LUGANO – Dieci lunghi anni. Questo lasso di tempo così lungo che ha portato in dote ai bianconeri pochissime gioie e molti dolori, è stato spazzato via dalla vittoria contro lo Zugo per 5-4 nella quarta gara dei quarti di finale.
Sì, perché dopo le molteplici eliminazioni al primo turno, questa vittoria catapulta i bianconeri tra le quattro elette che si contenderanno il titolo svizzero. E poco importa se l’avversario è ancora ignoto, il Lugano visto in queste quattro partite ha dimostrato di sapersi battere con forza, astuzia e tenacia, eliminando uno Zugo che non è riuscito a trovare le giuste contromosse.
Ed al termine della partita abbiamo avvicinato Alessio Bertaggia, uno dei migliori non solo della serie ma dell’intera stagione bianconera, per avere qualche emozione a caldo.
Alessio Bertaggia, Lapierre ci aveva detto che l’ultimo gradino sarebbe stato il più alto da superare, ed effettivamente lo Zugo ha venduto cara la pelle…
“Sì, loro hanno cominciato fortissimo e noi abbiamo forse concesso un po’ troppo spazio all’inizio. Il gol che abbiamo trovato poco prima della pausa è stato importantissimo, ha dato il via alla reazione avuta ad inizio secondo periodo. Ogni singola persona in questo spogliatoio ha fatto il suo lavoro a partire dal secondo tempo. È stata una lotta, il 4-0 non rispecchia quanto fosse dura questa serie. Complimenti anche allo Zugo che ha giocato un ottimo playoff”.
Siete partiti forse un po’ lenti, ma come già capitato avete saputo reagire bene alle avversità. Cosa vi ha detto Shedden durante l’intervallo per farvi cambiare marcia?
“Shedden ha chiaramente espresso le sue idee, ma credo che ognuno sapesse cosa avrebbe dovuto fare, l’allenatore è lì per ricordarcelo però c’è stata una grande reazione da parte di tutto lo spogliatoio… È quello di cui avevamo bisogno”.
Il Lugano ha imparato anche a soffrire, come successo nel terzo tempo dove lo Zugo ha cercato e trovato il pareggio… Una cosa che dopo l’inizio di stagione in pochi si sarebbero aspettati…
“La stagione è lunga, e nei playoff la storia cambia completamente, le posizioni ottenute contano poco. Penso che entrambe le squadre abbiano fatto un’ottima serie, come ho già detto non era sicuramente una serie da 4-0 perché loro hanno giocato molto bene. Sono contento che alla fine siamo riusciti a spuntarla noi, perché sappiamo tutti che per il club è veramente importante aver raggiunto questo obiettivo”.
Quest’anno sei letteralmente esploso, hai segnato tanto ed alla fine avete eliminato quello Zugo che non ha creduto in te e ti ha scambiato lo scorso anno… Hai potuto ultimare una piccola “vendetta” nei confronti di Kreis che non ti voleva…
“Non credo che si possa parlare di vendetta, alla fine loro hanno fatto delle scelte di mercato che alcuni club tendono a fare, sono contento dove sono ora… Certo se abbiamo battuto lo Zugo sono comunque felice. Il tempo per pensare a questo è poco però, da venerdì bisogna subito focalizzarsi sulle semifinali”.
Dopo 10 anni il Lugano torna in semifinale, era l’obiettivo minimo… Però dopo aver visto questa squadra ed il modo in cui può giocare, non bisogna assolutamente accontentarsi…
“Assolutamente no, la vittoria è stata storica ma non dobbiamo fermarci qua. Per ogni giocatore è importante giocare per questo club e per questa maglia, l’emozione che si prova a vincere una serie come quella di stasera davanti ad un pubblico stratosferico è qualcosa di speciale, qualcosa che è complicato spiegare a parole. Però non è finita qui, siamo solo all’inizio”.