L’estate è sempre un periodo particolare per gli appassionati di hockey che, nonostante le notizie di mercato e a qualche discussione in merito alla prossima stagione, finiscono inevitabilmente per sentire la mancanza del loro sport preferito.

Su HSHS cercheremo nel mese di luglio di ingannare l’attesa proponendovi una serie di articoli dedicati ad alcuni interessanti film e documentari  a tema hockeyistico. Il nostro consiglio è naturalmente quello di andare poi a gustarsi il tutto in prima persona!

---

Il film “Mr. Hockey: The Gordie Howe Story” narra una parte della vita di uno dei più famosi giocatori di disco su ghiaccio nordamericani. Il leggendario Gordie Howe ha giocato per ben 25 stagioni consecutive nella NHL, sempre indossando la maglia dei Detroit Red Wings (tranne l’ultima ad Hartford) e conducendoli alla conquista della Stanley Cup per quattro volte.

Gli innumerevoli record conquistati gli hanno guadagnato il soprannome di “Mr. Hockey“, ad immagine del giocatore eccezionalmente completo che era. Uno dei primati più curiosi che resiste ancora oggi è sicuramente quello di essere l’unico giocatore di hockey ad aver giocato a livello professionistico in sei decadi differenti (dagli anni Quaranta agli anni Novanta).

La scena iniziale del film ha luogo al termine della stagione 1970/71, quando Gordie Howe (interpretato da Michael Shanks) è costretto al ritiro e si congeda dal pubblico di Detroit vedendo la sua storica maglia numero 9 ritirata dall’organizzazione. Howe inizia quindi un nuovo capitolo della sua vita lavorando nell’ufficio dei Red Wings. Lavoro però dalle modeste responsabilità, che rende il suo ritiro ancora più difficile.

Questo fino a quando gli Houston Aeros propongono ai suoi due figli, Marty e Mark, di giocare a livello professionistico nella neonata World Hockey Association (WHA). Questo fa scaturire l’idea a Gordie di togliere i pattini dal chiodo ed unirsi anche lui alla compagine texana. Nonostante le iniziali difficoltà dovute all’età, Mr. Hockey riesce in seguito a trovare il ritmo giusto e solo un piccolo infortunio nel finale della regular season non gli permetterà di diventare il miglior marcatore dell’intera lega.

Il film mette in luce diversi aspetti interessanti dell’hockey dei primi anni Settanta, come ad esempio la rivalità tra la NHL e la WHA, con quest’ultima è stata una lega professionistica fondata nel 1971 con lo scopo di rivaleggiare con la NHL. In principio questo antagonismo ha fatto tremare non poco i vertici della NHL, che hanno visto molti dei loro giocatori unirsi alla neonata WHA. Su tutti va menzionato Bobby Hull, che firmò un contratto principesco con i Winnipeg Jets (allora in WHA) e nel film appare interpretato da Lochlyn Munro.

Il regista Andy Mikita narra efficacemente questa fase della vita di Howe. Il film è stato realizzato per la televisione e probabilmente non ha potuto beneficiare di un budget ampio come quello dedicato alla maggior parte delle pellicole cinematografiche.

Tenendo a mente questo, è apprezzabile ciò che è stato fatto a livello di “production design” (ovvero tutto quello che riguarda i set, il trucco, le pettinature e gli oggetti di scena) per creare la sensazione di trovarsi realmente gli anni Settanta. È inoltre degno di nota il buon lavoro di ricerca svolto per accertarsi che il film narrasse fedelmente gli eventi su cui si basa.

Purtroppo però il budget limitato risulta piuttosto evidente per le scene che ritraggono le partite; queste sono poche, piuttosto brevi e sfortunatamente ne risente la parte finale del film, che non riesce ad enfatizzare i momenti cruciali come avrebbe dovuto.

Fino ad oggi questo è l’unico film di finzione interamente dedicato a Gordie Howe e riteniamo interessante che si sia scelto di raccontare questo periodo specifico della sua sterminata carriera, piuttosto che raccontare i più gloriosi anni di Detroit.

“Mr. Hockey: The Gordie Howe Story” è un film molto godibile che sicuramente non deluderà gli appassionati di hockey che vogliono sapere qualcosa di più su uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.