LUGANO – Allenamento intenso alla Resega giovedì mattina, con i bianconeri che si preparano per il turno del weekend che li vedrà opposti prima in trasferta alla Swiss Arena di Kloten e poi ospitare i tigrotti di Langnau.
Agli ordini di Shedden e Curcio ha mosso le prime pattinate da bianconero anche il nuovo acquisto del Lugano, il difensore canadese Ryan Wilson.
Schierato in linea con Ulmer, l’ex giocatore dell’Ak Bars Kazan verrà probabilmente gettato nella mischia già contro gli aviatori viste le numerose defezioni nella rosa sottocenerina, questo a patto che la burocrazia faccia in tempo il suo corso.
“Mi sento bene” ci ha spiegato Wilson al termine della sua prima sessione alla Resega, “è stato un allenamento molto intenso, mi ha fatto piacere tornare sul ghiaccio. Avrei preferito arrivare prima ieri per poter già scendere in pista per l’allenamento facoltativo, però per essere le prime pattinate mi sembra sia andata abbastanza bene”.
Ryan Wilson, com’è nato il trasferimento che ti ha portato a Lugano? Sappiamo che hai un buon rapporto con Pat Curcio..
“È successo tutto molto velocemente. Ho ricevuto una chiamata sia da lui che da Shedden, ed entrambi hanno espresso la necessità per il Lugano di avere un difensore con le mie qualità in squadra. Mi sono sembrati molto entusiasti della mia scelta ed ora sono contento di essere finalmente qui”.
Hai già parlato del tuo ruolo con lo staff tecnico?
“Sì ho avuto modo di discuterne con loro nella giornata di mercoledì, anche se come prima cosa ho voluto prendere confidenza con tutto ciò che mi sta attorno. Shedden e Curcio mi hanno poi portato fuori a pranzo e mi hanno spiegato un po’ come funzionano le cose alla Resega, che tipo di sistema utilizzano e così via. Credo che all’inizio mi servirà un po’ di tempo per capire al meglio il sistema di gioco, ma per ora lo staff mi hanno solo detto di andare sul ghiaccio, divertirmi e giocare come so fare… Il punto della situazione verrà fatto poi più in là”.
Sei noto per essere un giocatore duro, ma in carriera hai dimostrato di avere anche capacità offensive… Che tipo di gioco dobbiamo aspettarci da te?
“Credo che il mio stile di gioco si adatterà a quello che il coach mi chiederà di fare. Posso giocare fisico ed essere difensivo, bloccando tiri e stando più indietro, come pure dare il mio contributo offensivamente. Qualsiasi cosa mi verrà chiesta darò il massimo. Non credo che col passare degli anni si perda il proprio stile di gioco, dunque proverò ad essere un all-rounder”.
Arrivi a stagione iniziata e almeno all’inizio avrai subito ghiaccio secondo Shedden, ma in Svizzera possono giocare solo 4 stranieri. Questo fatto non ti preoccupa?
“Non direi, ed inoltre in questo momento uno degli stranieri si è fatto male e questo apre un posto nella rosa. Nel momento in cui ci saranno 5 stranieri arruolabili la decisione spetterà al coach e verranno scelti quelli che saranno ritenuti più adatti. Non penso che ci saranno problemi, il rendimento in pista porterà alla scelta di chi verrà schierato. Funziona così anche nelle altre squadre, bisogna sempre cercare di dare il meglio per restare negli otto difensori della rosa, cercando di lottare per ottenere un posto nel top-six… Qua sarà lo stesso”.
L’esperienza in Russia ti è servita per abituarti all’hockey europeo, ma in generale come giudichi la tua stagione in KHL?
“È stato bello, una grande esperienza. È divertente andare in paesi nuovi, perchè così impari a conoscere gente che proviene da posti diversi e puoi apprendere la loro cultura, mangiare il loro cibo… Inoltre nella KHL sono presenti tantissimi giocatori di talento, dunque sono contento di aver potuto sperimentare un’esperienza simile”.
Nonostante tu non sia mai stato draftato hai avuto un buon successo in NHL, ci riproverai in futuro?
“Sì, ed anche questa estate ho cercato di ritagliarmi un posto in una delle franchigie NHL. È stata un’estate molto strana, tanti giocatori non hanno avuto un contratto e io mi sono ritrovato a casa ad aspettare nervosamente una telefonata. Alla fine il telefono ha squillato, con la proposta di andare in Svizzera a giocare. Non credo che la porta della NHL sia definitivamente chiusa, l’importante è che riesca a giocare al meglio delle mie possibilità e restare sano. L’anno scorso sono riuscito a non infortunarmi per tutta la stagione, per me questo ha rappresentato un grande traguardo visto che la mia salute è stata un problema… Ora sto bene e sono pronto per questa nuova sfida!”.