SVIZZERA – DANIMARCA
3-2
(0-2, 0-0, 2-0; 1-0)
Note: Mosca, 5’962 spettatori. Arbitri Jerabek, Olenini, Chartrand-Pice, Otmakohov
Penalità: Svizzera 8×2′, Danimarca 6×2′
MOSCA – Faticando oltremodo per venire a capo della Danimarca, la Svizzera ha finalmente trovato la prima vittoria ai Mondiali.
Nonostante una partita giocata male per 50 minuti, la nazionale rossocrociata – così come accaduto nella precedente partita contro la Norvegia – è riuscita a recuperare uno svantaggio di due gol nei minuti finali. Dopo due sconfitte stavolta l’overtime ha portato fortuna ai rossocrociati, conclusosi grazie ad un potente slapshot di Eric Blum a meno di un minuto dai rigori.
Questa vittoria non faccia però pensare che la Nazionale abbia finalmente trovato un gioco, tutt’altro. Fino al gol di Weber la squadra di Fischer ha subito le iniziative di una Danimarca solida, organizzatissima in difesa e capace di colpire quando meno ce lo si aspetta grazie ad una prima linea, quella formata dal terzetto di NHLers Ehlers–Eller–Hansen, che ha fatto vedere i sorci verdi ai giocatori in maglia rossa per almeno due tempi.
La Svizzera, che si presentava con Berra in porta e con Schäppi e Schneeberger in formazione a discapito di Grossmann e Haas, a differenza delle partite con Kazakhistan e Norvegia non è riuscita a fare subito pressione sulla porta del portiere Dahm, risultando spesso inconcludente e confusa. I continui cambiamenti di linea operati da Fischer hanno alimentato questi problemi, portando a diverse penalità per cambi scorretti e cambi scellerati che hanno concesso diversi contropiedi alla rappresentativa danese.
Non sorprende dunque che in uno di questi powerplay la Danimarca abbia trovato la rete del vantaggio con Storm, abile a deviare un tiro di Nielsen dalla blu.
Incapace di reagire alla rete incassata, Ambühl e compagni hanno continuato a subire il gioco dei danesi, non riuscendo a rendersi quasi mai pericolosi in zona offensiva e lasciando parecchi spazi. Il raddoppio danese, ancora in powerplay, ad opera di Nikolaj Ehlers è solo la conseguenza di un boxplay elvetico disastroso (su 7 occasioni in inferiorità numerica sono state concesse ben 5 reti, peggior boxplay dell’intero Mondiale). Il figlio d’arte ha avuto tutto il tempo per accentrarsi e lasciar partire un polsino imprendibile per Berra.
Nel secondo tempo la musica non è cambiata, anzi. I danesi hanno rischiato più volte di far capitolare una terza volta il portiere dei Colorado Avalanche, che è però riuscito a salvare la baracca rossocrociata. Nonostante diversi interventi imperfetti il portiere numero 20 oggi ha tenuto in piedi la squadra svizzera con parate che hanno negato a Eller e compagni la rete che avrebbe di fatto chiuso la contesa prima del tempo.
Nel terzo tempo l’episodio chiave è stato il check (corretto) di Ambühl ai danni del difensore Jesper Jensen che, rimasto stordito, ha lasciato il ghiaccio in barella. Da quel momento la Danimarca si è chiusa ancor di più davanti al proprio portiere e la Svizzera ha trovato un po’ di coraggio e delle trame di gioco che le hanno permesso di trovare finalmente dei tiri pericolosi.
A 10’ dal termine ci ha pensato Yannick Weber, oggetto del desiderio del Lugano, a dare il via alla rimonta rossocrociata con un bell’inserimento. Rimonta poi completata da Nino Niederreiter, abile ad insaccare dopo una deviazione di Moser su tiro dalla blu di Diaz. Al supplementare poi, dopo alcune occasioni per la Danimarca, ci ha pensato Blum a scaricare in porta tutta la frustrazione accumulata nelle ultime partite, regalando alla Svizzera, se non la speranza dei quarti di finale, almeno un po’ di tranquillità.
Con questa vittoria la Nazionale affronta la sfida contro la Lettonia con la mente più libera, ma sarà necessario trovare i 3 punti per riuscire ad allontanarsi dalla zona relegazione e sognare almeno i quarti di finale. È d’obbligo però riuscire a mostrare un gioco migliore di quello visto in queste tre partite per poter avere ambizioni di classifica, altrimenti difficilmente si potrà andare avanti.