LUGANO – PLZEN
4-1
(0-0, 2-1, 2-0)
Note: Resega, 4’763 spettatori. Arbitri Brueggemann, Wiegand; Bürgi, Kovacs
Penalità: Lugano 3×2′, Plzen 4×2′
LUGANO – Il sentore che fosse una serata più “facile” rispetto agli impegni di campionato si è palesato subito, non solo per il difficile momento che sta passando il Plzen in campionato – 12esimo nell’Extraliga ceca – ma proprio perché sin dai primi minuti si è intuito chi fosse la squadra più attrezzata in pista. Questo nonostante la solita difesa rattoppata, ma forse ormai abituata a sforzi maggiori del normale, ma il complesso tecnico dei bianconeri rimane comunque superiore.
Il Lugano ha subito preso in mano le redini dell’incontro senza più mollarle, fatta eccezione per quei 6-7 minuti in entrata di periodo conclusivo, quando gli uomini di Straka hanno messo più di una volta in difficoltà Hirschi e compagni, mancando anche un paio di occasioni clamorose.
In generale però il Plzen ha sempre avuto grandi difficoltà nel contrastare le veloci e potenti incursioni del Lugano, e altrettanta difficoltà l’ha trovata nella costruzione del gioco, trovandosi di fronte un forecheck molto alto.
Quello che hanno potuto fare i cechi è stato difendersi quasi a oltranza giocando con praticamente 4 uomini sempre pronti dietro la linea blu offensiva ogni qual volta il Lugano ripartiva in veloce transizione, cercando perlomeno di frenare e allargare la manovra avversaria.
Questo tipo di azione difensiva ha funzionato solo per un tempo, ossia fino a quando i cechi non si sono lasciati schiacciare indietreggiando troppo, e allora per il Lugano è stato un invito a nozze. Sia chiaro, il primo tempo era già stato dominato in lungo e in largo dai ragazzi di Shedden, ma l’ultimo tocco e qualche passaggio di troppo hanno impedito che il risultato si sbloccasse nei primi 20 minuti.
Allora si è atteso il secondo periodo quando, nel giro di tre minuti, prima Hofmann dopo uno splendido lavoro preparatorio di Brunner e poi Klasen al termine di una spettacolare triangolazione con Zackrisson e Martensson hanno portato lo score su un 2-0 che stava anche stretto ai bianconeri. Questo perché la mole di gioco prodotta e le occasioni capitate sui bastoni dei padroni di casa sono stati molteplici, ma quando si sbaglia spesso si paga dazio, come nel caso del 2-1 di Lev, arrivato dopo un turn over in zona neutra.
La rete ha scosso il Plzen, che si è presentato nel terzo tempo deciso a provare la rimonta, sfiorando anche il clamoroso pareggio in un paio di occasioni, ma è stato un fuoco di paglia durato una manciata di minuti. Quel fervore è infatti terminato sulle reti di Fazzini e Gardner, e il Lugano ha ricominciato a spadroneggiare, cercando anche qualche rete in più sempre utile in vista del match di ritorno.
Tutto sommato il Lugano ha avuto pochi problemi nel battere i cechi, apparsi sin da subito decisi a “primo non prenderle” salvo quei pochi minuti nel terzo tempo.
Il Lugano ha trovato spazi di gioco ideali, scatenando la velocità delle proprie ali e mettendo in difficolta gli avversari con un forecheck continuo e asfissiante. La squadra bianconera è apparsa in palla e sicura di se stessa, mettendo sul ghiaccio ottime cose con tutti e quattro i blocchi.
Una serata meno difficile del campionata, la quarta vittoria in fila in tre competizioni e una vittoria che fa sempre bene al morale della truppa.
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