AMBRÌ – BIENNE
5-2
(0-0, 4-0, 1-2)
Note: Bellinzona, 1’285 spettatori. Arbitri Wiegand, Prugger; Kovacs, Kaderli
Penalità: Ambrì 5×2′, Bienne 4×2′
BELLINZONA – Confrontato con il primo ed unico avversario di NLA di questo preseason, l’Ambrì Piotta si è reso protagonista di una prova incoraggiante – ma ancora incompleta – al cospetto del Bienne, ottenendo la vittoria per 5-2 al termine di un incontro nel complesso equilibrato.
Nell’occasione Pelletier ha schierato tutti i giocatori a sua disposizione, in una formazione che ha visto in tribuna solamente i quattro infortunati (Chavaillaz, Duca, Fora e Flückiger) ed impegnati con gli Élite i vari giovani che hanno lavorando con la prima squadra in questo mese di agosto. I 22 nomi sul foglio partita saranno dunque quelli che vedremo all’opera l’11 settembre a Ginevra, anche se le combinazioni sul ghiaccio saranno verosimilmente diverse.
Difficile infatti pensare di vedere Mikko Mäenpää giostrare nuovamente in difesa con Christian Stucki, per l’occasione arretrato in retrovia per andare a completare una difesa composta così da otto elementi. Il numero 23 è stato impiegato sulla blu addirittura anche in powerplay al fianco di Gautschi, mentre Mäenpää era in pista nel quintetto di superiorità completato da Giroux, Pestoni, Emmerton e Hall.
Pochi però i risultati ottenuti in questo senso, anche perché quella di venerdì era una delle poche partite di questa fase di preparazione giocata con dei reali blocchi da special team, ed in questo senso è dunque logico che la squadra appaia un po’ in ritardo.
I biancoblù hanno infatti sprecato anche 1’50 di doppia superiorità numerica, con Mäenpää che appare ancora troppo timido nel cercare la conclusione, ed in generale la manovra è comunque sembrata troppo prevedibile. In powerplay c’è della ruggine e si vede, ed inevitabilmente ci vorrà del tempo per oliare il meccanismo. L’altra linea di powerplay vedeva in pista Monnet, Kamber e Bastl, oltre ai già citati Gautschi e Stucki.
Tra le note più liete della serata vi è invece indubbiamente Tim Wolf, capace di sfoderare una prestazione a tratti addirittura sorprendente e che ha permesso ai suoi di ottenere la vittoria, questo nonostante il Bienne abbia tirato ufficialmente il doppio rispetto ai biancoblù. L’ex Rapperswil appare già molto migliorato rispetto a quando vestiva la maglia dei Lakers, ed i suoi interventi sono apparsi puliti, sicuri e contraddistinti da una certa calma nel gestire ogni sorta di rimbalzo e situazione.
Il bilancio dei tiri (24-50 il conteggio ufficiale) fa però anche capire come in fase difensiva alcune cose non siano funzionate al meglio. La concentrazione e l’intensità sono ancora aspetti su cui Pelletier dovrà lavorare a fondo, visto che la partita è stata contraddistinta da diversi alti e bassi, con i “bassi” che hanno però spesso creato delle “reazioni a catena” che hanno visto i leventinesi in difficoltà nel trarsi d’impaccio. L’asticella dovrà essere alzata anche nella cura dei dettagli, fattore in cui però è apparso decisamente lacunoso anche il Bienne.
Tra i pregi evidenziati dall’Ambrì c’è comunque stata sicuramente la concretezza, vito che nel breve volgere di cinque minuti i ticinesi hanno trovato nel periodo centrale addirittura quattro gol, tutti a parità di effettivi sul ghiaccio.
Ad aprire le marcature è stato Bastl con una bella iniziativa personale, mentre Pestoni soli 50 secondi più tardi ha raddoppiato sfruttando un bell’assist di Kamber. Il terzo sigillo ha invece visto la firma di Stucki, mentre Elias Bianchi al 34’55 ha seriamente ipotecato la partita.
Nelle prime battute del terzo periodo il Bienne è rientrato in partita grazie alle reti in powerplay di Spylo e dell’ex Steiner, evidenziando anche in questo occasione come anche il boxplay leventinesi debba ancora essere registrato. In totale sono state sinora 11 le reti in inferiorità incassate dall’Ambrì, su un totale di 19 nell’arco di otto amichevoli.
Nel finale Tim Wolf ha poi ben resistito, anche in quel frangente nel finale in cui il Bienne ha avuto l’opportunità di giostrare a sei-contro-quattro, poco prima che Adam Hall chiudesse i conti insaccando a porta sguarnita.
La squadra avrà ora l’opportunità di correggere ulteriormente gli errori già sabato sera, quando verosimilmente Zurkirchen sarà in porta per tutti i 60 minuti e la formazione mandata in pista sarà grossomodo la stessa. Sembra comunque chiaro che a questo Ambrì serve ancora pratica, fase che coinvolgerà con tutte le probabilità anche le prime uscite di campionato.
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