Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra venerdì e sabato.
I TOP DI HSHS
Sandro Zurkirchen (Ambrì Piotta – 1 top, 0 flop): L’Ambrì è andato ad un nulla dal concludere un weekend da cinque punti e, pur non essendoci riuscito a causa di un fatale blackout, il portiere biancoblù ha fatto veramente di tutto per sostenere i suoi compagni. Zurkirchen ha giocato la sua miglior partita del campionato all’Hallenstadion, dove le statistiche dicono che ha parato una quantità astronomica di tiri: addirittura 60. Probabilmente la SIHF esagera un po’, ma gli interventi del numero 39 sono stati tantissimi e di qualità. L’ex Zugo si è poi ripetuto contro il Davos, sfoderando altre parate provvidenziali e riuscendo quasi nel miracolo sul 4-3 firmato da Simion, con il puck che l’ha battuto per pochi centimetri. Poco dopo ha sfoderato una parata incredibile su Ambühl, ma i suoi compagni oramai non avevano più le forze per cercare il 4-4.
Bobby Sanguinetti (Kloten – 1 top, 0 flop): Si facciano da parte i vari Mäenpää, Genazzi e Loeffel, da oggi il miglior difensore del campionato è l’aviatore statunitense. Autore di due gol ed un assist, Sanguinetti continua a mettere lo zampino in ogni partita del Kloten, a partire dal fondamentale gol del 2-2 firmato in quel di Friborgo ed ottenuto con un inserimento perfetto tra le maglie burgunde. Non è rimasto lontano dal tabellino nemmeno contro il Langnau, quando ha saputo soprendere da distanza ravvicinata Punnenovs ed ha nuovamente contribuito a tutta pista.
Stefan Ulmer (Lugano – 1 top, 0 flop): In un momento di difficoltà per Shedden nel reperire tra la rosa dei difensori arruolabili, le responsabilità cadono sugli uomini di maggior classe del reparto arretrato bianconero. In questo momento il giocatore più talentuoso e completo è Ulmer, che è decisamente tornato ai suoi migliori livelli. Sempre al centro della manovra, ordinato in retrovia e tra i primi ad andare in profondità, l’austriaco ha preso in mano la difesa del Lugano, giocando con estremo ordine a Losanna e mettendo a segno tre assist nella vittoria contro il Berna della Resega, marcando la sua presenza con qualità, quantità e intelligenza.
Denis Hollenstein (Kloten- 1 top, 0 flop): Con sei punti sull’arco del weekend, l’attaccante del Kloten è stato il più letale dell’intera NLA ed in entrambi gli incontri disputati si è confermato una furia inarrestabile. Nella vittoria strappata in casa del Friborgo è stato l’assoluto protagonista, firmando una doppietta e fornendo due assist che hanno fatto venire il mal di testa al debutto a Larry Huras. Da rivedere i sui suggerimenti per Sanguinetti e Santala, quasi più belli delle due reti firmate dal Nazionale. I suoi due punti non sono invece stati abbastanza per fermare sabato il Langnau, ma Hollenstein con i suoi sotto 4-1 ha preso in mano la squadra ed ha deciso praticamente da solo di riaprire la partita. Incontenibile!
Jason Fuchs (Ambrì Piotta – 1 top, 0 flop): “Bravo, ma non segna mai”, si diceva, ed allora Jason Fuchs ha risposto così. Il figlio d’arte sull’arco del weekend ha trovato più gol di quanti non ne abbia saputi segnare in tutto lo scorso campionato, dando concretezza all’ottimo lavoro della sua linea. A Zurigo ha trovato un’ottima deviazione ed ha poi firmato la doppietta con una bella finta che ha fatto secco Flüeler, mentre contro il Davos è stato l’autore di un tocco perfetto su tiro di Trunz che avrebbe dovuto chiudere il match. Così non è stato, ma nell’ultimo doppio turno il giovane centro si è davvero superato.
Robbie Earl (Bienne – 1 top, 0 flop): L’inizio di stagione convincente e per certi versi sorprendente del Bienne passa anche per il rendimento dei suoi uomini chiavi, su tutti quel Robbie Earl capace di dare un apporto tremendamente regolare. L’americano sta diventando il vero trascinatore dei Seeländer e nel weekend appena passato si è di nuovo messo in mostra per la sua pericolosità. A Langnau ha fatto ammattire mezza squadra dei Tigers, mentre anche lo ZSC ha rischiato grosso sulle sue incursioni prima di vincere all’overtime alla Tissot Arena. Il fine settimana ha fruttato a Earl 2 gol e 2 assist e va ad issarsi tra i top 4 marcatori della LNA.
I FLOP DI HSHS
Martin Gerber (Kloten – 0 top, 1 flop): Il vecchio “Tinu” ormai sembra alla frutta, ed è brutto dirlo per uno che è stato tra i migliori portieri svizzeri di sempre, ma alla fine tutta la colpa non è nemmeno sua. Infatti, per sopperire all’infortunio di Boltshauser, il Kloten ha ingaggiato Nyffeler, ma nel weekend è stato ancora schierato Gerber. Difficile capire le ragioni di questa scelta con un giovane e talentuoso portiere arrivato con grandi motivazioni di strappare un contratto, ancor di più dopo aver visto le prestazioni negative di Gerber nel fine settimana. Chissà se certi orrori basteranno a Tirkkonen per convincersi che senza un portiere affidabile ogni obiettivo della squadra rischia di essere compromesso.
Yannick Rathgeb (Friborgo – 0 top, 1 flop): La scorsa stagione è stata la grande sorpresa del campionato, grazie alle reti e agli assist distribuiti alla sua prima annata in LNA. Dopo aver preso parte al camp di NHL di questa estate però Rathgeb sembra aver fatto un passo indietro nelle sue prestazioni, forse non disponendo più dell’effetto sorpresa. Chiaramente non aiuta nemmeno il difficile e per certi versi caotico momento in quel di Friborgo, ma è proprio in questi momenti che una squadra ha bisogno del suo miglior difensore per degli spunti che in avanti faticano a proporsi… Il week end da elettrocardiogramma piatto di Rathgeb e del suo Gottéron sono un brutto segnale.
David Rundblad (ZSC Lions – 0 top, 1 flop): La sua fama e il primo assaggio di LNA la scorsa stagione ne facevano uno dei potenziali migliori difensori offensivi del campionato, ma per il momento l’ex Blackhawks fatica a immettere il suo nome nel tabellino. A livello difensivo rimane diligente (anche se a Bienne ha commesso più di un errore) ma mancano gli spunti offensivi e la pericolosità negli inserimenti, qualità che è tra i suoi marchi di fabbrica e il week end si è chiuso di nuovo con zero punti all’attivo. Con i suoi Lions si è portato in cima alla classifica, ma è indubbio che la squadra di Walsson non è ancora a regime, e per arrivarci servirà tutto l’apporto della sua classe.
Dustin Jeffrey (Losanna – 0 top, 1 flop): Due sole reti in dieci partite sono poche per uno straniero che gioca nella squadra partita meglio in questa stagione. Il suo weekend si è chiuso con il magro bottino di un assist e con un bilancio di -2, segnato in particolare dalla sua presenza sul ghiaccio in occasione di diverse reti concesse al Lugano venerdì sera. Suo il tocco che ha ingannato Huet per il 2-1 di Hirschi, ed anche in occasione del 4-1 bianconero ha letteralmente regalato il disco a Bürgler in fase di uscita dal terzo. Emblematico poi quel 3-contro-1 gestito malissimo e conclusosi con un suo tiro/appoggio sinonimo di incertezza.
Matt D’Agostini (Ambrì Piotta – 0 top, 2 flop): Fa tanto lavoro sporco di cui non si nega l’importanza ed ha sempre “l’alibi” di giocare in una linea che lascia ancora dei dubbi, ma nonostante le attenuanti le reti del canadese ora iniziano seriamente a mancare. Arrivato con l’intento di sostituire Giroux, in questa prima fase sta incontrado diverse difficoltà nell’esprimersi nella squadra leventinese, e nemmeno quando viene schierato con i migliori giocatori in rosa in powerplay riesce a convincere. La sua volontà di fare bene è evidente, ma con tanti punti sfuggiti per un soffio ai biancoblù, ora la squadra di Kossmann ha bisogno che inizi ad avere un reale impatto sulle partite.
Marc-Antoine Pouliot (Friborgo – 0 top, 1 flop): L’inizio di stagione peggiore che ci si possa immaginare. La sua avventura a Friborgo è giunta al termine dopo la stramba sospensione da parte del club, arrivata dopo che il canadese aveva dimenticato i pattini in occasione della trasferta di Zugo… Questa perlomeno la versione ufficiale fornita dal club, anche se evidentemente sotto la questione c’è molto altro. La sua stagione con il Friborgo si chiude con tre punti ed un -6 fatti registrare in otto partite, a lui ora rilanciarsi con la maglia della sua futura squadra.