AMBRÌ – ZUGO
2-4
(1-2, 1-1, 0-1)
Note: Valascia, 5’737 spettatori. Arbitri Dipietro, Wiegand; Fluri, Kovacs
Penalità: Ambrì 2×2′, Zugo 5×2′
AMBRÌ – Nemmeno il quarto tentativo è stato quello buono. Opposto per la seconda volta in due giorni e per la quarta sfida stagionale contro lo Zugo, l’Ambrì è nuovamente uscito sconfitto dallo scontro con i tori, impostisi questa volta con il punteggio di 4-2.
Al contrario del primo atto andato in scena alla Bossard Arena 24 ore prima, ai leventinesi sono mancati un pizzico di malizia e di fortuna per centrare il colpaccio, mentre gli ospiti non si sono fatti pregare per sfruttare al meglio le occasioni avute. La sconfitta ha pure rispedito i ticinesi sotto la linea, visto il punto ottenuto dal Berna nella sconfitta patita ai supplementari con il Ginevra.
Sceso sul ghiaccio alla ricerca del nono risultato utile consecutivo con la stessa formazione capace di strappare un punto agli svizzero centrali nel primo episodio di questo doppio scontro, l’Ambrì ha immediatamente dimostrato di avere fame di vittoria, aggredendo la partita dal suo principio e trovando il gol del vantaggio con Bianchi dopo appena 10 secondi.
Galvanizzati dai recenti successi, i padroni di casa hanno tentato da subito di imporre un ritmo molto alto alla sfida, cercando di imitare proprio quanto fatto dagli avversari nella partita precedente. Consci anche del fatto che a livello tecnico la truppa di Kreis sia ad un livello superiore, i ticinesi hanno impostato la sfida sul piano fisico, pattinando alla grande e non lesinando check e colpi, in particolare con Bastl.
Il vantaggio lampo e l’aggressività dimostrata da Duca e compagni non hanno però fermato gli zugani, che hanno dapprima pareggiato con un polsino da media distanza di Bürgler e sono poi addirittura passati in vantaggio con la marcatura in shorthand di Suri a 19’’ dal termine del primo periodo.
In particolare il secondo gol è l’emblema dei grattacapi difensivi che continuano a tormentare la formazione leventinese, con il triangolo Mäënpää–Trunz–Zurkirchen goffo e pasticcione nel concedere allo sgusciante Suri il più facile dei gol in wrap-around a porta sguarnita.
Come già dimostrato in occasione delle ultime uscite, l’Ambrì è però finalmente una squadra che riesce a ripartire dopo gli errori e che non molla mai nemmeno quando finisce sotto nel punteggio. In avvio di secondo tempo, dopo un nuovo inizio-turbo, è così immediatamente arrivato il 2-2 di Grassi, bravo a ribadire in rete dopo la conclusione iniziale dello scatenato compagno di linea Bianchi.
Il pareggio ha ridato linfa alla squadra, che ha cominciato a concludere con insistenza su Stephan, come sempre ottimo e pure aiutato dai ferri per mantenere il punteggio sul 2-2. Al primo vero affondo degli ospiti è però giunto il 3-2 di Peter, servito in maniera deliziosa da Bouchard – quanto era mancato il top scorer canadese alla sua squadra nelle ultime settimane! – nello slot.
Gran parte della colpa di questa terza segnatura è però da attribuire all’irriconoscibile Giroux, ancora una volta autore di una prestazione anonima e, come nell’occasione, addirittura nocivo per la squadra a causa della sua mancanza di convinzione nel backchecking.
Da quel momento in avanti, i biancoblù hanno tentato in ogni modo di pervenire al pareggio ma, traditi proprio dagli uomini migliori, hanno faticato tremendamente ad intimorire uno Zugo tranquillo e che si è limitato a controllare le confuse folate offensive dei locali. Le speranze di andare a punti dei leventinesi si sono così spente sulla traversa colpita da Hall nel terzo tempo, mentre nell’ultimo minuto Holden ha arrotondato il punteggio a porta vuota punendo un’uscita dal terzo disastrosa del fin li impeccabile Fora.
Se da una parte l’impegno e la voglia di fare bene messi sul ghiaccio dalla rosa biancoblù sono lodevoli, dall’altra è innegabile che la mancanza di produzione di quelle che dovrebbero essere le maggiori bocche da fuoco è un problema che se non risolto alla lunga costerà diversi punti alla squadra.
Giroux fatica terribilmente a trovare il ritmo partita ed è nullo in fase difensiva, Pestoni è abbandonato a se stesso e tende quindi a strafare ed Emmerton sta attraversando un periodo di poca efficacia. Ovvio che con questi presupposti anche il gioco in power play, nelle ultime settimane apparso in palla, inizi a risentirne. Specchio fedele della situazione la superiorità numerica avuta a disposizione dei biancoblù al 54’, quando per 2’ i leventinesi hanno faticato anche solo ad entrare nel terzo d’attacco.
Le varie seconde linee stanno cercando di sopperire nel miglior modo possibile a questa mancanza, ma è difficile che i loro punti risultino sufficienti per venire a capo delle migliori squadre del campionato.
Non è sicuramente per due sconfitte contro la corazzata Zugo che la stagione dell’Ambrì andrà in malora ed anzi, criticare eccessivamente una squadra che veniva da ben otto risultati utili consecutivi sarebbe quasi una follia, tutto considerato. È però anche vero che nel week end alcuni campanelli d’allarme dovrebbero essere suonati, soprattutto per quanto riguarda la già citata fase offensiva.
Starà a Kossmann trovare le misure adatte per risolvere il problema in vista della delicata sfida di venerdì con il sempre rognoso Kloten e per il difficile impegno esterno di domenica contro gli ZSC Lions.
L’EFFICACIA DEGLI UOMINI MIGLIORI: Lo Zugo era reduce da cinque sconfitte in sei partite prima del doppio scontro con l’Ambrì ma, recuperati i fondamentali Bouchard e Sondell, ha subito saputo voltare pagina e tornare alla vittoria.
Ai leventinesi mancano i punti e le giocate degli uomini di maggior peso – pensiamo in particolare a Giroux – per potere fare un deciso salto di qualità e puntare con convinzione ai playoff.
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)