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Ambrì Piotta

Ambrì Piotta 2014/15: le valutazioni di fine stagione di HSHS

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AMBRÌ – La stagione dell’Ambrì Piotta è stata consegnata agli archivi dopo la salvezza conquistata in gara 6 nella “finale” di playout contro il Rapperswil. Di seguito vi proponiamo la nostra valutazione di tutti i giocatori biancoblù per quanto riguarda la stagione appena conclusasi, con una breve valutazione dedicata ad ogni elemento della rosa di Serge Pelletier.

PORTIERI

Sandro Zurkirchen (2’000 minuti; 91.58%): Il vero numero uno della porta biancoblù. La sua stagione è stata tormentata da due lunghi infortuni (quasi tre mesi di assenza), ma si è conclusa al meglio con il rientro in forma a tempo record nel post season (94.38% di parate nella finale playout). Considerando anche la pessima resa del reparto difensivo leventinese (seconda peggior difesa del campionato), nel complesso definiremmo buona la stagione dello svittese, confermatosi essere una certezza assoluta per l’immediato futuro. Nel corso della stagione ha ottenuto anche la sua prima convocazione in Nazionale.

Michael Flückiger (799 minuti; 89,46%): Backup designato fin dalla scorsa estate, alcuni problemi fisici gli avevano già dato noia nel corso della preparazione, iniziata in ritardo. Il suo campionato è stato segnato da una commozione cerebrale, ma sia prima che dopo l’infortunio non è riuscito a convincere a causa di prestazioni molto insicure. Ha ancora un anno di contratto, ma rimarrà in Leventina?

Edgars Masalskis (600 minuti; 90,78%): Arrivato ad inizio gennaio per risolvere i continui problemi a livello di infortuni della porta biancoblù, si è dimostrato prezioso. Ha giocato solo dieci partite, ma ha comunque potuto dimostrare il suo ottimo livello e fatto nascere qualche rimpianto nell’aver insistito eccessivamente su un Flückiger fuori condizione nei mesi di gennaio e febbraio.

Gianluca Hauser, Michael Tobler, Dennis Saikkonen: poco più che meteore, ma hanno saputo calarsi nel ruolo di portiere di emergenza. Il giovane arrivato dalla Finlandia è stato quello ad aver convinto di meno.

DIFENSORI

Alain Birbaum (59 partite – 4 reti, 8 assist, -24): Arrivato ad Ambrì la scorsa estate come difensore d’esperienza e punto di riferimento del powerplay biancoblù, è stato forse colui che ha deluso di più. Sempre in affanno ed incapace di trovare il giusto ritmo, è stato autore di prestazioni alquanto imbarazzanti, come ben testimonia il pesantissimo -24 in stagione (peggior bilancio +/- della squadra). Difensore dotato di un buon tiro, rimarrà probabilmente in biancoblù, ma solo per un contratto in essere.

Francis Bouillon (36 partite – 0 reti, 15 assist, -12): Giunto in Leventina a metà ottobre per sostituire Ryan O’Byrne, ha faticato non poco a trovare il ritmo adatto alla LNA, collezionando infinite sviste difensive, alcune delle quali clamorose per uno straniero. Non aiutato certamente dal suo partner di difesa (Birbaum), a 39 anni compiuti se dovesse continuare la carriera lo farà altrove.

Ryan O’Byrne (18 partite – 1 rete, 2 assist, -4): Messo fuori uso appena i giochi sono iniziati, lo si è rivisto solo nel finale di stagione su standard accettabili. Difensore rude e difensivo ma nullo in fase offensiva, il suo profilo non sembra essere adatto alla squadra leventinese.

Benjamin Chavaillaz (60 partite – 5 reti, 11 assist, -2): Senza dubbio il miglior difensore biancoblù, capace di ricoprire il suo ruolo con sempre più leadership e responsabilità. Non perfetto in alcune circostanze, ma con 13 punti in regular season ed una statistica +/- comunque accettabile (calcolando l’instabilità difensiva leventinese), pare aver compiuto un primo salto di qualità. Interessante per il prossimo futuro sarebbe affiancargli un difensore di spessore.

Marc Gautschi (53 partite – 1 rete; 12 assist; -2): Discreto difensore adatto al “compito da terzo blocco”, ma a cui per varie ragioni gli è stato affidato un ruolo che non ha nelle mani. In definitiva stagione negativa, ma non solo per colpa sua.

Marc Grieder (38 partite – 1 rete, 2 assist, 1): Difensore troppo confusionario per dare solidità al reparto, è finito pian piano fuori rosa dimostrandosi sempre meno adatto al livello della LNA. In scadenza di contratto, non rimarrà.

Geoffrey Kinrade (5 partite – 0 reti, 3 assist, 0): Arrivato a colmare il “buco” lasciato dall’infortunio di O’Byrne prima dell’arrivo di Bouillon, ha giocato solo cinque partite dimostrandosi comunque più adatto del suo successore. Peccato si fosse già praticamente accordato in KHL.

Reto Kobach (49 partite – 0 reti, 1 assist, -10): Un vero gladiatore, che non si tira mai indietro davanti alle difficoltà e non ha paura né di prendere colpi, né di gettarsi sul ghiaccio per bloccare un tiro pericoloso. Spiace solo che non abbia concluso la sua carriera in biancoblù scendendo sul ghiaccio nell’ultima partita.

Patrick Sidler (56 partite – 0 reti, 3 assist, -11): Senza dubbio la più brutta stagione delle quattro vissute in Ticino. Le sue prestazioni sono state contraddistinte più dalla foga che da una certa lucidità, non riuscendo quasi mai a dare il giusto equilibrio al suo blocco. Per sua fortuna (e per la squadra), nei playout ha ritrovato il suo livello ed è andata un po’ meglio.

Adrian Trunz (62 partite – 4 reti, 10 assist, -6): Pessima stagione. Lento, confuso e pasticcione, ha condizionato il rendimento pure del suo partner di difesa (Sidler).

Jesse Zgraggen (40 partite – 0 reti, 5 assist, -6): Sicuramente tra i difensori “meno peggio”. Ha faticato a trovare spazio all’inizio, ma poi si è fatto apprezzare per il suo gioco veloce e propositivo in fase offensiva. Dovrebbe usare maggiormente il fisico visto che ne ha la possibilità, ma rappresenta un sicuro investimento per il futuro.

Misha Moor e Dylan Giannini: Prime pattinate in LNA per due giovani dal roseo futuro. In una squadra da sempre sensibile allo sviluppo dei propri giovani, probabilmente andavano integrati un po’ prima della 53esima (Moor) e 56esima giornata (Giannini, Coppa Svizzera esclusa).

Julien Bonnet: Non valutabile

ATTACCANTI

Keith Aucoin (53 partite – 10 reti, 28 assist, -12): In definitiva non male a livello di punti, ma quasi nullo come impatto in partita e troppo lento per far girare il poweplay biancoblù, vero tallone d’achille di questa annata. Un po’ meglio nei playout, ma ha dimostrato troppo poco per meritare una conferma. A conti fatti un acquisto sbagliato.

Elias Bianchi (48 partite – 3 reti, 6 assist, -13): Condizionato prima da un problema alla clavicola e poi alla caviglia, non è mai riuscito a dare il 100%, fornendo delle prestazioni globalmente insufficienti rispetto agli standard che ci aveva abituato. A lui riscattarsi il prossimo anno.

Alexei Dostoinov (56 partite – 7 reti, 10 assist, -18): Ci si aspettava molto di più. Giocatore dotato di un buon pattinaggio e di un’ottima tecnica di bastone che dimostra però di essere troppo “innamorato” del disco, non riuscendo a capitalizzare gran parte della mole di gioco prodotta. La società sembra però disposta a concedergli un’altra chance.

Paolo Duca (57 partite – 6 reti, 9 assist, -19): Il vero leader di questa squadra (con Kobach e Hall). Ha cercato di mostrare la via nei momenti più bui motivando il gruppo e fornendo prestazioni fatte di molto cuore e orgoglio. È il capitano di cui ha bisogno l’Ambrì.

Jason Fuchs (41 partite – 1 rete, 12 assist, +2): Senza dubbio una delle più belle sorprese di questa stagione, iniziata dapprima con la gavetta in terza-quarta linea per poi proseguire con la promozione con Pestoni e Giroux dopo l’infortunio di Aucoin. Solo una gamba rotta gli ha impedito di essere sul ghiaccio nei playout, ma quanto ha dimostrato quest’anno conferma la bontà dell’investimento. Avanti così!

Alexandre Giroux (59 partite – 33 reti, 14 assist, -8): Il vero sniper di questa squadra. Appena si ritrova con mezza occasione sul bastone riesce a capitalizzarla al meglio, e i 33 gol complessivi in stagione parlano chiaro. Pure lui, però, ha sofferto eccessivamente la passività di Aucoin, sbloccandosi definitivamente solo quando il giovane Fuchs ha dato vigore alla linea. Rappresenta un valore sicuro per l’immediato futuro.

Daniele Grassi (29 partite – 3 reti, 1 assist, -7): Stagione condizionata dalla lunga assenza per infortunio, dimostra tutta la sua determinazione ed il suo valore rientrando alla grande in una gara 6 difficilissima a Rapperswil. La dinamicità del giovane verzaschese è mancata parecchio in questa stagione ed è da giovani come Grassi che bisognerà ripartire.

Adam Hall (61 partite – 16 reti, 21 assist, -4): Giunto in Leventina un po’ a sorpresa nell’ultimo mercato, ha saputo conquistare l’ambiente grazie a prestazioni di sostanza e qualità. Lodevole il suo grande sacrificio nel lavoro di backchecking che, unito alle doti di leader sul ghiaccio e di uomo fondamentale dei momenti difficili, lo fanno essere elemento imprescindibile di questa squadra. Acquisto (e conferma) azzeccatissimo, nonostante un calo nel finale di stagione.

Adrien Lauper (57 partite – 10 reti, 7 assist, -6): Giocatore dotato di gran pattinaggio, intensità e rapidità, ha concluso la sua migliore stagione della carriera in LNA dimostrandosi elemento prezioso per la rosa di Serge Pelletier. Con le sue prestazioni si è guadagnato il posto nella linea di Hall e Steiner ed il rinnovo per altri due anni.

Lukas Lhotak (50 partite – 5 reti, 4 assist, -16): Qualche sbavatura, ma è un giocatore che dispone di un evidente potenziale offensivo per fare presto parte dei giocatori di punta dell’Ambrì Piotta. Gli manca ancora un certo killer instinct sotto porta, ma benissimo ha fatto la società a prolungargli il contratto. Ora però gli va data maggiore fiducia.

Fabian Lüthi (42 partite – 2 reti, 5 assist, 2): Centro designato per il quarto blocco, non ha mai convinto fino in fondo. Dotato certo di un buon pattinaggio, mai è riuscito ad esprimersi su alti livelli. Andrà a Bienne, ma di sicuro ad Ambrì non ci si dispererà.

Inti Pestoni (41 partite – 14 reti, 22 assist, -4): Malgrado un brutto infortunio alla spalla, è stata la sua migliore stagione in LNA. Propone un gioco sempre molto vivace e diretto sulla porta, ma dimostra di necessitare di un centro che possa dargli velocità e verticalità (cosa che Aucoin non riusciva a fare). Malgrado il comprensibile interesse a tentare nuove esperienze, ha dichiarato di voler rimanere ad Ambri e rispettare il contratto, chapeau!

Roman Schlagenauf (60 partite – 2 reti, 10 assist, -14): Pessima stagione dello zurighese, forse distratto dalle voci di mercato dopo un buon campionato 2013/14. Non è mai riuscito a trovare il suo gioco, facendosi sopraffare dagli eventi. Gli piacerebbe restare, ma la società sarà dello stesso avviso?

Daniel Steiner (61 partite – 18 reti, 15 assist, -2): Le sue qualità tecniche non si discutono minimamente, semmai è l’atteggiamento con cui per alcune partite è sceso sul ghiaccio ad aver fatto crescere qualche malumore. Incisivo solamente a tratti e sicuro partente, le sue reti saranno difficili da compensare. Potrebbe mancare.

Christian Stucki (42 partite – 5 reti, 6 assist, -3): Forse LA sorpresa in assoluto di questa annata biancoblù. La frizzante ala ticinese, dotata di gran pattinaggio ed intensità, dimostra di avere imparato diverse cose negli anni trascorsi in LNB e di poter aiutare i leventinesi nei propri obiettivi. Si è distinto anche per una grande determinazione e spirito di sacrificio, mai venuti a mancare.

Dominic Forget (2 partite – 0 reti, 0 assist, -2), Loïk Poudrier (2 partite – 1 rete, 1 assist; 2): non valutabili

Laureato in Scienze Politiche all'università degli studi di Pavia con lavoro di tesi sul diritto costituzionale svizzero.

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