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Al via i mondiali U18 a Lucerna e Zugo con le prime 4 partite

2015 IIHF Ice Hockey U18 World Championship
(Photo by Matt Zambonin/HHOF-IIHF Images)

LUCERNA/ZUGO – Si è aperto nella giornata di giovedì il campionato mondiale U18 organizzato sulle piste di Lucerna e Zugo. Al torneo partecipano diversi prospect eleggibili per il prossimo draft NHL, ecco il motivo quindi per cui questo campionato riserva motivo d’interesse.

Nel pomeriggio si sono aperti i giochi con il match del gruppo A tra Svezia e Slovacchia e in serata quello tra Russia e USA, mentre per il gruppo B si sono affrontate Canada contro Lettonia e Finlandia contro Repubblica Ceca.

SVEZIA-SLOVACCHIA 1-3
I rappresentanti delle Tre Corone, allenati dal “giramondo” Jim Brithén, hanno dovuto subito fare i conti con gli slovacchi di Bartanus, impostisi per 3-1. Dopo un primo periodo quasi dominato dai nordici ma terminato sullo 0-0, Bondra e compagni hanno aperto le marcature nei minuti finali di un secondo periodo più equilibrato, grazie alla rete dell’ala del Liberec Solensky, assistito da Horvath. La reazione svedese è arrivata in power play al 45’, con Eriksson Ek, possente attaccante del Farjestad, con assist di Asplund e Ahl, mentre sulla panchina dei penalizzati sedeva Dominik Trska. Il carattere degli slovacchi ha però fatto la differenza, stavolta decisiva, al 56’, quando Hecl ha messo a segno il gol del vantaggio, abbellito poi con il 3-1 al 59’41 da parte di Lestan, quando ormai il portiere svedese Sandstrom era stato chiamato in panchina per far spazio a un sesto uomo di movimento.

RUSSIA – USA 3-1
Nel secondo match del gruppo A si sono affrontati Russia e USA, la “classica” dell’hockey internazionale. I ragazzi di Don Granato si sono inginocchiati ai loro eterni rivali dopo una gara paradossalmente dominata in lungo e in largo. Ben 50 i tiri scagliati da Matthew Tkachuk (17enne figlio del leggendario Keith) e compagni verso l’intrattabile Samsonov. La rete d’apertura dell’incontro è comunque arrivata da un bastone a stelle e strisce, grazie a Troy Terry al 7’, illudendo che potesse essere l’inizio di una passeggiata per i nordamericani. Tutt’altro, perché nonostante la grossa mole di lavoro offensivo (19, 16 e 15 tiri distribuiti nei tre tempi) la difesa russa ha tenuto, grazie soprattutto a Samsonov, e ha potuto festeggiare il pareggio addirittura in short hand al 23’, grazie a Guryanov, attaccante del Lada Togliatti. Nulla da fare nemmeno col passare dei minuti, perché poi un power play ha permesso a Zhukenov di portare in vantaggio la Russia al 27’, e al 59’36”, con il portiere americano in panchina è arrivato anche il 3 a 1 di Sokolov, a sigillare una lezione di cinismo – e anche di un po’ di fortuna –  da parte dei Russi sugli USA.

CANADA – LETTONIA 11-6
Reti e spettacolo nel gruppo B grazie a Canada e Lettonia, che hanno terminato un match scoppiettante sull’incredibile risultato di 11-6 per i nordamericani. Tre volte in vantaggio i lettoni, con Zile, Priede e Bernahds, tre volte raggiunti dai canadesi con una rete a testa per i fratelli Roy e una per Howden, e risultato su un sorprendente parziale di 3-3 al 23’. Poi si sono scatenati i canadesi, andati a segno ben altre 5 volte nel periodo centrale con Harkins, di nuovo Jeremy Roy, Stephens, Capobianco e Brisebois. A poco, evidentemente, è servito il cambio di portiere sul 4.3 con il subentrante Mitens al posto di Romanovskis per la Lettonia, con la scena che si è ripetuta un po’ grottescamente dopo il 7 a 3, con Romanovskis di nuovo sul ghiaccio.

Stessa musica anche nel periodo conclusivo, con altre tre reti canadesi – precedute dal 8-4 al 41’ di Buncis – portanti la firma di Jeremy Roy (tripletta), Stephens e Nicolas Roy (doppietta e 5 reti per i due fratelli) per arrivare fin sull’11 a 4. Solo un rilassamento nel finale ha portato ad “abbellire“  il risultato per i poveri lettoni con altre due reti – una anche in short hand – chiudendo lo score sul definitivo 11-6.

FINLANDIA – CECHIA 6-1
Poca storia tra Finlandia e Repubblica Ceca ma molta durezza visto il numero di penalità comminate dagli arbitri, 14 sul conto dei finnici e 30 su quello dei cechi. Solo i primi 20’, abbastanza equilibrati hanno fatto pensare a un match combattuto, ma dal secondo periodo la squadra più giovane del torneo – 17 anni a malapena di media per Ruotsalainen e compagni – ha preso con rabbia il sopravvento. Dopo le reti di Niemela e Hajek per l’iniziale 1-1, tra i 19 tiri scagliati verso Vladar 3 sono entrati in rete, precisamente quelli di Laine e Saarijarvi, il quale ha colpito due volte in power play. Superiorità numerica letale quella dei nordici, che nel terzo periodo hanno approfittato di nuovo del nervosismo dei cechi per portarsi fin sul 6-1 con altre 2 reti in power play, messe a segno da Tammela e Palmu.

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