LOCARNO – Nel tardo pomeriggio di giovedì, presso il Casinò di Locarno, si è tenuta la consueta conferenza stampa di inizio stagione dell’Ambrì Piotta, al termine della quale abbiamo fatto il punto con il veterano Paolo Duca.
Con il capitano abbiamo cercato di analizzare le prestazioni della squadra sull’arco delle amichevoli disputate, volgendo uno sguardo anche sul campionato che è ormai alle porte.
Paolo Duca, la squadra è pronta, quali sono gli elementi più importanti secondo te scaturiti dalle amichevoli giocate sin qui?
“I risultati delle amichevoli vanno presi con le pinze. In agosto si effettuano molti esperimenti, si provano tattiche e situazioni di gioco che potrebbero venirsi a creare, si cambiano continuamente le linee, e via discorrendo. Per quanto riguarda l’ultima uscita (contro il Rögle, ndr.), direi che abbiamo fornito una buona prestazione, condita da un’ottima intensità. Abbiamo faticato ad entrare in partita nel primo tempo, dato che era da quasi due settimane che non scendevamo sul ghiaccio per un match, mentre nel secondo e nel terzo periodo siamo riusciti a prendere in mano le redini della sfida”.
Kossmann ha affermato che la rosa di quest’anno è più competitiva rispetto a quella della passata stagione. Sei d’accordo?
“Penso di sì, anche se è difficile fare delle previsioni visto che ci sono sempre diverse incognite nel corso di una stagione. Personalmente ho l’impressione che questo Ambrì sia un po’ più equilibrato rispetto al recente passato, guadagnando anche prestanza fisica e a livello di atleticità. Ora bisognerà valutare se saremo in grado di trasformare questi aspetti in risultati sul ghiaccio. Si cerca sempre di costruire una squadra in base ad una filosofia, per andare in una determinata direzione: ora sta a noi implementare questi cambiamenti”.
Ci sono diversi volti nuovi… Trovi abbiano avuto facilità nell’integrarsi? C’è qualcuno che ti ha colpito in modo particolare?
“Direi che a livello di integrazione tutto è andato piuttosto bene. Il gruppo è molto compatto, soprattutto per quanto concerne l’etica del lavoro e la dedizione, elementi necessari per arrivare a determinati risultati. Nel mese di agosto abbiamo lavorato bene ed intensamente, con una buona armonia all’interno dello spogliatoio. È incredibile come nell’hockey si conosca qualcuno da qualche giorno, ma dopo poco si abbia l’impressione di conoscerlo da sempre. Ora sarà interessante vedere se saremo in grado di tenere alto lo spirito ad inizio stagione, cogliendo immediatamente dei risultati utili. Questo sarebbe davvero importante per una squadra come la nostra”.
Siete già confrontati con il pesante infortunio Hall, ma l’Ambrì si è mosso subito ingaggiando Pesonen. Il finlandese non è propriamente un centro, ma è sicuramente un arrivo importante…
“Purtroppo gli infortuni fanno parte del gioco. È una di quelle situazioni a cui mi riferivo prima, che potrebbe capitare nel corso della stagione e che sta a noi gestire nella giusta maniera. Sono felice che il club abbia potuto reagire a questo inconveniente, considerando che per una società come l’Ambrì si tratta di uno sforzo finanziario non indifferente. Per noi è davvero importante iniziare la stagione al 100%, cercando di conquistare più punti possibili sin dall’inizio”.
Quest’anno ci sarà inoltre una vera competizione interna tra i portieri, elemento che nella maggioranza dei casi è positivo…
“Esattamente, come lo è per il resto della squadra. Abbiamo sostanzialmente cinque linee e la concorrenza, se gestita bene, sprona a far meglio e porta risultati positivi. Penso sia sempre un’ottima cosa avere due estremi difensori di valore, così come una rosa ricca dalla quale poter attingere in caso di necessità, in base a chi è più in forma o in momenti in cui vi sono molti infortunati. Direi che Descloux è un ottimo giovane portiere, con delle valide prospettive future e che potrà avere una buona carriera in NLA”.
Per te questa sarà la nona stagione da capitano dell’Ambrì… Quali obiettivi personali ti poni in vista dell’imminente campionato?
“Centrare la qualificazione ai playoff, questa per me sarebbe la cosa più bella. Al termine di una carriera ci si ricorda di questi traguardi. Dal mio ritorno ad Ambrì da Zugo ho disputato dieci stagioni in biancoblù e siamo riusciti a qualificarci per i playoff una volta soltanto… E non andò nemmeno molto bene quell’anno contro il Friborgo. Penso che l’obiettivo rimanga quello e a livello personale spero di poter contribuire concretamente al raggiungimento di questo traguardo, qualunque sia il ruolo che l’allenatore deciderà di affidarmi”.