GINEVRA – AMBRÌ
4-3
(2-0, 1-3, 1-0)
Note: Les Vernets, 5’855 spettatori. Arbitri Brueggemann, Dipietro; Fluri, Pitton
Penalità: Ginevra 5×2′, Ambrì 4×2′
GINEVRA – Non si può certo dice che non ci provi, questo Ambrì, ma per ora il risultato continua ad essere lo stesso. Nonostante la piccola grande impresa di aver rimontato uno scarto che dopo 26 minuti era già di tre reti, i biancoblù hanno infatti incassato la quinta sconfitta consecutiva, fallendo l’opportunità di battere un Ginevra in grande crisi – e lo si è visto – e con una lunga serie di infortunati, tanto da costringere McSorley a schierare una retroguardia ridotta ai minimi termini.
La prima parte di gara ha mostrato il “solito” Ambrì Piotta, che si fa sistematicamente sorprendere dal ritmo avversario in entrata di partita, che fallisce un paio di opportunità in powerplay – anzi, è arrivata la quarta rete in shorthand! – e che sul fronte offensivo non riesce ad evidenziare un vero e proprio modus operandi.
Quando al 26’37 Fransson ha trovato anche il 3-0, ricordando agli ospiti quanto sia importante riuscire ad andare a segno in powerplay, ecco che la partita sembrava finita, a maggior ragione considerando che il Servette stava in quel momento amministrando con facilità il vantaggio.
Probabilmente con troppa facilità, visto che è bastato un gol uscito dal nulla e firmato da Berthon per mandare completamente in tilt la squadra di McSorley, che non a caso arrivava a questo appuntamento con cinque sconfitte consecutive alle spalle. L’Ambrì ha preso immediatamente coraggio e, dopo una grande occasione mancata da Emmerton a tu-per-tu con Mayer, la partita si è definitivamente accesa.
Un 3-contro-1 vanificato dai leventinesi ha fatto da preludio al gol di Pesonen, che ha ribadito in rete un “doppio rebound” dopo tentativi di Lhotak e Berthon. In quella fase la squadra di Kossmann è inoltre stata brava a non farsi rompere il ritmo da due boxplay praticamente consecutivi, rispondendo infatti con il 3-3 di Emmerton, che ha sfruttato un errore clamoroso di Fransson in uscita dal terzo.
Proprio Emmerton è stato tra i protagonisti della sfida di venerdì sera, nel bene e nel male. Suo infatti il gravissimo errore che aveva portato Jeremy Wick a segnare in shorthand nel primo periodo, e sul suo conto ci sono almeno un paio di chance cristalline che dovevano essere sfruttate. Il canadese ha però anche portato dinamicità e determinazione, risultando l’ultimo ad arrendersi e colpendo anche i ferri della porta granata in powerplay durante il terzo tempo.
Per quel che concerne il powerplay, pur senza trovare il gol, nel terzo tempo l’Ambrì ha verosimilmente giocato i quattro minuti in superiorità numerica migliori di questo campionato. Con in particolare la prima unità (i tre stranieri con Guggisberg e Jelovac) si sono infatti viste delle belle combinazioni e qualche tiro interessante, anche se al momento buono la lucidità è venuta meno.
Il 4-3 firmato da Kevin Romy in entrata di terzo periodo si è infatti rivelato essere il gol decisivo, questo nonostante la squadra di Kossmann abbia effettuato ben 14 tiri nel terzo tempo, contro i soli sei dei padroni di casa. Nel finale si è anche tentato il tutto per tutto, con Zurkirchen richiamato in panchina per giocare a 6-contro-4, ma in quella fase si è subito capito che la benzina era oramai finita.
L’Ambrì ha dunque mostrato alcune buone cose, che non sono però state abbastanza per venire a capo di un avversario assolutamente non irresistibile e, nonostante il debutto di Nathan Gerbe, anche piuttosto confuso. La squadra appare molto lontana dall’essere in grado di giocare una partita completa e sull’arco di 60 minuti, ed in questo campionato è raro riuscire ad andare a punti quando non si può vantare una buona intensità, a maggior ragione se si è tra “le piccole”.
Considerando le diverse assenze – soli tre stranieri in pista, Kostner, Bastl e Berger infortunati, Duca indisponibile per motivi personali – qualche segnale di miglioramento si vede, ma questo Ambrì continua anche ad incappare negli stessi sistematici errori, che risultano sempre fatali.
Se un Ginevra così mal messo non è bastato, sabato alla Valascia arriverà un Bienne anche lui in crisi e reduce da cinque KO filati, ma ora è imperativo ottenere per la prima volta i tre punti davanti al proprio pubblico.
Il Ginevra non ha oggettivamente fatto molto meglio, ma ha saputo sfruttare in maniera spietata gli errori avversari, capitalizzando anche con i suoi special teams. I biancoblù mostrano segni di miglioramento, ma se questi non vengono applicati per tutto il corso della gara, si finisce per vanificare i propri sforzi con un paio di episodi sfavorevoli. Cosa già successa più volte in passato.