AMBRÌ – È iniziato nel peggiore dei modi il weekend dei biancoblù, sconfitti per 4-1 alla Valascia dal Ginevra Servette. I leventinesi sono ora a quota cinque sconfitte consecutive e – cosa ancora più preoccupante – nella serata di venerdì sono apparsi senza idee e giuste motivazioni.
Sono dunque questi i casi in cui ci si rivolge al capitano, che a fine partita ha cercato di spiegare i motivi dietro al difficile inizio di campionato, il peggiore dal 2010 a questa parte.
Paolo Duca, cercavate la prima vittoria stagionale ma avete incominciato nel peggiore dei modi… Dallo shock del goal Wick non vi siete più ripresi…
“Chiaramente è stata una partita negativa, la peggiore per noi dall’inizio della stagione. Abbiamo fatto tutto ciò che non avremmo dovuto fare, questo nonostante fossimo ben coscienti del gioco che applica il Ginevra e del loro forechecking. Siamo riusciti a complicarci la vita, effettuando uscite dal terzo complesse e con passaggi di troppo. Naturalmente subire un goal al primo cambio su un contropiede taglia le gambe, ma questa non deve essere una scusante. L’hockey è un gioco nel quale capitano errori e continueranno a capitare… Uno sbaglio però non può assolutamente condizionare l’arco di un’intera partita. Quella di venerdì è stata indubbiamente una prestazione negativa alla quale dovrà seguire una reazione forte, perché giocando in questo modo non possiamo pensare di vincere delle partite”.
Kossmann ha cercato una reazione dopo la rete di Kamber inserendo Descloux. Sono anche state cambiate le linee ma la musica non è cambiata…
“Esattamente. In quel frangente abbiamo perso l’occasione per rientrare in partita. Ricordo bene di una sfida contro le aquile disputata qui alla Valascia lo scorso anno, nella quale al termine del secondo tempo eravamo sotto per 2-0, ma alla fine eravamo stati capaci di vincerla per 5-3. Venerdì sera invece non siamo riusciti a sfruttare il gol di Kamber, che avrebbe dovuto darci un po’ più di fiducia. Poco dopo abbiamo subito la quarta segnatura e da quel momento non siamo più riusciti a rientrare in partita. È naturale che l’allenatore cerchi di trovare delle soluzioni cambiando le linee, ma la vera soluzione può provenire unicamente dal ghiaccio”.
Una costante che è emersa sono le uscite dal terzo davvero troppo macchinose, così come il concedere spesso e volentieri uno-contro-zero agli avversari…
“Venerdì ne abbiamo addirittura concesse tre di situazioni di uno-contro-zero. Questo è impensabile, soprattutto quando si ha analizzato l’avversario e si sa come gioca. Il nostro errore è stato quello di cercare un passaggio in orizzontale di troppo, anziché giocare semplicemente in verticale alla balaustra come il Servette. I ginevrini, infatti, non giocano sempre un hockey con il disco sul bastone e, nonostante ciò, il loro sistema risulta essere uno dei più efficaci. Dobbiamo iniziare a farlo anche noi!”.
Siamo alla quinta sconfitta consecutiva, c’è da preoccuparsi?
“Certo, dobbiamo preoccuparci perché giocando in questo modo non vinceremo mai. La stagione è ancora lunga e la reazione deve arrivare già sabato in quel di Bienne. E questa deve provenire dalla squadra”.
Sentite un po’ di pressione? Ad immagine di D’Agostini, ancora nessun gol e tante penalità…
“Posso garantire che tutti i giocatori presenti in squadra hanno l’intenzione di fare bene. Quando non si riesce ad esprimersi come si vorrebbe, è logico che la pressione cresca. Fa parte del gioco, ma anche questa va gestita e può essere rigirata a proprio favore per riscattarsi”.
Di momenti difficili con l’Ambrì ne hai vissuti tanti… Una vittoria a Bienne a questo punto potrebbe essere davvero fondamentale per il morale della squadra…
“Sì, sabato abbiamo l’occasione di cancellare sin da subito la bruttissima sconfitta contro il Ginevra. Dobbiamo trovare una soluzione e renderci conto che serve a poco demoralizzarsi… Con quest’attitudine non si vincono le partite. Abbiamo sbagliato, abbiamo giocato male ma abbiamo anche tutte le carte in regola per vincere a Bienne”.