(© SHL.se)
ÖRNSKÖLDSVIK – La vicenda aveva fatto parlare la stampa sportiva di tutta la Svezia, e le conseguenze di quel terremoto in seno al Modo si erano portate fino a Lugano.
Non solo per l’allontanamento dell’ex coach bianconero Larry Huras dalla panchina dei rossoverdi l’autunno scorso, ma soprattutto per l’arrivo di Maxim Lapierre sul Ceresio dopo l’epurazione subita al club svedese e la partenza dalla Resega direzione Modo di Ilari Filppula.
Di tutta questa vicenda si era parlato per via delle parole non proprio eleganti sul presunto comportamento di Lapierre e Kyle Wilson (finito a Langnau) nello spogliatoio della squadra svedese, salvo poi che una volta scoperti gli altarini saltarono fuori le tracce dell’esistenza di un “clan” capeggiato da Noah Welch e Byron Ritchie con il supporto dell’allenatore Andreas Johansson, guarda caso cognato proprio di Ritchie, il capitano.
L’affare Modo era seguito con molta passione in Svezia, dato che si tratta di una delle squadre sportive professionistiche più longeve e riconosciute della nazione, formatrice di talenti come Peter Forsberg (oggi manager del club), i gemelli Daniel e Henrik Sedin, Markus Näslund e trampolino di lancio per altri nomi illustri come Mats Zuccarello e Alexander Steen.
Proprio da venerdì sera la cosa è definitivamente esplosa, a causa della relegazione in Allsvenskan del Modo, battuto all’overtime di Gara 7 della finale di promozione/relegazione dal Leksand di un’altra vecchia conoscenza bianconera, tale Tommi Paakkolanvaara.
Una situazione vissuta sul filo del rasoio dallo scorso autunno, dopo una campagna acquisti estiva in pompa magna, culminata nel peggiore dei modi a causa di una gestione di squadra e spogliatoio a dir poco caotica e incoerente e subito dopo la rete di Montpetit al 65’52” si è scatenata la caccia alle streghe, per un epilogo che farà rumore per diverso tempo ancora.
Ed è così che, destino delle vicende sportive, un certo Maxim Lapierre si salva dalla relegazione e può giocarsi il titolo in Svizzera, mentre Ilari Filppula ha fatto, suo malgrado, il percorso inverso, con un epilogo amaro che di certo non avrebbe meritato.