BIASCA – Dopo il terzo match di preparazione del Lugano, tenutosi a Biasca e che ha visto la vittoria ai rigori per 3-2 della truppa di Fischer al cospetto del Bienne, abbiamo raccolto alcune impressioni del nazionale bianconero Julian Walker tra passato, presente e futuro.
Julian Walker, qual è la tua analisi di questa terza partita?
“La cosa positiva mi sembra che sia la vittoria. I primi due periodi non sono stati il massimo, mentre nel terzo abbiamo trovato un po’ di più il nostro gioco pareggiando e trovando poi la vittoria… Questo è positivo”.
Cosa allora non ti è piaciuto?
“Tante cose. Abbiamo giocato troppo complicato, non abbiamo portato avanti il disco, ci sono stati troppi turnovers… Tutte cose che di solito non vogliamo fare, ma martedì sera non eravamo “in carreggiata”. Si trattava comunque di un’amichevole e c’è sicuramente tempo per correggere questi aspetti”.
Fischer fin’ora ti ha schierato in powerplay con gli svedesi, cosa si aspetta da te?
“Principalmente il mio compito è quello di stare davanti alla porta, per disturbare e togliere la visuale al portiere…. Sostanzialmente è questo quello che devo fare durante le superiorità numeriche”.
Finora come sta procedendo la preparazione, sia sul ghiaccio sia fuori?
“All’inizio è sempre dura, abbiamo fatto molta palestra con salti ed altri esercizi di questo tipo. Adesso siamo un po’ stanchi ma fa parte del processo, penso che abbiamo lavorato con profitto e abbiamo molta forza. Ora sul ghiaccio ci sentiamo bene e abbiamo iniziato a fare un po’ di tattica, come boxplay e powerplay, anche se in generale abbiamo già curato quasi tutti gli aspetti del gioco. Adesso ci fanno bene le partite, è qui che si impara”.
I nuovi acquisti Hofmann e Furrer li conosciamo già… Di Martensson cosa ci puoi dire? Che impressione ti ha fatto?
“È veramente un giocatore intelligente, non sarà molto spettacolare ma le sue decisioni quando ha il disco sono giuste al 90%… Si vede che ha molta esperienza e tranquillità. Fa le piccole cose veramente bene ed è un grande esempio”.
Una parentesi sulla Nazionale, hai disputato il Mondiale risultando uno dei migliori, cosa ne pensi del nuovo allenatore Glen Hanlon?
“L’avevo già conosciuto al torneo di Arosa, ma i Mondiali sono stati caratterizzati da molti alti e bassi, non è stato facile per nessuno. Hanlon lavora molto con la squadra, parla tanto con i giocatori e così si può migliorare, ci si sente come in famiglia dove tutti si trovano bene. Sicuramente da questo lato è una brava persona. Poi per l’hockey e la tattica è un’altra cosa, quando vai in Nazionale trovi un altro sistema e Hanlon ha il suo”.
A Lugano sei uno dei giocatori in scadenza. Visto che negli ultimi tempi si tende ad anticipare i tempi con i rinnovi, com’è la tua situazione? Si sta già muovendo qualcosa?
“No, sto ancora aspettando la chiamata dalla NHL (ride). Scherzi a parte, non ci sto pensando molto per ora, anche se so che è il mio ultimo anno di contratto, ma non ne sto ancora parlando con il club. Mi sembra più importante avere un buon inizio di campionato con la squadra, poi il resto arriverà da solo”.