BERNA – Dopo che Lapierre non è riuscito a rispondere al rigore trasformato da Arcobello, il Lugano ha guardato in ginocchio il Berna festeggiare una nuova qualificazione alla finale, ma è anche uscito a testa alta da una PostFinance Arena che giovedì ha fatto da teatro ad uno spettacolo da applausi.
La squadra di Greg Ireland ha dato tutto quello che aveva, ed ha venduto cara la pelle contro dei campioni svizzeri fortissimi ma non imbattibili. “Quando perdi e la tua stagione finisce, hai il cuore a pezzi – spiega il coach a fine partite – soprattutto dopo aver visto il modo in cui i ragazzi hanno giocato l’uno per l’altro, per la città, per i tifosi e per tutta la società. Fa male vedere un sforzo così grande non ricompensato”.
Il Lugano ha però chiuso il suo torneo tornando ad essere una squadra, ad immagine di uno Steve Hirschi che per l’ultima volta ha indossato la casacca bianconera, e che “rappresenta la vera identità ed essenza del club. Ha sempre giocato duro e non si è mai preso nemmeno un cambio di pausa. Ha giocato per i suoi compagni, non è mai stato egoista e non ha mai cercato di “ingannare” questo sport. Quando si cerca di spiegare a qualcuno che viene da fuori cosa significhi giocare per il Lugano, lui è l’esempio da mostrare”.
(PPR/Peter Schneider)
Dopo tante incertezze in regular season, questo gruppo ha inoltre dimostrato di poter essere una squadra vera, “e di questo sono davvero fiero, pur essendo come loro deluso per il risultato. Il gruppo ha però fatto grandi progressi dal mio arrivo ed è pronto per fare un altro passo avanti”.
Un percorso questo che è ancora presto per sapere se sarà tracciato da Greg Ireland o meno, ma il coach canadese ha già un’idea precisa di cosa andrebbe migliorato. “Non abbiamo segnato abbastanza – ha concluso – la fase offensiva deve migliorare nel suo complesso. È vero, in Svizzera si tende a mettere molta pressione sugli stranieri in termini di produzione, ma credo che si possa migliorare sul fronte offensivo producendo uno sforzo collettivo migliore, coinvolgendo tutti”.