LUGANO – I tifosi presenti alla Resega domenica pomeriggio devono aver avuto l’impressione di vivere una sorta di déjà-vu, in quanto il Davos, analogamente alla sera prima nei Grigioni, è stato capace di portarsi sul 3-0 nel corso del primo tempo, trovando in entrambe le situazioni un Lugano non pronto ad inizio partita.
“Siamo stati un po’ sfortunati la scorsa partita” commenta l’allenatore dei bianconeri Doug Shedden “avremmo dovuto avere i primi due powerplay della gara. Martensson e Bürgler erano stati sgambettati su un’occasione da gol ma in nessuno dei due casi gli arbitri hanno chiamato i due minuti, dopodiché hanno invece dato delle penalità ridicole contro di noi. Domenica è successa la stessa cosa, le prime tre penalità che hanno fischiato ai nostri danni sono una cosa che proprio non capisco”.
Penalità che il Lugano ha pagato a caro prezzo. In powerplay infatti il Davos aveva trovato la rete del 2-0 nella sfida d’andata di questo back-to-back, mentre nella partita di ieri pomeriggio sono addirittura riusciti a sfruttare le prime tre occasioni di superiorità numerica.
“In boxplay non avevamo concesso tre reti in tutto lo scorso mese, mentre stavolta è successo in una singola partita. Stiamo avendo delle difficoltà in inferiorità numerica in questo momento, ma perlomeno non abbiamo concesso niente in cinque contro cinque e questo è buono”.
Ad un solo secondo dalla prima pausa anche il Lugano ha però trovato una rete in (doppia) superiorità numerica, un gol importante che ha riportato un po’ di speranza.
“Penso che abbiamo reagito bene dopo il primo periodo. Nella pausa ho detto alla squadra che avevamo trovato un gol molto importante proprio allo scadere, quella era l’iniezione di fiducia di cui avevano bisogno. Ero sicuro che da qualche parte i ragazzi avessero gli attributi ed in questa situazione l’hanno dimostrato a loro stessi”.
“Il secondo tempo è stato solido – ha continuato Shedden – poi nel terzo abbiamo giocato in maniera molto forte, senza aver bisogno di pensare e lavorando duro, ad immagine del fatto che poco prima del sessantesimo abbiamo ancora dovuto neutralizzare un powerplay avversario. Per finire siamo riusciti a rimontare. Stavo aspettando questo momento, in molte partite quest’anno eravamo in svantaggio ma non avevamo mostrato l’attitudine giusta per provare a recuperare”.
Una rimonta propiziata da Luca Fazzini, autore delle prime due segnature ed in pista anche in occasione del gol decisivo all’overtime. Da settimane ormai il giovane talento del vivaio bianconero si sta esprimendo con costanza su alti livelli, risultando spesso il giocatore più pericoloso del Lugano. Domenica pomeriggio non è andata in maniera diversa e giustamente a fine partita è stato premiato come miglior giocatore.
“Fazzini sta giocando in modo grandioso e al momento ha il bastone caldissimo. Quanto tempo avete aspettato per vedere tutto questo, 4 anni? Ora ha segnato 10 reti e ha già messo a segno 17 punti… Abbiamo bisogno di un ragazzo così, sta giocando alla grande, è eccellente nel powerplay. Sono molto felice per lui”.
Il bilancio di questo weekend parla di due punti conquistati su un totale di sei, in una doppia sfida contro un avversario diretto per i playoff. Per come si erano messe le partite si può parlare di due punti guadagnati, ma d’altra parte l’impressione è di aver buttato via un’occasione per scavare un margine con un Davos comunque molto rimaneggiato per via dei numerosi infortuni.
“Ovviamente avremmo voluto conquistare più punti questo weekend – il nostro rendimento in trasferta è una cosa di cui ci si bisogna davvero vergognare e che bisogna migliorare – ma oggi abbiamo trovato un modo per vincere”, ha concluso Shedden. “Ora speriamo che questo ci dia un impulso nella giusta direzione… Inoltre il prossimo weekend recupereremo Brunner e speriamo di vederlo giocare nel modo in cui sa giocare”.