TAVERNE – Diversi i volti nuovi nella prima seduta di preparazione in vista della nuova stagione per l’Ambrì Piotta. Agli ordini di Antonello Atzeni e Jukka-Pekka Letho i giocatori si sono sottoposti ai primi test individuali per la condizione fisica, e tra questi c’è anche chi come Michael Ngoy, ha cambiato maglia per la seconda volta in carriera, dopo ben 11 stagioni passate con addosso quella del Friborgo-Gottéron: “Sono molto eccitato di cominciare questa nuova esperienza, perché vengo da 11 anni con la stessa maglia, è qualcosa di particolare. Oggi ho cominciato a prendere confidenza con i nuovi compagni, e sono veramente felice di essere qui”.
Hai già avuto modo di ambientarti in Ticino, o è ancora troppo presto?
“Per ora è difficile dire cosa mi aspetta da questo punto di vista, sono arrivato solo ieri sera (domenica, ndr), anche se sono venuto in Ticino in precedenza un paio di giorni per vedere l’appartamento e le infrastrutture. Per ora comunque sono ancora in fase di primo approccio, vedremo più in là come andrà, ma sono sicuro mi troverò bene”.
Qualcuno che potrà aiutarti ad ambientarti in fretta c’è già, ad esempio i tuoi ex compagni di Friborgo, Lauper e Monnet, che ritrovi nella tua nuova squadra…
“È vero, conosco 4-5 giocatori piuttosto bene, anche se tutti gli altri bene o male li si conosce giocandoci anche contro in campionato… Però avere qualcuno più vicino per aiutarmi a inserirmi velocemente sarà di grande aiuto”.
Ritrovi anche Hans Kossmann che ti ha allenato a Friborgo, con lui hai già potuto discutere dei tuoi compiti in maglia biancoblù?
“Abbiamo parlato molto prima di ritrovarci qui, lui sa cosa aspettarsi da me e io so cosa aspettarmi da lui. Mi conosce bene per il mio tipo di gioco ed è per quello che mi ha voluto”.
Nella difesa dell’Ambrì Piotta sarai il giocatore con più esperienza, che potrai usare anche per guidare alcuni compagni più giovani come Fora o Zgraggen…
“Sicuramente, quando accumuli una certa esperienza in campionato diventa automaticamente il tuo ruolo quello di essere da riferimento per i più giovani. Sono un giocatore molto difensivo e posso passare alcuni dettagli che si imparano con l’esperienza, tante piccole cose che ti aiutano a sviluppare il livello. A 34 anni è anche bello avere queste responsabilità e questi compiti in squadra”.
Prima di arrivare ad Ambrì hai avuto la possibilità di giocare ben 6 stagioni senza mai mancare una gara, qui sta anche l’importanza di una preparazione estiva ben fatta…
“La preparazione è sicuramente importante sotto questo aspetto, ma ci vuole anche un po’ di fortuna. Di infortuni ne ho avuti anch’io, ma fortunatamente nessuno di questi mi ha mai impedito di dover stare senza giocare, bisogna però essere bravi a valutarne l’entità senza prendere rischi. Ho giocato spesso infortunato, ho imparato a stringere i denti, e questo ti aiuta sempre a crescere e a non aver paura della durezza del gioco”.