki – provenienti dai Ticino Rockets.
L’Ambrì ha fatto ciò che doveva fare, allungando la serie sul 2-0 grazie ad una vittoria soffertissima a tal punto da essere stata ottenuta oltre i tempi regolamentari con un’autorete di Cadonau.
“È stata una liberazione!”, ci racconta il giovane Noele Trisconi. “La rete del 2-1 di Emmerton ci ha fatto davvero molto bene. Ora siamo sul 2-0 nella serie, ma non dobbiamo credere nemmeno lontanamente che sia già finita, anzi. Dobbiamo invece continuare a lavorare duramente come fatto sabato sera, mettendo però più dischi sulla porta avversaria. Rispetto a martedì credo si possa dire che da parte nostra si sia visto un passo in avanti in termini di gioco, e questo è un fattore positivo per noi. Sarà importante progredire ulteriormente in vista di Gara 3, ma guai a pensare che sarà facile, perché come si è visto sia alla Valascia che alla Schoren, si tratta di partite molto equilibrate”.
In Leventina non si può quindi essere soddisfatti di quanto mostrato dagli uomini di Dwyer alla Schoren, perché ancora una volta sul ghiaccio non è praticamente mai emersa una netta e sostanziale differenza tra la squadra di NLA e quella cadetta. “Martedì c’erano sicuramente nervosismo ed insicurezza, anche perché la maggior parte della squadra non sapeva che cosa aspettarsi dal Langenthal, non conoscendo la compagine bernese. Nell’allenamento di venerdì abbiamo cercato di sistemare quegli aspetti che erano risultati essere problematici in Gara 1 ed effettivamente credo che la squadra si sia migliorata”.
Per quanto riguarda la scelta dei giocatori d’importazione da schierare, Dwyer ha deciso di rinunciare una volta di più a D’Agostini, Mäenpää e Pesonen preferendo la coppia Emmerton–Hall, a favore della continuità.
E se in Gara 1 l’improvvisa riduzione del lineup a due soli stranieri aveva causato qualche difficoltà ai biancoblù, alla Schoren Duca e compagni sono stati confrontati ad un nuovo stravolgimento di linee causato questa volta da due infortuni di peso, quelli di Fuchs e di Guggisberg. “Non è mai facile quando si prepara una partita in un certo modo e si finisce poi per perdere dei giocatori importanti nel corso della sfida. Siamo però dei professionisti e quando un compagno di infortuna, c’è più spazio per tutti gli altri che devono ovviamente approfittarne per mettersi in mostra e fare il meglio per la squadra”.
Uno dei giocatori che più si è messo in mostra è stato proprio Noele Trisconi, e spesso il ticinese è sembrato pattinare con il doppio della velocità rispetto ai propri compagni di linea. “Sicuramente la preparazione fisica conta molto. Personalmente ho svolto l’intera preparazione con i Ticino Rockets e sono contento del duro lavoro che è stato fatto. Credo sia stato fondamentale per arrivare a questo punto della stagione con la giusta energia nelle gambe. Sono un giocatore che pattina molto sia con il disco, sia senza. D’altro canto i miei compagni di squadra hanno sicuramente molto più talento di me quando hanno il controllo del puck. Insomma, ogni giocatore ha il proprio ruolo e bisogna accettarlo per il bene della squadra. Personalmente uno dei miei punti forti è la grinta, e il mio motto è di “non mollare mai”.
A proposito invece della conduzione arbitrale, ha lasciato dei dubbi il rigore non concesso allo stesso Trisconi a poco meno di otto minuti dalla terza sirena. “Onestamente in quel momento ero convinto che avrebbero fischiato il rigore. Non lo hanno fischiato, ma abbiamo vinto e quindi va bene così (ride, ndr.)”.