AMBRÌ – Contro lo Zugo è arrivata una reazione a livello caratteriale da parte dell’Ambrì Piotta, capace di disputare una buona seconda parte di gara contro la nuova capolista del campionato, ma non riuscendo nel finale a recuperare un match in cui i biancoblù avrebbero meritato almeno un punticino.
Dopo le brutte precedenti uscite, però, ci sono perlomeno degli aspetti positivi che i leventinesi possono trarre dalla loro prestazione di venerdì, come ci ha spiegato il difensore Mikko Mäenpää.
“Abbiamo continuato a migliorare con il passare dei minuti, questo è un buon segnale. L’inizio di partita ha fatto schifo, per me a livello personale e per diversi dei miei compagni, e questo non so spiegarlo”, ha commentato il finlandese. “Non ci siamo però arresi, abbiamo continuato a spingere e a crearci occasioni da gol… Siamo andati vicini ad un risultato positivo, ma questo non conta niente quando si guarda il tabellone. Tutti in spogliatoio sono maledettamente stufi di perdere, ma l’unica cosa da fare è continuare a lavorare. Alla fine i dischi inizieranno a rimbalzare a nostro favore, sono sicuro che questo succederà, ma ora come ora è dura”.
Qual è il sentimento principale in spogliatoio dopo una sconfitta del genere? Delusione, rabbia, frustrazione?
“Una somma di tutto questo, ed è umano che sia così, ma dal terzo tempo si è visto che non siamo disposti a mollare. Non siamo in una situazione facile, ma ci siamo finiti giocando una quarantina di partite come abbiamo fatto… Ora non è facile uscirne, ma ci vuole grinta perchè nell’hockey non si può mai mollare. Venerdì sera avremmo potuto pareggiare o anche vincere la partita, purtroppo non ci siamo riusciti”.
L’Ambrì ha bisogno del suo powerplay e dei gol da parte degli stranieri… Con la tua rete questi elementi sono arrivati, ma il contributo in questo senso deve essere costante…
“Sicuramente, il powerplay è una componente fondamentale del gioco e bisogna riuscire a farlo funzionare per forza. Ci sono però partite in cui il disco in superiorità non vuole saperne di entrare, dunque bisogna trovare altri modi per segnare… Contro lo Zugo abbiamo avuto una ventina di occasioni, ma segnando un solo gol non si va lontani”.
Hai mancato quasi tutto il preseason e poi sei stato fermato da vari infortuni… Non abbiamo ancora visto il meglio di te, come ti senti?
“Ora finalmente mi sento bene, per me è stata una stagione maledetta, come già mi era successo in passato. Mi sono procurato alcuni infortuni stupidi ed evitabili, ad esempio cadendo e facendomi male alla spalla.. Ho avuto un po’ di sfortuna, mi sono sentito come se tutto stesse andando per il verso sbagliato. La cosa peggiore di questa professione è essere costretti a dover fare della riabilitazione e guardare i propri compagni giocare, senza poter fare nulla. Ho mancato molte partite e questa è una cosa che odio”.
A settembre ci avevi detto di vedere un Ambrì più forte, ma che non avrebbe mai potuto permettersi di lavorare meno degli avversari… Ora siete in fondo alla classifica, è successo questo? Non avete lavorato abbastanza?
“Credo ci siano diverse ragioni per cui siamo ultimi, ma credo ancora nelle mie parole… Sono ancora convinto che abbiamo una rosa migliore di quella passata, basta vedere i giocatori che stanno uscendo ora dallo spogliatoio. Siamo dove siamo per il modo in cui abbiamo giocato, a volte ci siamo battuti da soli, ma non siamo la peggior squadra di questa lega. Sì, stiamo perdendo ed abbiamo pochi punti, ma non siamo i più deboli. Perchè? Non lo so, non so il motivo per cui non riusciamo ad arrivare dove dovremmo essere”.
Sabato sera a Langnau sarà un’altra partita importantissima…
“Sì, sarà una battaglia, ma tutti nel nostro spogliatoio sono davvero arrabiati e ora dobbiamo trasformare questi sentimenti in aggressività ed energia sul ghiaccio. Abbiamo bisogno di punti e li vogliamo assolutamente, ma questa volta dovremo essere pronti al 100% alle 19:45 per il primo ingaggio”.