LUGANO – Da una finale all’altra nel giro di pochi giorni. È questa la stimolante situazione in cui si è ritrovato Roman Schlagenhauf, che dall’amarezza per aver mancato il titolo di NLB con il Rapperswil è passato alla possibilità di vincere il massimo campionato con il Lugano, anticipando un suo ritorno alla Resega già previsto per il prossimo anno.
Doug Shedden non ci ha pensato due volte e l’ha immediatamente impiegato a Berna al centro della quarta linea, con l’obiettivo di dare maggior peso e solidità ad un blocco che si spera possa rivestire un ruolo importante, così da contrastare la tendenza degli orsi a giostrare a quattro blocchi completi.
Insomma, dei giorni intensi per Schlagenhauf: “Ho saputo domenica che avrei avuto l’opportunità di venire immediatamente a Lugano, e già dopo il primo allenamento mi è stato comunicato che avrei giocato. Sono molto contento!”.
Sei passato in pochi giorni dalla finale di NLB a quella di A… Che sensazioni si provano?
“È tutto più veloce, il gioco è più duro ed in generale tutti i giocatori sono più forti… È normale che sia così, soprattutto visto che è la finale, ma per me è una buona cosa”.
È stato difficile trovare il giusto ritmo? Considerando anche il basso minutaggio della tua linea…
“No, alla fine questo fattore non influisce. Quando andiamo in pista dobbiamo dare tutto e penso che le cose siano andate abbastanza bene in quel senso… Siamo riusciti a dare energia, ma è un peccato aver perso la partita, dunque non possiamo essere contenti della nostra prestazione”.
Martedì il Berna ha giocato un match estremamente aggressivo, ve lo aspettavate?
“Sicuramente non ne siamo stati sorpresi, si sa che quando si va a Berna loro ti aggrediscono… Eravamo preparati e il nostro staff ci aveva messo in guardia, dicendoci cosa fare per contrastarli. Alla fine però non siamo stati bravi a far uscire il disco dal nostro terzo e questo ha favorito il loro forecheck”.
In spogliatoio ritrovi giocatori che già c’erano nella tua prima avventura a Lugano, come Vauclair o Hirschi, oppure ex compagni ad Ambrì come Walker e Hofmann… Ti ha aiutato ad integrarti?
“Sì, è stato molto facile per me integrarmi, tutti sono stati molto gentili con me e sicuramente non potevo chiedere di meglio”.
Gara 3 sarà importantissima, cosa fare per contrastare questo Berna?
“Dovremo avere più energia e giocare semplice, pensando come prima cosa a far uscire il disco dal nostro terzo… In questo modo avremo più tempo in zona offensiva e l’opportunità di creare delle occasioni, mettendo più dischi verso la porta”.