AMBRÌ – L’allenatore dell’Ambrì Piotta, Gordie Dwyer, ha solamente quattro partite alle sue spalle alla guida dei biancoblù, ed è dunque ancora presto per valutare l’efficacia dei suoi dettami sulla squadra leventinese.
Dopo due buone prime uscite, il weekend appena trascorso – il peggiore del campionato – dà però motivi per preoccuparsi, tanto per i risultati quanto per l’organizzazione e l’attitudine mostrata in pista.
“Non sono sicuramente due partite facili da valutare – spiega l’ex coach del Medvescak – in questo momento dobbiamo ragionare in termini di processo di crescita, e capire come migliorare e giocare collettivamente. Indubbiamente la fiducia ed il livello di competitività sono aree in cui vogliamo migliorare, e dopo una decina di ottimi giorni di allenamento non siamo ovviamente contenti dei risultati”.
Gordie Dwyer, sono stati due primi tempi da dimenticare… Cosa è successo?
“È come prendere parte ad uno sprint e poi restare incastrati ai cancelli di partenza… Diventa impossibile recuperare e vincere la corsa. Chiaramente i nostri inizi ci hanno condannati, abbiamo fatto degli errori e gli avversari ne hanno approfittato, costringendoci sempre a rincorrere. Nel derby abbiamo avuto delle opportunità nel primo tempo che non siamo riusciti a sfruttare, mentre il Lugano lo ha fatto… Questa è stata la differenza. Nel periodo centrale siamo stati bravi a guadagnarci alcuni powerplay e nel creare diverse opportunità, ma dobbiamo concretizzarle. È frustrante, ma guardiamo al quadro generale cercando di migliorare… I giocatori devono tornare a crederci”.
Considerando un paio di ferri colpiti, un doppio powerplay sprecato ed un rigore fallito le opportunità per rientare c’erano tutte…
“Esatto, ma non vogliamo usare questi episodi come scuse. Sappiamo di essere una squadra che deve combattere per ogni opportunità che si crea, per noi il gioco offensivo non arriva facilmente. Dobbiamo costruire la fase d’attacco semplificando il nostro sistema, vincendo le battaglie nello slot e mettendo più dischi possibile sul portiere avversario”.
In queste partite hai provato diverse combinazioni di linee… Stai iniziando ad avere un’idea più precisa della struttura che vuoi dare alla squadra?
“Mi piacerebbe sicuramente avere già tutte le combinazioni giuste, ma questo è un processo in corso e dobbiamo continuare ad essere creativi nel modo in cui assembliamo la nostra squadra. Allo stesso tempo vogliamo dare a tutti un’opportunità, ogni giocatore deve sentire di avere una nuova chance per dimostrare il suo valore… Dobbiamo ricostruire la fiducia della squadra e lavoriamo per questo, ma i risultati spesso non arrivano subito”.
Non sarà dunque facile scendere in pista martedì a Davos…
“Giocare alla Vaillant Arena è sempre difficile, in qualsiasi periodo dell’anno. Il Davos ha uno stile molto veloce e che si basa su una fase di transizione efficace… La sfida dovrebbe però essere da motivazione per la squadra, dovremo presentarci al meglio per essere competitivi”.
Zurkirchen è stato sostituito in entrambe le partite, mentre Descloux ha fatto bene quando chiamato in causa… È tempo di dargli una possibilità dall’inizio?
“Questo è un argomento di cui parleremo sicuramente con il nostro staff e con l’allenatore dei portieri, Michael Lawrence. Discuteremo anche con i giocatori e valuteremo ccome sono stati incassati i gol, che arrivano sempre per una combinazione di responsabilità. Indubbiamente quando è stato mandato in pista Descloux ha giocato bene, bisogna dargli credito di aver portato energia positiva e lui è stato chiaramente un aspetto positivo di questo weekend”.