LUGANO – C’è tanta delusione in casa bianconera dopo la partita persa per 3-2 alla Resega che ha consegnato il titolo di campione svizzero al Berna. Nonostante una partita ben giocata dai bianconeri, di gran lunga la migliore della serie, i soliti piccoli difetti della squadra di Doug Shedden hanno condannato il Lugano, permettendo al Berna di imporsi per 4 volte col minimo scarto.
Proprio l’allenatore bianconero a fine partita ha rimarcato la bravura dei loro avversari, capaci di vincere due volte in riva al Ceresio: “Va dato atto al Berna di aver giocato un’ottima finale, sono state tutte partite tirate e decise da un solo gol e loro hanno trovato il modo di vincerle, pareggiando sempre nei minuti finali degli incontri e vincendo all’overtime oppure trovando il gol della vittoria nel terzo tempo. È stata una finale decisa dai centimetri, purtroppo non siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo ma sicuramente ci abbiamo provato in ogni modo.”
Consapevole di non aver più diritto all’errore il Lugano ha aggredito gli orsi come mai era riuscito a fare, portando tanta pressione sulla porta di uno Stepanek che più volte è sembrato spaesato ed aiutato anche dalla buona sorte (quattro i ferri della gabbia colpiti dai bianconeri in gara 5).
“Tutte le partite di questa serie sono state molto aggressive, stasera siamo riusciti a giocare in maniera intelligente senza commettere falli stupidi. Non posso rinfacciare nulla a questi ragazzi, hanno giocato al massimo e sono fiero di loro. Il Berna ha meritato sicuramente di vincere ma non posso dire nulla sulla prestazione dei nostri ragazzi”, ha continuato Shedden.
A decidere la partita un errore in impostazione di Ulmer (fino a quel momento probabilmente il migliore in pista) che ha spianato la strada a Roy dopo che i bianconeri avevano appena sprecato una situazione di 5 contro 3. Un’altra volta il powerplay è stata la chiave, con quello bernese capace di decidere Gara 4, mentre quello bianconero ha stentato a trovare la via del gol dopo l’ottima prova offerta in Gara 1.
“Dopo Gara 1 il powerplay non ci ha più dato una mano, abbiamo avuto un 5 contro 3, una grandissima occasione per poter girare la partita a nostro favore. Fazzini ha avuto la possibilità di tirare a porta vuota ma non l’ha fatto e non so bene perché, purtroppo il Berna è riuscito a trovare la via della rete poco dopo”.
Con l’assenza di Brunner ed il ritorno di Pettersson in prima linea a riformare il blocco svedese, il coach bianconero ha deciso di sacrificare l’autore dell’unica rete di Gara 4, Tim Stapleton, per contare ancora sui muscoli e sul carisma di Lapierre. Nonostante la sconfitta la scelta ha sicuramente pagato, in quanto l’inedita linea formata dal canadese, Hofmann e Fazzini è stata la più pimpante delle 4 schierate da Shedden, trovando anche il gol del momentaneo 2-2 con il numero 17: “Hanno giocato una grande partita, sono stati sicuramente la nostra miglior linea. È stato bello vedere finalmente Hofmann esprimersi ai suoi livelli e Fazzini ha mostrato il suo valore”.
La sconfitta non deve però cancellare quanto fatto di buono dai bianconeri durante questi playoff. La medesima squadra che a fine ottobre era mestamente sul fondo della classifica ha saputo risorgere dalle proprie ceneri macinando punti, raggiungendo i playoff e dando vita ad una fantastica cavalcata che ha portato i bianconeri a superare lo scoglio dei quarti di finale ed approdare alla finale dopo 10 anni di nulla o poco più.
Merito di tutta la squadra, ma una menzione per chi è arrivato in corsa per sostituire Fischer va sicuramente fatta. Shedden ha portato una mentalità diversa, sicuramente più operaia e meno improntata al bel gioco, ma decisamente più concreta. E il pubblico (impressionante l’apporto della Resega durante tutti i playoff) sembra apprezzare:
“Quando sono arrivato ed ho visto per la prima volta questi ragazzi in allenamento ho capito che avevamo una buona squadra. Ora fa male ma tra qualche giorno potremo guardare indietro e renderci conto che abbiamo fatto una stagione fantastica, visto dove eravamo. È chiaramente dura, ma questi ragazzi non hanno mai mollato. Ho creduto davvero che saremmo riusciti a vincere e portare questa serie di nuovo alla Postfinance Arena, purtroppo non ce l’abbiamo fatta”.
Tempo di meritate vacanze per tutti, vincitori e vinti. Berna campione, Lugano autore di una stagione da ricordare.