AMBRÌ – Il nuovo coach dell’Ambrì Piotta, Gordie Dwyer, non poteva certo esordire meglio alla guida della sua nuova squadra, ottenendo una vittoria per 4-1 nel derby che dà finalmente motivi a tutto l’ambiente per guardare con più speranza al futuro.
La squadra ha infatti messo sul ghiaccio molta grinta ed intraprendenza, così come una giusta dose di foga agonistica che non ha guastato. Il neo allenatore biancoblù, rimasto sorprendentemente composto allo squillare della sirena finale, è apparso disteso ai nostri microfoni, ma consapevole del lungo lavoro che lo attende.
“Non ero affatto nervoso – ci spiega Dwyer – nonostante sapessi che si trattava di un match particolarmente importante per la regione. Il punto è che abbiamo svolto un’ottima preparazione. Sentivo che tra i ragazzi aleggiava una buona energia e questo ha aiutato. Avevo molta voglia di vivere quest’esperienza e posso dire che è stata una gran bella serata”.
Una differenza evidente rispetto alla gestione Kossmann è stato il continuo dialogo con i propri giocatori per tutto l’arco della sfida. Anche nei momenti decisivi, in particolar modo nella situazione in cui gli arbitri a 5 minuti dalla terza sirena sono andati a visionare il video della rete (poi annullata) del Lugano, Dwyer ne ha approfittato per chiamare a raccolta i suoi.
Ne è seguito un dialogo attivo, qualcosa che in Leventina non si vedeva da parecchio tempo. “Sono un allenatore che parla molto con i propri giocatori e ritengo che la comunicazione sia un elemento essenziale in una squadra. Sabato sera il continuo dialogo mi ha anche aiutato per quanto concerne i nomi dei giocatori. Essendo arrivato da poco, per ovvie ragioni non conosco ancora tutti i nomi dei miei ragazzi, ma ce la siamo cavata più che bene. Ripeto, la comunicazione è un elemento essenziale ed è grazie ad essa che nel corso della sfida abbiamo potuto attuare dei cambi di linee che hanno reso la formazione maggiormente efficiente”.
Dwyer si è anche lasciato andare su una breve analisi riguardante gli aspetti positivi e negativi della sfida. “Di positivo c’è sicuramente il risultato (ride, ndr.). L’hockey su ghiaccio è uno sport nel quale si commettono molti errori, ma diciamo che posso essere soddisfatto dell’inizio della sfida, che abbiamo cominciato con la giusta attitudine… Ora abbiamo parecchio lavoro che ci attende. Ciò che ritengo essere importante da parte mia è di riuscire a trasmettere la giusta motivazione alla squadra, da questo momento sino all’ultima partita”.
Infine, il 39enne canadese si è espresso sulla situazione portieri, elogiando la prova di Sandro Zurkirchen e lasciando intendere che in futuro non è da escludere un turnover più o meno regolare tra i due estremi difensori.
“Per avere successo è importante che una squadra possa contare su due buoni portieri”, ha concluso Dwyer. “Ad ogni modo Zurkirchen ha disputato una partita di altissimo livello, considerando le diverse occasioni create dal Lugano. Questa prestazione non ha fatto altro che dare tanta fiducia alla squadra”.