LUGANO – Dopo la sconfitta patita alla Bossard Arena, i bianconeri erano determinati a mettere in carniere i primi tre punti della stagione nel debutto casalingo contro l’Ambrì Piotta, a sua volta alla ricerca della prima vittoria dopo due sconfitte all’overtime.
Al termine di un incontro combattuto ma spesso confuso (complice anche il gran caldo alla pista) i bianconeri sono riusciti a spuntarla per 5-3, non senza fatica.
“Venerdì sera abbiamo giocato male i primi due tempi, dunque volevamo ripartire dall’attitudine mostrata nel terzo tempo di Zugo” ci ha spiegato a fine partita Raffaele Sannitz. “Abbiamo iniziato bene questo derby, nel secondo tempo abbiamo anche trovato il gol, ma il momento decisivo è stata la penalità di cinque minuti inflitta a Brunner, durante la quale siamo riusciti non solo a non subire reti ma anche a segnare due volte. Era importante dare un buon segnale e ci siamo riusciti. Nonostante questo c’è ancora tanto da lavorare”.
Raffaele Sannitz, è stata una partita combattuta, fisica e a tratti un po’ confusa complice un ghiaccio non ottimale viste le temperature… Quanto ha influito questo sul vostro gioco?
“Tanto, su questo ghiaccio è stato difficilissimo giocare, il disco non scorreva e non è semplice essere al meglio con queste temperature. Comunque la situazione era la medesima per entrambe le squadre, in queste situazioni bisogna giocare un po’ più semplice e non tentare la giocata o il passaggio ad effetto perché era molto difficile riuscirci”.
Avete trovato due gol in rapida successione all’inizio del secondo tempo, poi avete perso un po’ il filo del gioco e avete lasciato tornare l’Ambrì in partita… Cosa è successo?
“Chiaramente il merito è anche dell’Ambrì, che nonostante fosse sotto 2-0 non si è perso d’animo ed ha trovato la forza per buttarsi in attacco. Effettivamente avremmo dovuto difendere meglio il vantaggio, però anche loro hanno iniziato a pressare molto forte, trovando il 2-1. Dopo quel gol però abbiamo gestito bene la contesa fino all’inferiorità numerica del terzo tempo, dove abbiamo segnato ben due volte”.
Il boxplay è stato uno dei vostri cavalli di battaglia la scorsa stagione ed è tornato a funzionare a pieno regime…
“Sì, a Zugo abbiamo fatto fatica e subito due gol in powerplay, ma già sabato abbiamo riguardato le immagini di venerdì per riuscire a capire gli errori commessi… Nel derby direi che abbiamo messo in pratica alla grande gli accorgimenti”.
Rispetto a Zugo c’è stata una fase di transizione che ha funzionato bene ed un forechecking che è sembrato molto efficace…
“Beh alla Bossard Arena nei primi due tempi non c’eravamo proprio, non abbiamo avuto un buon approccio. Stavolta invece siamo stati più aggressivi, portando più forechecking, pattinando maggiormente e se noi pattiniamo di più, con la qualità che abbiamo in squadra possiamo essere una squadra pericolosa”.
Col Lugano in emergenza contro lo Zugo sei stato schierato come difensore, come ti sei trovato in questo ruolo?
“(Ride, ndr) Non era facile, ho cercato soprattutto di non fare danni! Certamente avere Chiesa come compagno di linea mi ha dato una grossa mano, ma anche tutta la squadra ha cercato di aiutare di più in retrovia. È andata bene, ma forse è meglio per me continuare a giocare in attacco”.
Nel derby sei stato schierato con Gardner e Bertaggia, a guardare solo i cognomi sembrava di essere tornati al 2003…
“Sì, effettivamente hai ragione. Gardner è un giocatore d’esperienza e sa sempre dove andare, mentre l’Alessio è un giocatore davvero rapido che possiamo sempre lanciare in velocità. È andata bene, abbiamo creato qualche occasione e non abbiamo subito reti, dunque penso sia stata una prova positiva di questa linea”.