VANCOUVER – Dopo aver mancato i playoff per un solo punto, lo staff dell’Ambrì Piotta è al lavoro per impostare la prossima stagione, durante la quale Hans Kossmann spera di colmare quelle lacune che nel recente passato hanno impedito alla sua squadra di fare quel passo avanti che è ancora mancato.
Importante in questo senso sarà l’impatto che avrà l’ultimo arrivato in casa leventinese, l’attaccante canadese Matt D’Agostini, che avrà il compito di guidare l’attacco dell’Ambrì Piotta e di sostituire il partente Alexandre Giroux.
“È un giocatore che ha avuto molto successo in Svizzera durante i suoi due anni a Ginevra – ci ha spiegato Kossmann – ed infatti la passata stagione era il loro top scorer. La nostra ricerca si era concentrata su un’ala right handed che potesse aiutarci anche in powerplay, ed in questo senso D’Agostini risponde a tutte le nostre esigenze. Siamo inoltre entusiasti del fatto che abbia solo 29 anni… È l’età perfetta e conosce l’hockey svizzero, per questo crediamo che possa davvero aiutarci. Soprattuto in powerplay ci mancava un giocatore right che sapesse segnare, ed ora con lui, Mäenpää ed Emmerton siamo convinti che saremo molto più efficaci in superiorità”.
Hans Kossmann, quanto è stato complicato la scorsa stagione far giocare una squadra composta quasi interamente da giocatori left? In difesa questo limite c’è ancora, con il solo Fora right…
“È stato decisamente complicato, perchè ci vuole un certo equilibrio in questo senso e purtroppo nell’ultima stagione non lo avevamo. Credo che nel gioco a 5-contro-5 non sia un grosso problema, ed anche nel caso dei difensori non mi preoccupa, ma in powerplay è indubbiamente un fattore che ci ha penalizzato, soprattutto considerando che era un problema a cui non era possibile trovare una soluzione”.
Rimane aperta la possibilità dell’arrivo di un altro giocatore svizzero, ma se questo non dovesse accadere in cosa pensi che l’Ambrì del prossimo anno possa essere migliore rispetto a quello passato?
“Crediamo di aver fatto dei cambiamenti positivi, e mi piacciono molto gli acquisti in difesa. La sensazione è di avere una squadra più grande e più forte fisicamente, con un buon mix tra giocatori d’esperienza e giovani vogliosi di dimostrare il loro valore. In attacco abbiamo ingaggiato alcuni giovani che ci permettono di credere che la sinergia del gruppo sarà migliore rispetto alla passata stagione”.
Ci saranno giocatori come Lhotak o Monnet che si spera possano confermarsi, mentre da altri come Bastl o Kamber ci si può attendere un apporto maggiore… Lavori mentalmente in maniera diversa con i giocatori in base alle aspettative che si hanno nei loro confronti?
“Sicuramente. Nei confronti di tutti si hanno delle precise aspettative, ed i nuovi giocatori che abbiamo ingaggiato crediamo possano spingere anche il resto del gruppo. Devo però dire che lo scorso anno ero abbastanza soddisfatto delle performance che ho ricevuto da Kamber e Bastl… Quest’ultimo ha fatto un buon lavoro giocando tra Grassi e Bianchi, quella linea era stata importante per noi. Ad ogni modo tutti i giocatori sanno bene cosa ci si attende da loro, considerando anche la concorrenza che ci sarà all’interno della squadra”.
La colonna portante della squadra rimane Sandro Zurkirchen. Il suo contratto è in scadenza e si dice possa trasferirsi a Losanna… Ti preoccupa la situazione che si potrebbe venire a creare?
“No, sono circostanze normali che si sviluppano puntualmente nei casi in cui un giocatore del livello di Zurkirchen si trova nell’ultimo anno di contratto. Era stata nostra volontà non discutere il rinnovo durante il periodo dei Mondiali, volevamo vivesse senza pensieri quell’esperienza, ed ora stiamo parlando con lui ed il suo agente. Sappiamo che è molto felice ad Ambrì e che vorrebbe restare, e da parte nostra siamo molto soddisfatti di lui e vorremmo tenerlo… Sono convinto che troveremo una soluzione per continuare a lavorare insieme”.
Una pedina che ancora manca è quella del backup, ci sono stati degli sviluppi? Melvin Nyffeler, che avevi portato a Friborgo, potrebbe essere un’opzione valida?
“Su questa questione ci troviamo in un periodo in cui ci sono tante telefonate e tanti contatti, anche se ad occuparsene principalmente è Zanatta. Credo che avremo delle buone opzioni tra cui scegliere, in Svizzera ci sono tanti buoni portieri e c’è parecchia competizione, e restando pazienti troveremo il giocatore giusto. Nyffeler è tra i portieri con cui ho parlato al telefono, ed in totale ce ne sono 4-5 con cui stiamo discutendo… A volte queste questioni richiedono semplicemente del tempo per essere risolte. Ci sono diversi portieri alla ricerca di un posto, dunque la situazione del mercato va a nostro favore”.
L’Ambrì nella maggioranza dei casi è stato superato in materia di tiri dagli avversari, e nelle partite in cui siete andati a punti Zurkirchen ha parato in media con il 93%… Generare più gioco offensivo è uno degli obiettivi del prossimo anno?
“Riuscire a giocare con frequenza nel terzo offensivo è un fattore che si basa molto sul talento della propria squadra, e non svelo certo un segreto se affermo che non siamo Berna, Zurigo oppure Lugano. Il nostro successo deve passare da uno sforzo collettivo dell’intero gruppo, con tutti che fanno la propria parte. Durante il corso del campionato abbiamo giocato abbastanza bene, ma credo che ci sia un certo spazio di manovra per poter migliorare. Anche dal punto di vista difensivo dovremo aiutare di più Zurkirchen, pur ammettendo che per avere successo lui dovrà mantenere un alto livello. Questi sono fattori a cui penso ogni giorno e con cui mi confronto con Zanatta, credo che stiamo compiendo i passi giusti, anche se naturalmente abbiamo delle lacune… Ci sono elementi come Pestoni e Giroux che saranno difficili da rimpiazzare, ma se non si può compensare le loro partenze con le individualità, bisognerà farlo con uno sforzo collettivo”.
Ora che puoi lavorare con la squadra sin dal preseason, introdurrai elementi del gioco che lo scorso anno non avevi avuto tempo di includere?
“È sempre difficile prendere in mano una squadra a stagione in corso, e cambiare le cose a fine ottobre o inizio novembre non è l’ideale. In quel periodo non ho voluto apportare troppe modifiche, perchè le squadre avversarie stavano già giocando ad un ottimo livello e quando sono arrivato l’Ambrì aveva assolutamente bisogno di punti. Per questo motivo abbiamo provato di fare dei correttivi dove possibile, ma sicuramente partiremo dall’inizio quest’anno cercando di sfruttare i nostri punti di forza, con l’intento di essere collettivamente più efficaci”.
In rosa hai diversi giocatori extra… Cosa pensi della possibilità di girarli al Biasca per giocare in NLB? In questo senso si faranno anche dei ragionamenti in base alle prestazioni?
“Questo tipo di meccaniche contraddistinguono lo sport moderno. Se si guarda alla finale per la Stanley Cup, Pittsburgh è in vantaggio e due dei loro migliori giocatori avevano iniziato la stagione in AHL… Oggigiorno la concorrenza in squadra è un fattore fondamentale, così come la profondità della propria rosa, ed è in questa direzione che vogliamo andare ad Ambrì. Come allenatore, se si riuscirà a creare una situazione del genere sarà molto positivo”.
Dal prossimo anno verrà introdotto l’overtime a 3-contro-3… L’abbiamo già visto all’opera in NHL, che cosa ne pensi? Quanto spazio darai all’allenamento di questa situazione di gioco?
“Non credo dedicheremo molto tempo a questa eventualità. Naturalmente vedremo un hockey molto aperto e con tanti spazi, ed ovviamente tutte le squadre schiereranno per quei cinque minuti i loro migliori giocatori… Si può pensare ad un paio di schemi, ma in generale vedremo i top player sul ghiaccio ed i tifosi immagino saranno eccitati all’idea. Ad essere sincero non ho visto molti overtime di questo tipo in NHL, perchè quando sono tornato in Canada erano già in corso i playoff… Dalle highlights mi è parsa una situazione divertente, presumo vedremo molte meno partite terminare ai rigori”.
Sempre pensando alla NHL, abbiamo visto come il coach challenge abbia avuto un impatto importante… Cosa ne pensi di questa opzione?
“Naturalmente la volontà di tutti è quella di prendere sempre la decisione giusta, soprattutto oggigiorno che i gol sono molto difficili da ottenere, dunque credo che qualsiasi sistema che consenta di farlo sia il benvenuto. Allo stesso tempo non vogliamo rallentare lo svolgimento della partita, ed inoltre bisogna ricordare che non è un’opzione gratuita, visto che se non si vince il challenge si perde il proprio timeout”.
Oltre oceano vediamo la presenza di tablet o computer in panchina, per rivedere immediatamente le azioni… Avrete anche voi qualcosa del genere?
“Questo è un fattore interessante su cui dovremo discutere prima dell’inizio della stagione. In passato credo che fosse addirittura proibito avere questo tipo di tecnologie in panchina, dovremo dunque vedere se il regolamento è stato adattato da questo punto di vista. Probabilmente avremo qualcuno in tribuna capace di analizzare velocemente l’azione e comunicarci la miglior decisione da prendere”.