LUGANO – Il Lugano si è sinora allenato duramente sul ghiaccio ed ha disputato una sola partita di preparazione – quella vinta contro i Ticino Rockets – e sarà chiamato già a partire da giovedì a mettersi alla prova in CHL, in partite che daranno indicazioni importanti a coach Doug Shedden.
“Abbiamo discusso con i giocatori quelle che sono le nostre intenzioni per la CHL, e sono anche loro molto eccitati di prendere parte a questo torneo”, ci ha spiegato l’allenatore dei bianconeri. “Quest’anno prenderemo parte a quattro competizioni e credo sia molto importante che la nostra squadra scopra finalmente quale gusto ha lo champagne. Metteremo pressione ai nostri ragazzi per vincere molto, vogliamo andare lontano in Champions League e avere la possibilità di arrivare fino in fondo”.
Il percorso del Lugano non sarà però semplice sin dall’inizio, con Tappara Tampere e Adler Mannheim che rappresentano due avversari di livello.
“Conosco bene il Tappara dai miei anni passati in Finlandia – ha continuato Shedden – hanno sempre delle ottime squadre e sono ben allenati. Il Mannheim è invece una delle migliori compagini in Germania e, dopo una stagione negativa, mi aspetto che con Simpson in panchina siano ora più preparati e motivati. Indubbiamente non saranno partite facili, il nostro compito sarà quello di pattinare molto ed essere più veloci, sarà questa la chiave”.
Doug Shedden, quali sono le tue impressioni dopo le prime due settimane sul ghiaccio?
“Le sensazioni sono positive. Siamo però arrivati al punto in cui ci si allena troppo ed il ghiaccio non è in buone condizioni, dunque credo che tutti i giocatori siano davvero eccitati all’idea di giocare finalmente delle partite… Come coach avremo inoltre degli elementi per valutare dove ci troviamo in questo momento”.
C’è un approccio diverso alla stagione in seguito agli appuntamenti di CHL, che partono già da metà agosto?
“Non direi… Siamo lavorando per riuscire a giocare il gioco che vogliamo portare in pista. Attualmente sono soffisfatto di quanto sto vedendo, il nostro powerplay è già buono ed anche a Biasca abbiamo portato sul ghiaccio tanto di positivo… Come detto è però tempo di giocare qualche partita, così da poter giudicare meglio il lavoro svolto finora. A quel punto come coaching staff avremo del materiale per poter procedere”.
Qual è la tua opinione sulla CHL, un torneo che si sta facendo notare ma che sta ancora cercando una sua identità?
“Credo che come concetto sia straordinario, anche se è difficile che possa raggiungere la caratura che ha nel mondo del calcio. Se però riuscirà a crescere ed ottenere ancora più sponsor ed attenzione dei fans, credo che rappresenti una grande opportunità per il gioco dell’hockey. Certo, manca la KHL e l’arrivo di queste squadre la renderebbe ancora migliore, ma ci sono club ad esempio svedesi che sono molto forti… Vorrei però vedere una squadra Svizzera andare lontano, dopo che il Davos è arrivato sino alla semifinale, e vorrei che questa squadra fosse il Lugano”.
Credi che il Lugano abbia una rosa abbastanza profonda per affrontare così tanti impegni?
“Beh, quando ero un giocatore preferivo assolutamente giocare delle partite piuttosto che allenarmi, e spero veramente di non sentire mai durante l’anno la scusa di dover giocare troppe partite. Se dovessimo giocare “troppe partite”, questa sarà una cosa molto positiva, e spero naturalmente che succeda perchè significherà che saremo andati lontano. Certo è che con Furrer fuori per tre settimane – forse meno – se dovessimo perdere un altro difensore saremmo già con la coperta corta in difesa, mentre in attacco abbiamo una rosa piuttosto profonda… Dovremo dunque cercare di non perdere troppi difensori”.
Con l’arrivo di diversi nuovi giocatori e l’ingaggio di Sondell in difesa, ci saranno dei cambiamenti nel sistema di gioco?
“Non penso che cambieremo molto. In zona neutra continueremo a giocare lo stesso sistema, mentre le fasi di forecheck cambieranno un pochino, a dipendenza anche di quale sarà l’avversario. Sondell mi piace molto in qualità di regista in powerplay, e credo che averlo in pista ci aiuterà molto in questo senso. Naturalmente abbiamo perso un giocatore, Pettersson, che era il miglior realizzatore della lega degli ultimi due anni, ma lo abbiamo sostituito con gli arrivi di Sondell, Bürgler, Zackrisson, Gardner… Credo che questi giocatori assieme possano ottenere più di 26 gol, dunque credo che il Lugano abbia aggiunto del potenziale offensivo alla sua rosa. Senza dimenticare Merzlikins e Manzato, che sono probabilmente il miglior duo di portieri in Svizzera”.
Su Zackrisson quali sono invece le tue prime impressioni?
“Non sarà mai un giocatore velocissimo in pista, ma se lo si osserva attentamente si nota come sia eccezionalmente bravo a giocare in spazi stretti… Credo che per noi sarà preziosissimo in zona offensiva, lo vedremo vincere tante battaglie per il possesso del disco, ed è inoltre un ragazzo molto intelligente nelle situazioni più intricate”.