AMBRÌ – Era inevitabile: dopo la scoppola incassata a Losanna da una squadra irriconoscibile ne ho sentite “da benedir la luna”. Fa parte delle sgradevoli mansioni di un presidente, anche se non scende di persona sul ghiaccio (per fortuna di tutti…). Evidentemente il primo deluso e amareggiato sono io, assieme a tutto il CdA e a tutti i collaboratori dell’HCAP che hanno dato l’anima durante l’anno, e che finiscono la stagione con un leggero amaro in bocca, al pari dei nostri tifosi. Nello sconforto il CdA si è addirittura chiesto se non convenisse annullare la festa di fine stagione, prevista per giovedì 24.
Ne abbiamo parlato come logico con lo staff tecnico. Hans e Ivano sono stati i primi scusarsi per la prestazione deludente, pregandoci di trasmettere al pubblico queste scuse. Avevano chiaramente sottovalutato la portata psicologica di quest’ultima uscita stagionale, ritenendo di dare la possibilità di giocare a qualche giovane e al portiere di 1. Lega che ci aveva raggiunto quale riserva della riserva.
Di più: alla luce della forte pressione esercitata per mesi nella rincorsa ai playoff, poi nelle ultime due settimane per raggiungere rapidamente la salvezza, non hanno ritenuto di mettere pressione sui ragazzi, lasciandoli affrontare la partita con piena spontaneità.
Un errore da non ripetere, ovviamente, perché la maglia e il pubblico vanno sempre onorati. Ma un errore che non implica a priori un atteggiamento menefreghista della squadra, e che non deve occultare l’insieme di una stagione che non è comunque da buttare.
Sappiamo tutti che l’appetito vien mangiando, ma dopo tanti anni in cui la famosa “riga” l’abbiamo sempre vista da lontano, soffrendo le pene dell’inferno per agguantare in extremis la salvezza, è paradossale che si voglia maledire una stagione che ci ha comunque regalato tante emozioni, che ci ha portati a due soli punti dalla qualifica – inseguita fino alla penultima di regular season – e che ci ha regalato la salvezza già a metà del turno intermedio.
Certo, conosciamo lo storico male dell’Ambrì: la mancanza di continuità. Contro questo vizio congenito si è messo al lavoro Kossmann, e siamo certi che riuscirà a sconfiggerlo nella prossima stagione. A noi, dirigenti, collaboratori e soprattutto tifosi, il compito di stringerci ugualmente attorno ai nostri ragazzi, per dirgli con forza: “siamo sempre con voi – ma ci aspettiamo di più”!
Per questo la festa di fine stagione si deve fare. Per ringraziare chi ha comunque dato molto, per salutare chi parte, per trasmettere a chi resta questo semplice messaggio in vista della stagione 2016-17. Quindi ci vediamo tutti a Castione giovedì.
Filippo Lombardi
Presidente HCAP