AMBRÌ – Dopo la partita di venerdì sera, disputata alla Valascia contro lo Zugo e terminata con una sconfitta per 4-1, abbiamo avvicinato il difensore finlandese Mikko Mäenpää per scoprire quali fossero le sue impressioni riguardo l’incontro ed analizzare insieme a lui il match dei leventinesi.
Mikko Mäenpää, avete perso un match che lo Zugo ha saputo controllare dall’inizio alla fine, compresi i vostri momenti di reazione nel secondo e nel terzo periodo…
“Sì, sono decisamente molto forti… Noi abbiamo iniziato malamente la partita, subendo tre reti nel primo periodo, ed è una situazione che poi è molto difficile da raddrizzare. Abbiamo reagito nel secondo e nel terzo tempo, ma lo Zugo ha giocato davvero bene. Loro sono stati molto bravi a far girare il disco, specialmente in powerplay, ma noi non abbiamo fatto abbastanza per vincere, non dobbiamo girarci troppo intorno”.
Nel primo periodo lo Zugo vi ha dominato in lungo e in largo… Non eravate pronti mentalmente oppure loro erano più in forma dal punto di vista fisico?
“Non saprei, dovresti chiedere al coach, io sono soltanto un difensore”.
Difficile vedere dove sia la linea che divide la buona prestazione di una squadra dalla brutta prestazione dell’altra, ad immagine delle situazioni speciali… Il powerplay dello Zugo è stato letale, ma voi avete concesso troppe penalità…
“Concordo, contro una squadra che possiede un gioco in superiorità numerica così efficace non si possono concedere tutte quelle occasioni. Non so davvero cosa dire… Loro sono molto bravi con il disco, noi nel secondo e nel terzo tempo ci abbiamo comunque provato. Ho però avuto la sensazione che la squadra venerdì non abbia giocato in maniera unita, come dovrebbe invece fare un gruppo. Più di una volta abbiamo abbandonato il nostro compagno con il disco senza supportarlo adeguatamente, non ci siamo aiutati a vicenda. Nel terzo periodo ci siamo creati qualche occasione da rete e in generale ci siamo un pochino ripresi, ma venti o quaranta minuti di hockey contro una squadra come lo Zugo non sono sufficienti. Non occupano la loro posizione in classifica per puro caso”.
Sei stato uno dei giocatori che hanno cercato di scuotere la squadra. Questa sera oltretutto indossavi il casco giallo da Top Scorer, a dimostrazione dell’ottimo avvio che hai avuto nel campionato svizzero…
“Penso che il casco giallo simboleggi quanto io mi sia divertito finora, che è ciò che più conta per me. Mi piace giocare con il sorriso e un po’ di humor, sto apprezzando molto questa mia esperienza, l’hockey in Svizzera è davvero bello. Sapevo che venire qui era la scelta giusta e che mi sarebbe piaciuto. Non sono però un grande fan del casco e la maglia con le fiamme gialle (o il casco d’oro che abbiamo in Finlandia), penso che sia una cosa stupida. Ho messo a referto qualche punto ed è positivo essendo un difensore offensivo che gioca in powerplay… È ciò che la gente si aspetta da me! Personalmente però non sono concentrato sulle mie statistiche, sono piuttosto interessato a fare cose che ci permettano innanzitutto di andare a segno. Ci saranno settimane nelle quali non farò neanche un punto a prescindere da quanto duramente ci proverò, mentre ora ho messo a referto molti punti facili, quasi gratuiti. Le cose possono cambiare in un istante e se ti concentri solo sulle tue statistiche non vai molto lontano… Ci si deve focalizzare sul fare la cosa giusta, aiutare la squadra e sfruttare i propri punti di forza. Questo è ciò che sto cercando di fare ora come ora, sperando che i punti giungano di conseguenza. L’importante per me è aiutare l’Ambrì a creare occasioni da rete, poi se segno o vado a punti non conta. Se scendi sul ghiaccio con la mentalità di dire: ‘Oggi gioco per entrare nel tabellino’ beh… non è hockey”.
Un’altra persona che può aver notato il tuo ottimo avvio di campionato è Kari Jalonen, coach della Nazionale finlandese che era presente alla Valascia lo scorso weekend… Hai parlato con lui?
“Sì, l’ho incontrato dopo il match, anche se non abbiamo parlato di nulla in particolare concernente la Nazionale, se è questo ciò che mi stai chiedendo. Lo conosco ed è stato mio allenatore, è stato bello farmi una chiacchierata con lui parlando in quella strana lingua chiamata finlandese (ride ndr). È abbastanza normale che il coach della Nazionale viaggi spesso visitando vari campionati per osservare diversi giocatori. Ci tengono d’occhio e personalmente lo trovo un fattore positivo. Non so dirti se gli sia piaciuto ciò che ha visto qui alla Valascia, ma ho provato a dare del mio meglio!”
Ora avete l’occasione di dimenticare subito questa brutta sconfitta e rifarvi sabato a Langnau contro il fanalino di coda…
“È positivo il fatto di avere 18-20 ore o poco più prima del prossimo match, così non ci penseremo troppo. Dobbiamo dimenticarci questa partita al più presto, ricompattarci e reagire sabato sera. L’hockey è molto bello sotto questo punto di vista, sono contento che oggi non sia sabato e che la prossima partita non sia il venerdì della settimana successiva, almeno non avremo un’intera settimana per avvilirci e pensare troppo a questa sconfitta. Personalmente contro il Langnau entrerò in partita dando tutto quello che ho e posso garantire che la squadra tirerà fuori le p***e… Vogliamo i tre punti!”