AMBRÌ – Considerato il momento di difficoltà che sta vivendo l’Ambrì Piotta, reduce da due pesanti sconfitte nell’ultimo weekend, il Presidente Filippo Lombardi si è rivolto al pubblico con una letterà pubblicata sul sito web del club. La riportiamo di seguito.
Amici biancoblù, lo scoramento di tutti per risultati sportivi quasi inspiegabili è evidente. Figuratevi quello del vostro presidente, che – credeteci – non ha risparmiato forze e risorse personali in otto anni di presidenza, certo non per arrivare a questa situazione. Le responsabilità si devono però assumere, e me le assumo. Ho già annunciato un’analisi severa a 360 gradi, immediatamente al termine della stagione. All’analisi seguiranno decisioni, e sarò il primo a mettermi in discussione.
Mi basti per ora chiedere scusa – a nome mio, del CdA, dello staff e della squadra – a tutti i tifosi per aver messo a dura prova la loro pazienza. Questa stagione non è quella che volevamo, non è quella per cui ci siamo impegnati perfino oltre al solito, anche sul piano finanziario. Comprendiamo bene la delusione di chi davvero ama questa Società e la segue da anni con passione e sacrifici. Chiediamo però comprensione anche per i nostri sforzi, la nostra passione ed i nostri sacrifici, pur se non hanno prodotto gli effetti desiderati.
Adesso però non è tempo di processi o di analisi: l’urgenza è un’altra. Adesso è il momento di agire, di resistere, di risalire la china. Il pericolo è reale, e va affrontato con la massima determinazione e con l’unione di tutte le forze che credono nell’Ambrì, nella sua storia, nei suoi valori ormai rimasti quasi unici nel mondo dello sport moderno.
Quante volte nei nostri 80 anni di storia abbiamo affrontato situazioni difficili, per non dire proibitive? Situazioni sportive o finanziarie che avrebbero portato alla scomparsa molti altri club in diversi sport. Come del resto è successo (e sta succedendo) a società sportive anche blasonate, in Ticino e oltralpe.
L’HCAP le ha attraversate tutte, ed è ancora vivo a 80 anni dalla fondazione. Se siamo tutti d’accordo che questo 80esimo non può coincidere con la fine di un mito, la strada per evitarlo è una sola: unire tutte le forze attorno alla nostra squadra. Ai nostri tecnici e ai nostri ragazzi chiediamo il massimo di disciplina, di compattezza e di grinta, nello spogliatoio e sul ghiaccio. Fuori dal ghiaccio il nostro compito è lo stesso: unità e sostegno senza esitazioni.
Delle analisi e delle conseguenze ci occuperemo dopo. Adesso salviamo, tutti insieme il nostro Ambrì.