SAN PIETROBURGO – Come da pronostico, la Finlandia di Jalonen e Peltonen non ha fatto alcuno sconto alla Danimarca, una delle belle sorprese di questo torneo.
Il risultato finale di 5-1 rispecchia bene una partita dominata dai finnici senza che questi si dannassero troppo l’anima, cercando di spingere solo nei momenti giusti e trovando le reti quando sapevano far male. La Danimarca non ha comunque sfigurato, restando sotto di per 3-1 sino ai minuti finali, ma mai ha dato l’impressione di poter insidiare e impensierire sul serio Laine e compagni.
È stata una partita piacevole, giocata bene da due squadre che interpretano un hockey veloce, corale e tecnico, ma proprio su questi piani i finlandesi hanno battuto i giovani e talentuosi danesi.
Passata in doppio vantaggio con Granlund e Koskiranta, la Finlandia ha “tremato” leggermente solo dopo la rete di Eller al 31’, ma i sogni sono durati fino al 3-1 del solito Laine al 39’, rete che ha tagliato le gambe dei biancorossi.
Nel terzo tempo la Finlandia ha gestito senza problemi il risultato in doppio vantaggio, abbellendo lo score nei minuti finali con Jokinen e Granlund, che completando la sua doppietta ha firmato il risultato definitivo di 5-1.
La vittoria che proietta la Finlandia in semifinale non fa una grinza e non è certo una sorpresa, visto cosa erano stati in grado di mostrare nel girone preliminare Granlund e soci, ancora imbattuti in questo torneo.
La Danimarca esce dal torneo a testa alta, dopo aver proposto un hockey accattivante e fatto male a diversi avversari con il talento dei vari Ehlers, Jensen ed Eller. Definitivamente un avversario competitivo in più per chi lotterà per i quarti in futuro.
MOSCA – Se la sorpresa non è riuscita alla Danimarca, a farla in questi primi incontri di quarti di finali sono stati gli USA.
Già perché se gli americani sono comunque tra le grandi per “tradizione”, altrettanto tradizionalmente presentano ai Mondiali selezioni infarcite di giovani, talentuosi sì ma anche non ancora draftati, e giocatori delle leghe universitarie, affiancati a esperti affermati ma non top player di livello mondiale.
Auston Matthews (futuro top player mondiale) e compagni hanno eliminato la Repubblica Ceca ai rigori, unica squadra sin qui imbattuta assieme alla Finlandia.
Una vittoria quella statunitense arrivata al termine ultimo di una sfida combattuta ma molto tattica, infarcita di errori su entrambi i fronti e giocata sottotono soprattutto dai cechi, che hanno forse commesso l’errore di sottovalutare i giovani avversari.
Plekanec e compagni sono partiti meglio, ma non sono riusciti a dare alla sfida quel ritmo a cui ci avevano abituati, e gli USA sono stati bravi a contenerli ed evitare di essere schiacciati.
Alla fine ne è uscito un 1-1 frutto delle reti di Zohorna su rigore in short hand e di Matthews sbucato da solo davanti a Furch, un risultato che non è cambiato nemmeno nell’overtime, nonostante un power play in favore degli USA.
Occasione per la vittoria sfruttata però più avanti, grazie ad un unico rigore trasformato dal solito Matthews (che strano, eh?) il quale premia l’unità di squadra e la compattezza degli americani.
L’eliminazione della Repubblica Ceca è sicuramente un brutto colpo, se non un fallimento poco ci manca, viste le premesse della vigilia e il dominio nel girone preliminare. Gli USA invece si candidano ufficialmente come la classica mina vagante del torneo.
Austin Matthews with the deception to score the only goal in the shootout. @usahockey are moving onto the semis. pic.twitter.com/AoufaA2u0u
— IIHF (@IIHFHockey) 19 maggio 2016