Social Media HSHS

Lugano

Stavolta al Lugano basta il terzo periodo, Davos rimontato e battuto

LUGANO – DAVOS

4-3

(1-3, 0-0, 2-0; 1-0)

Reti: 1’21 Simion (Ambühl) 0-1, 12’02 Lindgren (Corvi) 0-2, 17’05 Kousal (Corvi, Marc Wieser) 0-3, 19’59 Fazzini (Bürgler) 1-3, 43’44 Fazzini (Klasen, Ronchetti) 2-3, 46’36 Bürgler (Klasen, Martensson) 3-3, 62’44 Chiesa (Zackrisson, Fazzini) 4-3

Note: Resega, 6’078 spettatori. Arbitri Koch, Wiegand; Castelli, Stuber
Penalità: Lugano 6×2′, Davos 6×2′

LUGANO – Ci fosse una classifica dei terzi periodi, il Lugano starebbe certo nelle prime posizioni, visti gli sforzi profusi per raddrizzare certe situazioni. Lasciando però da parte certe statistiche di “Mazzariana” creazione e giustificazione, i fatti dicono che i bianconeri hanno conquistato gli unici 2 punti del week end grazie alla rimonta degli ultimi 20 minuti e alla rete di Chiesa nell’overtime nella sfida casalinga contro il Davos.

Di nuovo una rimonta che ha dovuto porre rimedio a 40′ di approssimazione e incertezza, con in particolare un primo tempo di nuovo disastroso per entrata in materia e attitudine.

Un primo periodo chiuso ancora dal Davos in vantaggio per 3-1 come la sera precedente, con l’unica rete bianconera arrivata a fil di sirena grazie a una doppia superiorità numerica sfruttata da Luca Fazzini (davvero l’uomo in più del Lugano, che attitudine e che numeri) per tenere in partita i suoi. Scesi in pista con Zackrisson al posto dell’ammalato Wilson, gli uomini di Shedden sono stati colpevolmente sorpresi dalla velocità degli ospiti che, con una fitta rete di passaggi e una rapidissima transizione, hanno messo in mostra i limiti del sistema difensivo del Lugano.

Sempre a rincorrere il disco, costretti al fallo per fermare gli attaccanti di Del Curto (con un arbitraggio inizialmente, ci permettiamo, non certo equilibrato) Chiesa e compagni hanno pagato dazio pesante in inferiorità numerica, trovandosi sotto per 0-3 dopo 17′.

Stessa storia della sera prima? Per gran parte sì, tanto che il pubblico sembrava amaramente e sommessamente “accettare” quel risultato, prendendosela più con il quartetto arbitrale, accusato di infierire ulteriormente su una squadra palesemente in difficoltà.

Il gol di Fazzini ha probabilmente impedito che i bianconeri affondassero del tutto, ma non ha permesso ai suoi compagni di accendersi completamente, dato che in un secondo periodo senza reti gli errori sono continuati, banali e regolari, segno di una squadra sfiduciata e con poche idee.

E allora come decifrare la reazione avuta di nuovo nel terzo periodo? Quanto influisce il fatto che la squadra in vantaggio tolga logicamente il piede dal gas o quanto lo faccia il fatto di trovarsi con l’acqua alla gola con un solo periodo da giocare? Perché i bianconeri impiegano così tanto per raggiungere una velocità di crociera accettabile, che gli permetta di battere i propri avversari?

Tutte domande che cercano risposte da mesi, e che forse non le avranno finché questa squadra non troverà il sistema di applicarsi come è stato fatto dal 40′ in avanti, proponendo forecheck alto e aggressivo, dischi su Senn a ripetizione e un gioco più semplice e razionale che badasse al sodo e limitasse gli errori.

Alla fine anche quel Davos che sembrava imprendibile è andato in errore sulla spinta di Fazzini e compagni, un Davos che in fondo non poteva essere così imbattibile con i problemi che attanagliano la truppa di Del Curto, ma che come tutti non può essere battuto senza abnegazione, lotta e sacrificio, l’orgoglio insomma.

Che la partita l’abbia risolta il capitano con un’azione di caparbietà e carattere è da prendere come esempio, perché senza queste peculiarità, uscire con scioltezza dalla terribile bolgia attorno alla linea sarà di una difficoltà estrema.

fattore2SEMPLICITÀ, CARATTERE E SPECIAL TEAMS: Per 4 tempi su 6 il Davos ha imbarazzato i bianconeri con la sua velocità di esecuzione, mettendo in luce tutti i difetti del Lugano.

Klasen e compagni hanno cominciato a fare loro questa partita quando in pista ci hanno messo del gioco semplice, il carattere e la riuscita in power play, dopo che nel primo tempo di domenica erano andati sotto per 0-3 sulle prime 3 inferiorità numeriche.

A volte basta una rete, trovata con caparbietà o magari in maniera casuale per rilanciare una partita, i bianconeri lo hanno capito riuscendo in una rimonta quasi insperata con la fiducia di nuovo nelle mani.

galleria

(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)

highlights

Click to comment

Altri articoli in Lugano