BIASCA – È stato un cammino lungo e che ha richiesto sforzi dirigenziali, sportivi e la cooperazione dei vari club ticinesi per diventare realtà, ma finalmente nella serata di venerdì l’avventura dei Ticino Rockets è ufficialmente partita!
Con la vittoria ottenuta per 6-3 contro il Coira, i ragazzi di Luca Cereda hanno ufficialmente dato il via ad un capitolo inedito della storia hockeyistica cantonale, che si spera possa dare i frutti che tutti i promotori del progetto si sono prefissati.
“Siamo contenti di essere finalmente partiti – ci ha spiegato Cereda – non vedevamo l’ora! Il lavoro sia burocratico che sportivo è stato tanto, ed i ragazzi erano sicuramente emozionati per essere i protagonisti della prima partita di un certo livello come Ticino, in qualsiasi sport. Credo che in generale sia andato tutto bene, nessuno si è infortunato e questo è già un fattore positivo”.
Luca Cereda, la vostra prima uscita è stata una partita vera, con interventi duri e amichevole solo sulla carta… Nei prossimi giorni affronterete Ambrì e Lugano, cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi?
“Nel corso della nostra prima partita abbiamo migliorato alcune situazioni, soprattutto sul lato difensivo, e nel secondo e terzo tempo siamo riusciti a concedere sicuramente molto meno ai nostri avversari. Venerdì sera c’era però anche un po’ di stanchezza, visto che abbiamo fatto 12 allenamenti negli ultimi tre giorni, quindi sapevamo che a livello di lucidità non saremmo stati al top. Dalle prossime due partite ci aspettiamo di continuare in questo lavoro volto all’assimilare precise abitudini e concetti tattici, il tutto contro avversari chiaramente molto forti… Vogliamo continuare a migliorare e crescere grazie all’esperienza”.
La tua è una rosa molto giovane… Ci sono però giocatori come Juri, Montandon o Camarda che di esperienza ne hanno un po’ di più, quanto saranno importanti per te?
“Parecchio, soprattutto in quella che è la gestione del lavoro giornaliero. Sanno dare l’esempio mostrando cosa va fatto quando si arriva alla pista, oppure come si devono gestire i momenti successivi ad un match. Si guarda a loro inoltre anche durante la partita, per sapere come digerire certe emozioni, ed in questo senso aiutano anche noi allenatori a trasmettere precisi messaggi”.
Dopo l’addio a Lugano di Luongo, dal club bianconero è arrivato Jussi Silander… Come ti trovi con lui? In che modo vi dividete i compiti?
“Assieme stiamo lavorando molto bene, ci stiamo ancora conoscendo ed iniziamo ad apprezzarci l’uno con l’altro. Durante la partita mi occupo della gestione degli attaccanti, mentre lui ha la responsabilità di coordinare i difensori… Nel corso della settimana la collaborazione è invece completa e discutiamo praticamente di ogni aspetto dei nostri allenamenti. Questo è sicuramente un buon segno”.
Quello dei Rockets è un progetto volto allo sviluppo dei giovani, ma in questo senso conta anche forgiare una mentalità vincente… Quanta importanza darai ai risultati e alla classifica nel corso dell’anno?
“Il nostro obiettivo primario è sicuramente quello di sviluppare i giovani e farli stare a Biasca il meno possibile, ma allo stesso tempo non ho mai conosciuto nessuno sportivo che va in campo senza la voglia e l’ambizione di vincere. Per i nostri ragazzi è la stessa cosa, dunque affronteremo ogni allenamento e ogni partita con la voglia di vincere, e cercheremo di fare il massimo nelle nostre facoltà per ottenere più punti e successi possibili”.
La vostra prima partita è stata contraddistinta da momenti a livello tattico molto altalenanti, cosa vorrai vedere da questo punto di vista nelle prossime uscite?
“Prevediamo una prossima settimana ancora molto dura e con diversi allenamenti, e sappiamo che a livello di lucidità e di freschezza mentale i ragazzi pagheranno dazio sotto questo aspetto. Nella settimana successiva avranno invece quattro giorni di libero durante i quali potranno recuperare le energie, prima dell’inizio dell’avvicinamento al campionato, che ci permetterà di affinare la tattica generale e le situazioni speciali. In questa fase ci concentriamo sull’attitudine e le buone abitudini, per costruire la base giusta che ci permetterà di reagire al meglio quando si presenteranno delle inevitabili difficoltà in futuro”.